Finisce in rissa il congresso del partito fondato da Begin di Giorgio Romano
Finisce in rissa il congresso del partito fondato da Begin A Tel Aviv insulti e spintoni, non si esclude la scissione Finisce in rissa il congresso del partito fondato da Begin NOSTRO SERVIZIO TEL AVIV — All'alba di ieri, dopo quattro giorni di litigi, di contumelie e di violenze fisiche, è stato sospeso il Congresso nazionale del partito conservatore israeliano Herut, che ha lasciato il movimento spaccato, una frattura probabilmente insanabile tra le sue componenti principali. Si ignora addirittura se e quando verrà indetto un nuovo Congresso. Non c'è stata alcuna discussione ideologica, né è stato nominato il presidente del partito: la carica è vacante dall'epoca del ritiro di Begin dalla vita politica. In un messaggio alle assise, l'ex premier dello Stato ebraico aveva designato come suo successore l'attuale ministro degli Esteri Shamir. il quale, in base agli accordi di rotazione conclusi con i laboristi nel governo di unità nazionale, in ottobre dovrebbe diventare capo del governo. Un ricambio oggi incerto, alla luce della sfiducia che gli ha pubblicamente dimostrato la metà del suo partito Le fazioni dello Herut sono due: una capeggiata dai ministri Shamir e Arens; l'altra da Sharon e Levy. Riusciti vani i precedenti tentativi di intesa, si sperava che nel corso del Congresso si sarebbe trovato un accordo per presentare un fronte unitario agli elettori. Invece, i duemila delegati sono letteralmente venuti alle mani. All'ex ministro Aridor è stato affidato il compito di avvicinare le parti, compito che ha pochissime probabilità di riuscita, tali sono state le reciproche ingiurie che si sono lanciate gli esponenti del partito e i tentativi di frode nelle nomine dei delegati. Le conseguenze sono molteplici e non ancora tutte immaginabili: ci può essere una scissione del movimento in due partiti distinti; il partito liberale, che doveva fondersi ufficialmente con lo Herut, può ripensarci, considerata l'instabilità dell'alleato; le elezioni potrebbero essere anticipate a una scadenza vi cinissima; il provvisorio flirt tra Sharon e Levy potrebbe finire, date le ambizioni di entrambi; e, come abbiamo detto, gli accordi di rotazione con i laboristi potrebbero non essere attuati. Finora, gli esponenti del Maarach non hanno fatto commenti: la sorte può riservare loro un compito imprevisto. Giorgio Romano
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