Omicidio Occorsio, in appello cancellati quattro ergastoli

Omicidio Occorsio, in appello cancellati quattro ergastoli Assolti per insufficienza di prove Delle Ghiaie e altri tre «neri» Omicidio Occorsio, in appello cancellati quattro ergastoli La Corte di Firenze non ha creduto all'ipotesi di un collegamento tra Avanguardia nazionale e Ordine nero - Non s'è fatta luce sui mandanti che ordinarono di uccidere il magistrato DAL NOSTRO CORRISPONDENTE FIRENZE — I giudici della Corte d'assise d'appello di Firenze, dopo 51 ore di camera di consiglio, hanno cancellato quattro dei cinque ergastoli inflitti in primo grado per l'omicidio del magistrato Vittorio Occorsio (ucciso a Roma il 10 luglio 1976). I tre superlatitantl dell'eversione nera Elio Massagrande, Stefano Delle Chiaie e Clemente Graziani, che la sentenza di primo grado aveva condannato alla massima pena considerandoli mandanti dell'omicidio, sono stati assolti per insufficienza di prove. Riduzione di pena anche per Giuseppe Pugliese, meglio conosciuto negli ambienti di destra come «Peppino l'impresario», al quale 1 giudici hanno trasformato il carcere a vita In una condanna a 23 anni. Confermato Invece l'ergastolo per 11 professore di filosofia Paolo Signorelli. considerato uno dei massimi ideologi dell'eversione nera. Il pubblico ministero dottor Antonino Guttadauro aveva chiesto la conferma della sentenza di primo grado per i cinque maggiori imputati, ma la Corte non ha accolto le motivazioni contenute nella sua requisitoria. «/ giudici hanno tenuto evi dentemente conto solo delle persone che a Roma hanno partecipato direttamente all'organizzazione dell'omicidio — ha commentato con un po' di amarezza 11 pm dopo la sentenza —, cioè si è considerato chi materialmente ha fornito i mezzi, l'aiuto logistico e le armi a Concutelli, mentre non sono state ritenute sufficienti le prove per dimostrare che c'erano dei mandanti ben precisi'. Con l'accusa di avere materialmente sparato al giudice Occorsio sono In carcere da tempo i due neofascisti Pierluigi Concutelli, condannato all'ergastolo, e Gianfranco Ferro, condannato a 24 anni. Il processo per 11 quale ieri pomeriggio è stata emessa la sentenza d'appello è li cosiddetto «Occorsio bis», che aveva il compito di risalire agli Ispiratori dell'attentato. Un'inchiesta difficile, basata sulla testimonianza di al cuni pentiti, che aveva portato prima 11 sostituto procuratore della Repubblica Piero Luigi Vigna (pubblico ministero nel processo di primo grado) e poi li sostituto procuratore generale Guttadauro alla convinzione che tutto era stato organizzato nell'ambito di una unificazione tra i gruppi eversivi di estrema destra Avanguardia nazionale e Ordine nuovo. Questa unificazione, secondo le tesi dell'accusa, sarebbe avvenuta nel '76 a Nizza in una riunione alla quale avrebbe partecipato Stefano Delle Chiaie. «La Corte si è basata su una ricostruzione dell'omicidio — aggiunge ancora il dottor Guttadauro — come se tutto fosse stato organizzato a Roma, trascurando di guardare ai collegamenti con l'estero*. Consistenti riduzioni di pena sono state decise dalla Corte d'assise d'appello anche per altri Imputati. Claudia Papa, condannata In primo grado a 23 anni, è stata assolta per insufficienza di prove; Sandro Sparapani, da 23 anni a 15 anni e mezzo: suo fratello Saverio da 21 arni a 16. Confermati invece i 23 anni inflitti a Mauro Meli. Cosi come sono state confermate le pene per due dei tre pentiti sulle cui testimonianze si basava gran parte di questo processo: Giorgio Cozi ha avuto 11 anni, Stefano Tlsel 7 e mezzo. Quattro anni anziché nove (il pubblico ministero ne aveva chiesti cinque) per il terzo pentito, Sergio Calore, che però deve scontare anche una condanna a 15 anni per una sentenza emessa dalla Corte d'appello di Roma. Confermate anche le pene a un anno e sei mesi per gli Imputati minori Salvatore Francia, Maria Mascetti, Flavio Campo e Eustachio Grego, accusati di ricettazione di documenti e l'assoluzione per insufficienza di prove per Mario Rossi. Francesco Matteinl

Luoghi citati: Firenze, Nizza, Roma