Nasa pentita, si torna ai missili

Nasa pentita, si torna ai missili Ridimensionate le missioni Shuttle, adesso se ne occuperà il Pentagono Nasa pentita, si torna ai missili Reagan rivaluta la tecnologia che l'Unione Sovietica segue da anni • Già sfiorata sulla Columbia la tragedia del Challenger DAL NOSTRO CORRISPONDENTE WASHINGTON — La Nasa sta modificando radicalmente il programma dello Shuttle, che non potrà comunque ricominciare prima di un anno, e su cui gli astronauti continuano a muovere aspre critiche ai dirigenti. Affiancherà alle navette potenti missili per il lancio in orbita di satelliti artificiali e di altri oggetti, darà alle missioni un carattere più decisamente militare, apporterà grosse modifiche agli Orbiter e ai ratti propulsori. E se il Congresso stanzierà la somma necessaria, costruirà un nuovo Challenger, per sostituire quello distrutto il 28 gennaio. La drastica revisione del progetto è stata annunciata ieri a Washington dal direttore prò tempore della Nasa, William Graham. La revisione, ha fatto capire Graham, è stata sollecitata dal presidente Reagan, allarmato dall'imminente costruzione della prima piattaforma orbitale a o e n e à r l n 8 l a , è a e da parte aell'Urss. I cambiamenti dovrebbero rendere il programma dello Shuttle pili efficiente, e assoggettarlo più rigidamente al controllo del Pentagono. L'elemento più importante è il ritorno ai missili, il sistema sovietico per molte operazioni di trasporto in orbita. Per la tecnologia Usa si tratta di una sconfitta: con gli Shuttle, la Nasa pensava di aver reso i missili obsoleti. Ma le navette non potranno ripartire prima del 5 febbraio dell'87, secondo i calcoli dello stesso Graham, e forse ripartiranno parecchio più tardi. Pertanto 24 contratti già stipulati subiranno gravi rinvìi, e altri In fieri Berranno sottra tri alla Nasa dall'Ariane francese. Il Pentagono, inoltre, ha bisogno di mandare in orbita satelliti spia già in giugno-luglio. Gli Shuttle non costituiranno mai più l'unico sistema di trasporto spaziale Usa. Nonostante ciò, ha indicato Graham, è indispensabile che l'America sostituisca il Challenger: solo con le navette potranno essere infatti montate e tenute costantemente in attività le stazioni orbitanti. Il direttore prò tempore della Nasa ha calcolato che occorreranno oltre 3 miliardi di dollari /oltre cinquemila miliardi di lire) di cui mezzo per rettificare i razzi ascensionali che hanno causato la catastrofe del Challenger. I lavori su questi ultimi — si tratta di cambiare i vari stadi e le loro giunture — richiederanno al massimo un anno. Per la costruzione di un altro Shuttle ce ne vorranno invece due o tre. Graham Ita garantito che in futuro sulle navette verranno adottate le massime misure di sicurezza possibili. Un memoriale interno della Nasa, caduto nelle mani del quotidiano «Houston Post», ha svelato che ai primi di gennaio, alla partenza della Columbia da Capo Canaveral, si rischiò un tremendo disastro, il volo fu rin¬ viato alcune volte, e dopo uno dei rinvil si scopri che inavvertitamente buona parte del carburante era stato tolto dal serbatolo. Se la Columbia fosse partita quel giorno, sarebbe ripiombata nell'oceano, uccidendo i sette astronauti a bordo, cc™e accadde col Challenger. Il giornale di Houston ha anche scoperto un memoriale del capo degli astronauti John Young contro gli attcrraggi a Cape Canaveral. Young, uno degli uomini dell'Apollo che sbarcarono sulla Luna e comandante del primo Shuttle, ammonisce la Nasa che le navette non possono scendere al Centro Kennedy, perché la pista è sdrucciolevole, ma devono atterrare sul lago salato Rogers, in California. Legato da amicizia agli astronauti morti — i cui resti, ritrovati domenica, sono sotto esame in California — Young è autore anche di un altro memoriale contro la negligenza Nasa. c. C.

Persone citate: California ? Young, Cape, John Young, Rogers, William Graham