Amico degli scrittori

Amico degli scrittori BOMPIANI: «DIALOGHI A DISTANZA.» Amico degli scrittori L'editore Mondadori sta per mandare in libreria Dialoghi a distanza, il nuovo libro in cui Valentino Bompiani fa •una passeggiata, nella letteratura, soprattutto italiana, di questi ultimi cinquantanni. Accanto a personaggi come Patti e Savinio, Montale e Vittorini, Alvaro e Flaiano, Moravia e Piovene, parla delle -cose assenti', dalla patria al sentimento del lutto, alla tenerezza. Ne pubblichiamo in anteprima parte del capitolo conclusivo a flash e aforismi. Passo ore in ufficio aspettando non so che cosa. Se lo sapessi, sarei mutilato. Troppi libri, non resta spazio per lo spreco. Fuori della finestra il giardino è bianco di neve, tutto è fermo e invece qualcosa cambia nell'aria Perché? Verso sera è venuto Bianciardi a portare la prima parte del suo nuovo libro, Con la sua aria distratta e ras segnata, ogni volta stupisce che sia tanto intelligente: il disordine lo rende quasi umano. Con uomini come lui verrebbe voglia di chiedere una parola in più, anche due. Con' tinuo a cercarle nei libri, nei manoscritti e non ci sono. Hanno le loro ragioni, ma intanto la luce cambia. Moravia, parlando di letteratura, ha det to che una generazione e più si è vietato «il cuore tenero»; i sentimenti semplici non sono il cuore tenero, ma complicità nel dolore come parentela. La tenerezza della carne che si disfa sotto i nostri occhi fa stato di famiglia. Con quel viso disfatto, Bianciardi è mio parente. Vittorini cercava, da cantastorie, i sentimenti larghi sotto i fatti piccoli. La sua pagi na si muove di parola in parola, e, spostandosi, risuona come i campanacci delle muc che, su un prato d'erba magra Alvaro partiva da osserva zioni minute sugli aspetti con traddittori della realtà e di lì faticbsàmdrite, evedeva verso le speranze civili. Savinio sommoveva il mare con una brezza marina, lasciando intatto l'Olimpo, che era il suo cervello. Cercava la civiltà che non aspetta nulla dall'esterno e fa tesoro di quello che possiede. Non era interessato alla politica perché il suo tempo era più lungo delle vicende. Le generazioni più giovani si sono buttate alla vita, cer candone e vedendone l'orrido e la corruzione, e come avrebbero potuto non farlo? M l'orrido non esiste in se stesso, ma soltanto nella situazione di chi lo vede: un baratro visto dal fondo è una parete liscia, Nella posizione secondo natura, non c'è neppure la situa zionc reciproca. «Nessuno vi domanda essere qualsiasi cosa altro che un uomo. Un uomo, ricordatelo bene. Né angelo, né diavolo. Un uomo, un essere su di una corda che cammina con delicatezza in equilibrio, tenendo a uno dei capi del suo bilanciere lo spirito, la coscienza, l'anima e all'altro il corpo, l'istinto e tutto ciò che è incosciente» (Aldous Huxley). I fatti riemergono a briciole secondo una gerarchia tutta da scoprire. Tale inopportunità della memoria va controllata come un sintomo. Quando il tempo trascorre nelle attese non impegnando che la pazienza, bisogna cercare la coscienza nei ricordi, però, alla fine, i ricordi divorano il cervello. Per impedire la guerra, San Francesco conterebbe i missili? Dice Sant'Agostino: «La Chiesa condanna le guerre non perché vi muoiono degli uomini: quegli uomini sarebbero morti egualmente. La Chiesa condanna i sentimenti ignobili che la vittoria suscita nel vincitore». In un documentario sullo sbarco in Normandia, un giovane sotto il fuoco avvita un bullone o qualcosa di simile. E' il suo momento di immortalità e non l'avrà mai saputo. A star di sentinella in guerra, la paura viene dal silenzio. Quando gli austriaci usavano i gas, i proiettili si aprivano senza botto. I soldati, di notte, tenevano una mano sui testicoli e nell'altra uno specchietto: ogni tanto accendevano una lampadina, qua e là come fuochi fatui. Era già un cimitero. Un bambino ascolta il padre che gli racconta quando fu ferito in guerra. «Tanto sangue?» domanda. «Eh si, molto». «Il padrone della guerra avrà fermato tutto per curarti». «Infatti, sono qui». La storia e il prestigio sono questioni statistiche. 11 prestigio contava quando si formava lentamente sul rumore sommesso delle confidenze. L'umiltà è la pazienza dei forti e l'ipocrisia dei deboli. La sola libera uscita della vecchiaia è la pazienza. Non è l'età che sgomenta, ma che i giovani parlano d'altro. Non è il conoscere che conta, ma il riconoscere. I giovani stanno trafugando il mondo, ce lo portano via sotto il naso. Così non hanno più bisogno delle chiavi di casa. Laura Alvaro al marito: «E' arrivato Massimo (il figlio) insonnolito e immusonito come al solito. Forse per ve derlo allegro, dovremmo travestirci da estranei». II suo compito era di contare le camicie prodotte in un giorno. Mentre va a casa, passa davanti a un cimitero e si fa il segno della croce uno, due tre quattro... Giorgetta è morta il 15 agosto alle 5 del mattino. Una suora di miele, giovane, girava per la casa con le mani al eielo:<>Che fortuna! Che fortuna! E' morta nel giorno della Madonna». Aveva quarant'anni. Se hai occasione di dir bene di qualcuno o di qualcosa, non trascurare di farlo, ma senza insistere: penserebbero che sei interessato. Il silenzio può essere sgradevole, mai quanto le parole, Stai attento, invecchi: parla di meno. Il popolo italiano, prevaricando nel quotidiano, si salva in famiglia. L'uguaglianza ha un limite invalicabile: la solitudine. G vogliono secoli di cultura comune per avere due solitudini eguali. Se sci incerto sulle decisioni da prendere, scegli le più difficili, le uniche che non ingannano. Se fossero vecchi, il giudizio morale sarebbe diverso? La morale è provvisoria co l'età? Sempre di più la verità è in altre mani, trafugata dalla tee nica. L'utopia è una parola che appena pronunciata si distacca come una squama di morbillo: una malattia che è meglio avere da bambini. La qualità si aggiunge al tempo e lo corrode. Quando il cielo si allontana, ci si affeziona di più a se stessi. L'infanzia va frenata perché duri più a lungo. L'uomo è più grande delle circostanze. Se non lo sa, viene punito dalle circostanze, Ho paura di capire più del necessario. La solitudine accresce la confusione e fa inciampare nei fatti come cornicioni caduti. Il buon senso non serve capire ma soltanto a sistemare. Le cose si possono sistemare dentro di se, mai sugli altri. Gran parte del male che sopportiamo è conseguenza della speranza «che le cose si accomodino». Si stringono le mani da tavolo a tavolo. Hanno i visi degli ovali di smalto sulle tombe. «Ci vediamo!». Sarà del tutto indifferente se l'incontro avverrà al cimitero. Se un proiettile colpisce in fronte è un caso pietoso; se attraversa il cappello fa notizia. Come si fa a conciliare la vita con la propaganda? Uno scrittore a tavola: si gratta il mento, passa una mano sulla bocca, mette gli occhiali, guarda le medagliette del braccialetto di una donna che gli sta accanto, si distrae, guarda di nuovo la donna abbassando lo sguardo alla cintola, si distrae, versa il vino, batte con le dita sul tavolo, non gliene importa niente. (...). Valentino Bompiani

Luoghi citati: Normandia