II bucato che non uccide il mare

II bucato che non uccide il mare DOPO LE DENUNCE, UNA RIVOLUZIONE NELL'USO DEI DETERSIVI II bucato che non uccide il mare L'anno scorso 411 mila tonnellate di polveri per lavatrice hanno aggravato l'inquinamento di fiumi, laghi e mari, il diffondersi delle alghe rosse, la moria di pesci - Da giugno l'Italia dimezzerà il fosforo nei detergenti; dal 1° luglio la Svizzera metterà al bando i prodotti che lo contengano - Ma che cosa si fa per gli scarichi industriali, dell'allevamento e dell'agricoltura? DAL NOSTRO INVIATO MILANO — Dal 1° luglio prossimo la Svizzera metterà al bando i detersivi contenenti fosforo. In Italia sale la pressione degli ecologisti per ottenere un risultato analogo. Intanto il tenore di fosforo verrà dimezzato dal mese di giugno. La legge approvata recentemente impone che sulle confezioni venga incollata questa etichetta: .Attenzione, il prodotto può inquinare fiumi, laghi, mare. Non eccedete nell'uso.. Primo timido passo nella svolta dalla civiltà dello spreco a un modo di consumare più attento alle conseguenze sulla biosfera. In tutta la Comunità Europea e negli Stati Uniti è in atto una rivoluzione della tecnica del lavaggio che impone l'adattamento dell'industria degli elettrodomestici e della chimica dei detersivi. La spinta è venuta dalle denunce, ripetute per tanti anni, dei danni causati dai detersivi alle acque dolci e salate, alla salute umana. Come le piogge acide che distruggono le foreste europee, l'acqua coperta da un velo di bollicine e infestata da miriadi di alghe in decomposizione è un campanello d'allarme. Rivela gli effetti della sconsiderata rincorsa alla moltiplicazione di consumi sema tener conto dell'impatto sull'ambiente. Nei confronti dei detersivi ha resistito per due decenni l'atteggiamento tipico dello scetticismo ecologico coperto dalla fede nel progresso. .La lavatrice è una conquista sociale. Meglio un po' di alghe e di inquinamento che il ritorno al bucato a mano., ci siamo sentiti ripetere tante volte. Ma l'alternativa proposta non era il ritorno al bucato a mano: considerata irrinunciabile la macchina che sostituisce al lavoro manuale l'energia elettrica, si trattava di cercare un sostituto del sapone tradizionale che fosse meno dannoso dei detersivi della prima generazione. La macchina lavatrice era stata inventata alla fine del secolo scorso ed era azionata con una manovella, impiegando sapone. La lavatrice elettrica si affermò negli Stati Uniti intorno al 1930. Ma la sua diffusione su scala mondiale e la sua promozio- Torino, luglio 1982. Si liberano lne a simbolo dell'affrancamento da una millenaria fatica femminile dovettero aspettare che la chimica mettesse a punto detergenti efficaci e poco costosi, aventi alla base i tensioattivi originati dal petrolio. Veleni Con l'aggiunta di fosforo (anche il bucato delle nonne era arricchito dai fosfati contenuti nella cenere) i tensioattivi diminuiscono la durezza dell'acqua, sciolgono i grassi, favoriscono l'imbibizione dei tessuti e l'eliminazione del sudiciume. Hanno però alcuni difetti molto gravi. Dice Aldo Sacchetti, igienista, autore del documentatissimo. e non abbastanza diffuso saggio Sviluppo e salute: «Agevolano il passaggio di prodotti velenosi e cancerogeni attraverso le membrane biologiche che negli organismi viventi selezionano le sostanze nutritive.. Sgrassano camicie e lenzuola ma anche la pelle umana, producendo fenditure e riducendo la capacità di difesa. Alterano gli equilibri e acque del Po dalle alghe che prolibiologici dei layhi e del mare. .Un segnale viene dalla graduale rarefazione della vongola dai litorali nord-occidentali dell'Adriatico. La vongola è sostituita da altri molluschi bivalvi che possono vivere in acque povere di ossigeno». Fino al 1950 gli scarichi domestici nei laghi e nel mare avevano un impatto sopportabile. I consumi di detersivi erano irrilevanti. Aumentarono progressivamente, con una impennata tra il 1965 e il 1975, quando il ritmo di crescita fu del 10 per cento ogni cinque anni. Gli stessi anni dei grandi inquinamenti originati dalla chimica e dalla petrolchimica. Nel 1984 siamo arrivati a 411 mila tonnellate, o 411 milioni di chili. di soli' detersivi in polvere per lavatrici elettriche (più 38.700 tonnellate per il lavaggio a mano e lasciando da parte ZOO mila tonnellate di detersivi liquidi per stoviglie). L'apporto di fosforo ha superato da un pezzo la soglia fisiologica; le concentrazioni sono altissime dove ai detersivi si sommano i residui del- ferano per le acqut inquinale (Fotol'agricoltura e degli allevamenti. Ogni anno l'Adriatico riceve dalla Valle Padana e dagli scarichi costieri circa 25 mila tonnellate di fosfati, la metà di quanti finiscono nei mari italiani. L'eccessivo apporto di sestanze nutritive provoca l'eutrofizzazione: moltiplicazione sfrenata delle alghe, prevalentemente di tipo microscopico. Quando la loro densità supera il limite sopportabile dall'ambiente marino le alghe muoiono e si decompongono. Nel processo consumano tali quantità di ossigeno da -asfissiare' gli altri organismi viventi, primi i pesci. Nel settembre 1985 la marea rossa di micro-alghe portò decine di tonnellate di pesci moribondi sulle spiagge romagnole. 