II torinese con tessera del pci è un operaio dai capelli grigi

II torinese con tessera del pei è un operaio dai capelli grigi Aperto il congresso provinciale comunista: identikit dell'iscritto II torinese con tessera del pei è un operaio dai capelli grigi Il 41 per cento ha un'età che oscilla tra i 40 e i 60 anni - Diminuiti di 7-8000 negli ultimi 5 anni Il pei ha una gran voglia di rinnovarsi e il segretario provinciale Piero Fassino l'ha ribadito ieri aprendo il congresso torinese del partito. C'è del nuovo nella volontà del segretario, c'è però del vecchio nelle sezioni che hanno preparato l'assemblea. C'è un segreterio giovane con collaboratori altrettanto giovani e una base con un'età media di iscritti che batte tra i 40 ed 1 60 anni (41 per cento, 3 per cento in più rispetto la media nazionale): un dato significativo, se si pensa che l'età media della popolazione torinese è di 38 anni. Non è casuale che !' indici per cento degli iscritti iia i bollini .storici» del pei rila sciati tra gli anni 1921 e 1945, mentre i più giovani (tra i 18 e i 30 anni) rappresentano 11 9 per cento dei tesserati (1 per cento in più rispetto la media nazionale). Ed è proprio il •compagno» anziano quello che tiene duro, frequenta la sezione, interviene nel dibattito. Ma che sia un incentivo al dibattito democratico, innovativo, che il segretario vorrebbe introdurre in ogni fessura della piramide dell'apparato, è tutto da dimostrare. Prendiamo la fase dei pre congressi, termometro di come si sono mossi i comunisti in un momento delicato della vita del partito: 225 riunioni di sezione. 6500 presen ti, 11 venti per cento dei 37 mila iscritti. Il segretario si domanda preoccupato se i tesserati sono un campione sufficientemente rappresentativo dei 500 mila voti raccolti dal pei nelle ultime elezioni. E i 6500 di età media tra i 40/45 anni che hanno determinato l'elezione dei delegati al congresso e discusso le tesi nazionali ;. i modi di ringiovanire Torino cosa e chi rappresentano? Che valore ha, rapportato al mezzo milione di voti, 11 consenso espresso, ad esempio, dal 45 per cento delle sezioni all'emendamento anti-Usa della Castellina? Un lungo capitolo del documento «torinese» che sarà di- battuto al Nuovo da oggi a domenica, riguarda la riforma del partito. Si legge: 'Alle perdite di iscritti a all'indebolimento di collegamenti in alcune organiszazioni (ad esempio la Fiat), in conseguenza della espulsione di migliaia di lavoratori dal processo lavorativo, non ha corrisposto una sufficiente crescita della organizzazione nei settori (servizi, terziario, pubblica amministrazione) dove l'occupazione è in aumento e fra gli strati sociali il cui peso, quantitativo e qualitativo, tende a crescere'. Insomma, la base degli iscritti, dei fedelissimi, è ancora formata dai tanti Cipputi della fabbrica, mentre non bussa ancora alle sezioni l'emergente pianeta tecnologico e dei servizi. Alcuni dati: il 79 per cento del nuovi iscritti è in possesso di licenza elementare e scuola media, il 17 per cento di scuola media superiore, il 2 per cento di laurea. Più di due terzi del tesserati è composto da operai (45 per cento), casalinghe (5 per cento) e pensionati (22 per cento). Sono lontani i tempi in cui la federazione torinese poteva contare più di 84 mila iscritti (1947). Il punto più basso è stato raggiunto nel 1967 con 29.653 tessere, poi si è avuta un'impennata quando il pei è entrato nei governi locali (45/47 mila tra il '76 e 1' '80) e nuovamente una emorragia di 7/8 mila iscritti nell'ultimo quinquennio. Pier Paolo Benedetto

Persone citate: Pier Paolo Benedetto, Piero Fassino

Luoghi citati: Torino