Il Csm sconfigge i partiti

Il Csm sconfigge i partiti Cesare Mirabelli, a sorpresa, eletto vicepresidente Il Csm sconfigge i partiti Per la prima volta sono stati necessari tre scrutini - Una sola preferenza di scarto tra l'eletto (de) e Smuraglia (pei) - Ha votato anche Cossiga - il candidato ufficiale della de, Pennacchini, non ha ricevuto nemmeno un voto - Il nono vicepresidente del Consiglio ha 43 anni, è stato prima magistrato e poi docente universitario ^ROMA — Grazie a un solo voto di scarto, 11 professor Cesare Mirabelli, 43 anni, membro laico designato dalla de, è 11 nono vicepresidente del Consiglio Superiore della Magistratura. Resterà In carica quattro anni. Lo ha eletto l'altro ieri sera a Palazzo dei Marescialli il plenum del Csm al terzo scrutinio: 16 voti contro 1 15 ottenuti dal professor Carlo Smuraglia, eletto in Parlamento su indicazione del pel. I due laici designati dal psl, Fernanda Contri e Mauro Ferri, hanno votato scheda bianca. Per la nomina del successore di Giancarlo De Carolis è stato determinante il voto del Capo dello Stato, perché In caso di parità sarebbe stato necessario un quarto scrutinio, e in caso di ulteriore parità sarebbe prevalso Smuraglia, più anziano. L'elezione di Mirabelli è considerata storica per una serie di novità che ha introdotto. Per la prima volta non vi è un partito che impone alla Magistratura il vicepresidente del Csm, ma è accaduto 11 contrarlo. Il candidato ufficiale della de era l'avvocato Erminio Pennacchini. Ma non ha avuto neppure un voto, mentre l'ex senatore Nicola Lapenta ha ottenuto 0 preferenze al secondo scrutinio dai giudici di .Unità per la Costituzione*. Per la prima volta l'elezione è avvenuta In seduta pubblica. In passato non è stato mal eletto un vicepresidente con lo scarto di un solo voto (il 21 dicembre 76 11 professor Vittorio Bachelet — poi assassinato dalle Brigate rosse — ottenne 17 voti contro i 15 andati al professor Giovanni Conso, anch'egli de, che fu poi eletto il 27 aprile '81 e successivamente divenne giudice costituzionale). Infine, sempre per la prima volta si è giunti al terzo scruttrJiia"«(scao per l'elezione; di Bachelet fu necessaria una seconda votazione, mentre nelle altre sette occasioni si raggiunse l'unanimità o quasi al primo scrutinio). L'esito della votazione è stato incerto fino all'ultimo. A favore di Mirabelli hanno votato i sette giudici della corrente di «Magistratura indipendente» (cioè Franco Morozzo della Rocca, Giuseppe Cariti, Stefano Racheli, Marcello Maddalena, Vincenzo Geraci, Felice Di Persia e Francesco Mario Agnoli, gli unici che lo avevano scelto nelle prime due votazioni), 11 presidente della Repubblica Cossiga, il primo presidente della Cassazione Tamburri no, il procuratore generale Carlo Maria Pratis, i quattro membri laici eletti dalla de (cioè oltre Mirabelli, Nicola Lapenta, Erminio Pennacchini e Guido Ziccone), 11 laico Silvano Tosi e con ogni probabilità (ma l'interessato ha smentito) Sergio Letizia, unico rappresentante del «Sindacato nazionale magistrati». Hanno invece indicato sulla scheda 11 nome di Smuraglia 1 tre laici designati dal pei (cioè oltre a Smuraglia, ÌMariOviBWrJMz d'Ayala e Mas* Simo Brutti), 1 tre giudici, di «Magistratura Democratica*»' (Giuseppe Borre, Elena Pa ciotti e Giancarlo Caselli che — come i comunisti — lo avevano indicato sin dalle prime votazioni) e i nove giudici di «Unità per la Costituzione (Antonio Germano Abbate Gianfranco Tatozzi, Umberto Marconi, Bartolomeo Lombardi, Sebastiano Suraci, Antonio Buonajuto, Pietro Calogero, Renato Nunzio Papa e Vito D'Ambrosio) Questi ultimi nel precedente scrutinio avevano invece vo tato per l'altro de Lapenta. àsl]liW»t»'e**uta".8* era aPerta «tmrtedl mattina alle 10 e 40. *lf'primo a votare è stato'IT presidente Tamburrino, poi via via tutti gli altri 31 com ponenti — In ordine decre scente di anzianità — e per ultimo il Capo dello Stato (ha sostato nella stanza In cui si votava solo 8 secondi). Alle 11 e 15 è stato letto 11 risultato della prima votazione: bianche 19, Mirabelli 7 (M.I.), Smuraglia 6 (pei e M.D.) e Tosi 1. Dopo una pausa di mezz'ora si è svolta la seconda votazione. Questo l'esito: bianche 11, Lapenta 9 (Unlcost), Mirabelli 7 (M.I.) e Smuraglia 6. Poiché anche questa volta nessun candidato aveva rag giunto il previsto quorum di 17 preferenze è stato necessario un terzo scrutinio. Lo spoglio definitivo ha avuto inizio alle 17 e 32. Visibilmente commosso Mirabelli ha commentato: • E' con personale sofferemo, che accetto questa sofferta decisione del Consiglio, non prevista, non desiderata e da me non auspicata. Giudico questa scelta dovuta forse al mio essere il più laico dei togati e il più togato dei laici* Il successore di De Carolis è nato a Gimigliano (Catari zaro) il 29 dicembre '42. Lau reato in giurisprudenza; dal 15 aprile '67 ha ricoperto per cinque anni l'incarico di so stituto procuratore della Re pubblica a Rieti. Dal '72 al '77 ha svolto la sua attività al tribunale di Reggio Emilia Allievo del professor Gl smondi, è stato In quello stes so periodo Incaricato di diritto ecclesiastico all'Università di Parma. Dopo aver vinto il concorso alla cattedra di tale materia insieme a Ombretta Fumagalli Carulli (componente uscente del Csm su designazione della de) ha insegnato all'Università di Napoli e fino a pochi giorni fa a quella di Roma 2-TÓr Vergata. Ha f at to parte, come membro della de, della Commissione per la riforma del Concordato. Pierluigi Franz

Luoghi citati: Gimigliano, Morozzo, Ombretta, Reggio Emilia, Rieti, Roma