1 pesci si rianimavano se immersi subito in acqua pulita. La dimostrazione elementare fece capire anche ai profani che quel tratto di mare era povero di ossigeno. I detersivi in uso sono biodegradabili all'80 per cento ma questo non basta. La degradazione richiede un tempo troppo lungo (8 giorni nei depuratori, da 30 a 40 giorni sema depuratori) e i fosfati si accumulano in mare provocando l'eutrofizzazione. Basterebbe eliminarli dai detersivi per ristabilire gli equilibri naturali? Alla Mira Lama, azienda protagonista, mi dicono: .Non puntate il dito soltanto sui detersivi, in Svizzera il governo ha ceduto alle pressioni dei Verdi che hanno preferito giocare le loro carte contro i detersivi essendo difficile e impopolare prendersela con gli agricoltori e gli allevatori di bestiame, i quali danno un forte contributo di fosfati. Lo stesso avviene in Italia.. E' stata fatta una ripartizione, divulgata dalla Lega Ambiente: 18 per cento dall'agricoltura. 13 per cento dagli allevamenti, 33 per cento dai detersivi, il resto da scarichi industriali e di altro genere. La quota dei detersivi era del 3 per cento nei primi Anni 60. La pubblicità fondata sui miti del 'bianco più bianco» e del -pulito profondo' ha indotto le massaie a consumi esagerati. Lo spreco ha aggravato il danno all'ambiente marino. Polemiche Eppure si può lavare a macchina sema contribuire per un terzo all'eutrofizzazione, contando nel frattempo su iniziative concrete per diminuire la quota dell'agricoltura. Sentiamo ancora la Mira Lama: «Gli svizzeri sostituiscono i fosfati con l'acido nitrilotriacetico, NTA, sicuri della sua innocuità. In Italia questo additivo viene messo sotto accusa. Un fatto è innegabile: un detersivo senza fosfati è povera cosa. Quelli in commercio dal giugno prossimo con fosforo ridotto al 2,5 per cento faranno rimpiangere quelli d'oggi». Giorgio Nebbia, docente di merceologia all'Università di Bari e deputato della sinistra indipendente, firmatario della proposta di legge per la riduziom all'I per cento di fosforo, è mttamente contrario all'additivo consentito in Svizzera. «L'acido NTA ha la caratteristica di combinarsi con i metalli pesanti che si trovano nel fon- o «La o «La Stampa» - G. Giovannini; do dei laghi e del mare per colpa di scarichi industriali. 11 cromo, ad esempio, verrebbe sciolto e messo in circolazione. In più l'acido NTA può essere cancerogeno. Mancano prove certe ma 11 solo sospetto motiva l'esclusione». L'alternativa esiste e lo confermano alcuni prodotti già venduti in Italia. .Si pos¬ sono usare additivi innocui, citrati e zeoliti. Qualcosa di simile a una polvere sintetica che ingloba 1 sali di calcio e facilita 11 lavaggio., dice ancora Giorgio Nebbia. E' interessante annotare che 87 casalinghe su 100 sarebbero disposte a accettare un bucato meno splendente in cambio di un minore inquinamento. Oltre tutto le casalinghe sono più esposte a dermatiti causate dai detersivi, tanto più se in età avanzata e nel corso della gravidama. Dal giugno prossimo potranno leggere sulle scatole la composizione dei prodotti detergenti e imparare a distinguerle. Tutto questo era richiesto da molti anni. Ma la cultura ambientale era estrama alla politica, a chi ha il potere di decidere. I nostri governanti si sono sempre rivolti a scienziati e tecnici che nutrivano una fiducia illimitata mila possibilità di dominare la natura con la chimica. Quando sono apparsi i segnali del disastro, più evidente quello delle alghe rosse, l'Italia si è trovata ancora una volta in ritardo. Da tempo si usano detersivi sema fosfati negli Stati americani di New York, del Michigan, dell'Illinois, della Pennsylvania. Come è accaduto per la benzina senza piombo, una vischiosità non facilmente spiegabile ci lega a forme invecchiate di produzione e di consumo. Il progresso reale viene negato quasi fosse un miraggio mentre è a portata di mano. Mario Fazio

Persone citate: Aldo Sacchetti, Giorgio Nebbia, Giovannini, Lama, Mario Fazio, Mira Lama