La Camera discute in un'aula vuota il lavoro della commissione antimafia
La Camera distute in un'aula vuota il lavoro della commissione antimafia Drasticamente diminuiti i controlli patrimoniali previsti dalla legge La Torre La Camera distute in un'aula vuota il lavoro della commissione antimafia ROMA — Discutere sulla lotta alla mafia non sembra interessare i deputati dei partiti di governo. Da martedì è in corso a Montecitorio il dibattito sulle conclusioni presentate un anno fa al Parlamento dalla commissione antimafia, nella quasi totale assenza dei rappresentanti del pentapartito. L'altro ieri in aula non ce n'era neanche uno, tanto che il capogruppo comunista Napolitano ha chiesto la sospensione della seduta: *Non c'è una rappresentanza che possa considerarsi minimamente decente del gruppi della maggioranza*. Il demoproletario Pollice aveva anche lui denunciato: .A questo dibattito non ha neanche il pudore di assistere un rappresentante, dico uno, della democrazia cristiana*. La.presidenza della Camera non ha concesso la sospendi 'Sfotte è ìeif li dibattito è-pte-J seguito, sempre alla presenza di poche decine di deputati. Ma, questa volta, ce n'erano una dozzina anche dei partiti di governo (de, psi, psdi, pri. pll). Oggi replicherà il ministro dell'Interno Scalfaro e sarà poi votata una risoluzione sottoscritta, a quanto pare, da tutti i partiti di governo e dai comunisti. Le massicce assenze sono tanto più sorprendenti In quanto il dibattito coincide con lo svolgimento del processo di Palermo contro oltre 400 presunti mafiosi, tra cui alcuni di coloro che sono considerati i capi. Sconcertato, il presidente di turno Oddo Biasini (pri) ha dovuto ammettere che .anche per me è assolutamente ingiustificabile l'assenza di gran parte dei parlamentari*. In realtà il dibattito ha perplesso di conoscere una serie, di, dati appressanti sulla, t¥àzTÒnTàèTH lòtta" alfa ma¬ fia. Si è appreso, cosi, che l'anno scorso l'uso degli strumenti offerti dalla legge La Torre per accertare 1 patrimoni dei presunti mafiosi è drasticamente diminuito. Oli accertamenti patrimoniali, che erano stati quasi 7000 nel 1984 sono scesi a 6500 l'anno scorso; quelli bancari sono diminuiti da 6800 a 6000. Inoltre, gli accertamenti av vengono «a chiazze» non in modo uniforme, ha denun ciato la relazione dell'antimafia, firmata dal presidente Abdon Alinovi (pel). Le indagini sono concentrate quasi unicamente in Calabria, Campania e Sicilia. •La gran parte del lavoro è stata fatta dal tribunale di Palermo, circa V87 per cento del totale — ha affermato l'on. Luciano Violante —; l'unica città al mondo in cui tutti i vertici istituzionali e coitici sono stati abbattuti 'dalle stesse * organizzazioni poli tico-finanziario-crimina li*. n ministro Scalfaro si è sentito dire che succede an che che un • sindaco chiede un certificato antimafia; il prefetto dice che non risulta nulla, poi manda una lettera personale al sindaco, con la quale lo avverte che in realtà vi sono elementi. I demoproletari hanno polemizzato soprattutto col pel. perché ha cercato una conclusione unitaria insieme alla de e al partiti di governo, rifiutando la costituzione di una commissione di inchiesta. Stessi argomenti sono stati usati dai missini. Infine, una voce che circolava ieri a Montecitorio. Sembra che il democristiano andreottiano Claudio Vttalone sia candidato a sostituire come vicepresidente dell'an timafia la sua compagna di partito Maria Eietta Martini a. rap.
Persone citate: Abdon Alinovi, La Torre, Luciano Violante, Maria Eietta Martini, Napolitano, Oddo Biasini, Palermo, Scalfaro
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