Eredità Strozzi, falso il testamento
Eredità Strozzi, falso il testamento Eredità Strozzi, falso il testamento DAL NOSTRO CORRISPONDENTE FIRENZE — Per una eredità da 100 miliardi si possono anche fare pazzie. E una pazzia, almeno secondo i giudici della seconda sezione del tribunale di Firenze, ha fatto l'antiquario Valdemaro Sorri che ieri è stato condannato a tre anni di reclusione con l'accusa di falso in testamento olografo e tentata truffa. Ora la fantastica eredità è bloccata. Il tribunale l'ha affidata In giacenza all'avvocato Gianfranco Cecchl In attesa che i successivi gradi di giudizio, a cui la difesa ha preannunclato di volersi appellare, stabiliscano con certezza a chi deve essere consegnata. A contendere a Valdemaro Sorri, per ora con successo, il diritto a ereditare 11 patrimonio messo insieme dal marchese Uberto Strozzi Sacrati, A morto il 13 novembre dell'82, ci sono gli agguerritissimi cugini, di origine scozzese ma residenti in Nuova Zelanda, del nobile defunto: Giorgiana Rosalind Verley, 93 anni, e i fratelli Alexander e Scota Pitt Stewart nelle cui vene scorre un po' di sangue degli Stuart. Il patrimonio del marchese comprende il grande palazzo che si affaccia su piazza del Duomo e occupa un intero Isolato tra via dell'Oriuolo e via Portinarl (risale al XVII secolo ed era di proprietà dell'antica famiglia dei Bischeri); una villa a Benignano: la Rocca di Campi Bìsenzio; una fattoria a Querceta con relativa tenuta; una fattoria vicino a Ferrara circondata da 270 ettari di terreno; appartamenti all'isola d'Elba e nel Mugello; un'Infinità di opere d'arte tra le quali una testa di Achille scolpita dal Canova, maioliche rarissime, quadri di valore tra cui due Canaletto; mobili di antiquariato; libri preziosi (c'è anche un'edizione unica del 1500 del «De bello gallico»); perfino un gioiello fatto da Cellini. Insomma tali e tanti tesori da far perdere la testa e da indurre in tentazione. E' capitato all'antiquario Valdemaro Sorri clie, resosi conto del precario stato di salute del marchese Strozzi Sacrati e sfruttando l'amicizia che aveva con l'ottantasettenne marchesa Antonietta Grassi Pancrazi, della quale era diventato figlio adottivo nel 1978, ha organizzato un piano per diventare l'unico erede. Alla morte del marchese non viene trovato nessun testamento cosi gli unici parenti, 1 cugini scozzesi, nominano proprio esecutore testamen¬ tario in Italia il marchese Maurizio Burlamacchi, cugino solo di quinto grado del defunto. Ma proprio quando l'eredità sta per lasciare l'Italia, avviene 11 colpo di scena. Il 3 marzo 1983 nel palazzo di piazza del Duomo si presentano un capitano della Finanza e un uomo con occhialoni scuri e baffoni (che poi si scoprirà essere il Sorri camuffato). Lo scopo è quello di controllare se ci sono opere notificate che non possono essere esportate. Arrivato nel salotto giallo il Sorri indica a una domestica che la lampada sul secretaire è fuori posto. La donna va per sistemarla e si accorge che dietro al mobile c'è una busta chiusa con su scritto, «Testamento». Nell'interno poche righe scritte con mano tremante: .Penso alle cose belle del pas¬ sato — vi si legge — muto nell'affetto lascio tutto il mio avere alla marchesa Pacrazi, amatissima da mia madre., segue la firma del marchese Uberto Strozzi Sacrati. La polemica con gli eredi scozzesi scoppia appena si scopre l'esatta identità del signore baffuto e l'esame delle singolari coincidenze del testamento viene affidato alla magistratura. Dopo mesi di indagini 11 plano dell'antiquario viene smascherato. Risulta infatti che il salotto giallo era stato pulito da cima a fondo dopo la morte del marchese senza che vi fosse stato trovato niente, che un funzionario della Casa d'aste Sotheby's aveva ispezionato minuziosamente proprio il mobile dietro al quale era stato trovato il falso testamento. Francesco Riattami Firenze, condannato l'antiquario per i cento miliardi contestati dagli scozzesi Stewart
Persone citate: Canova, Cellini, Gianfranco Cecchl, Giorgiana Rosalind Verley, Maurizio Burlamacchi, Rocca, Scota Pitt Stewart, Valdemaro Sorri
Luoghi citati: Ferrara, Firenze, Italia, Nuova Zelanda
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