La dc reclama Palazzo Chigi di Ezio Mauro

La de reclama Palazzo Chigi Pressioni su De Mita perché inserisca l'alternanza nella verifica La de reclama Palazzo Chigi Il ritorno alla guida del governo dovrebbe avvenire prima della fine della legislatura - Galloni: «Non è accettabile che il psi pretenda di identificare il pentapartito con la presidenza socialista» - Intervento di Forlani per frenare le spinte della base - Craxi replica: avvierò i colloqui, ma senza fretta ROMA — Spinto dalla de, Craxi ha deciso che darà il via alla verifica di governo, ma ha anche fatto sapere subito che sarà lui a guidarla, secondo procedure, tempi e modi suol, e soprattutto senza fretta. Anzi, prima della verifica vera e propria, ci sarà una serie di incontri preliminari con ognuno dei cinque partiti della coalizione, per dar modo al presidente del Consiglio di sgombrare 11 campo delle questioni secondarie {'Non potremo certo discutere di tutto,, ha spiegato Ieri Craxi) e per consentirgli di arrivare al tavolo del confronto con una selezione e una gerarchia di problemi. Ma da Ieri, nell'agenda della verifica c'è una questione in più: improvvisamente, infatti, dietro le polemiche, 1 malumori e le pressioni de per arrivare ad un chiarimento dentro la maggioranza, si è riaffacciato 11 problema dell'.alternanza, alla guida del governo, e cioè del ritorno di un democristiano a Palazzo Chigi prima della fine della legislatura. Ufficialmente, la de non ha mai posto scadenze precise al governo Craxi, e la linea di Piazza del Gesù non muta, perché De Mita non intende cogliere l'occasione della verifica, oggi, per chiedere un cambio della guardia più o meno immediato a Palazzo Chigi. Ma ci sono pressioni sul segretario democristiano perché il problema dell'alternanza venga portato dalla de sul tavolo della verifica già in questa occasione, per capire quali potranno essere gli sviluppi futuri della collaborazione di governo tra de e psi. n più esplicito è stato il capogruppo dei deputati de. Rognoni, nella sua relazione all'agitata assemblea del parlamentari democristiani che si è svolta l'altra sera. Rognoni ha accusato Craxi di aver concepito la presidenza socialista 'Come un elemento essemiale degli attuali equilibri politici-, mettendo cosi ^vistosamente in crisi* il principio dell'alternanza, e ha avvertito il psi: non è detto che la soluzione trovata all'inizio della legislatura per la questione della guida politica del Paese «debba essere fissata e rimanere per tutta la legislatura-. Anche il vertice dell'.Area Zac», la corrente di sinistra della de, in un incontro che ha avuto ieri con De Mita ha chiesto al segretario di non rinunciare all'obiettivo di un ritorno democristiano a Palazzo Chigi entro la fine della legislatura. 'Noi — ci ha spiegato il direttore del "Popolo" Galloni, uno dei leader della sinistra de — siamo pronti a sostenere questo governo finché riuscirà ad andare avanti, non poniamo termini di durata, anche se la nostra idea è di valutare la possibilità di ritornare ad una presidenza de prima della fine di questa legislatura. Tutto questo, sema ultimatum e sema rigidità, perché dipende dal corso della politica. Ciò che non è accettabile è che il psi pretenda di identificare il pentapartito con la presidenza socialista, pretendendo da De Mita una rinuncia a Palazzo Chigi che la de non potrà mai accettare'. De Mita, secondo indiscrezioni, ha raccolto la pressione che gli arrivava dalla sua corrente assicurando la sinistra de che chiederà a Craxi nella verifica di confermare per oggi e per l'immediato futuro la validità del principio dell'alternanza. Anche Forlani, pur riconoscendo che «il problema esiste-, ha ribadito che l'obiettivo principale della de nella verifica deve essere quello di ricucire una base concreta d'intesa tra i cinque partiti: «Con un rinnovato e solidale accordo — ci ha spiegato — si risolverà anche la questione della presidema del Consiglio. Noi, quando abbiamo immaginato la soluzioneCraxi, lo abbiamo fatto anche per dare un'immagine concreto alla pari dignità reclamata dai partiti alleati. Oggi, tutto ciò non va però rovesciato in una specie di discriminazione nei confronti del partito maggiore, e cioè la de-. Forlani e De Mita sono impegnati ad assorbire le spinte che si sono scatenate dentro la de (sia pure da sponde opposte e con disegni diversi) per dilatare la portata della verifica. Il vicepresidente del Consiglio, l'altra sera, è dovuto scendere in campo alla fine della riunione dei deputati democristiani per frenare un'assemblea a cui, mentre Rognoni aveva proposto la rivendicazione di Palazzo Chigi, Gerardo Bianco aveva suggerito di votare un ordine del giorno che chiedeva aper¬ tamente di superare la verifica per arrivare ad una vera e propria crisi di governo. Forlani ha chiesto ai deputati del suo partito di evitare forzature. «Voi immaginate che una crisi oggi sia la strada più sicura per rilanciare l'alleanza — ha detto —.Attenti: potrebbe invece avere effetti imprevedibili e devastanti-. Nell'ordine del giorno votato dai deputati, comunque, la de chiede a Craxi di prendere atto -immediatamente: della richiesta de di un chiarimento. Sottovalutare questa richiesta, ammonisce Rognoni, -sarebbe già di per sé una risposti negativa. Craxi ha però confermato ieri di non avere ancora un calendario per gli incontri collegiali. «Afi vedrò prima con i segretari degli altri partiti, bilateralmente, perché voglio capire cosa devo mettere dentro questa verifica-. Dall'opposizione, il pei ha intanto presentato in Parlamento una mozione di politica economica, chiedendo al governo di incanalare 1 benefici che derivano dal risparmio energetico verso il ribas so del tasso di inflazione. Ezio Mauro

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