Pensioni, Craxi arbitro nello scontro di Eugenio Palmieri

Pensioni, Croxi arbitro nello scontro Oggi vertice del sottosegretario Amato con i partiti della maggioranza Pensioni, Croxi arbitro nello scontro In discussione le gestioni per dirigenti d'azienda, medici, piloti e giornalisti - La de vuole conservarle ROMA — Lo scontro politico sulle pensioni è approdato sul tavolo di Craxl. Oggi il suo braccio destro, il sottosegretario Amato, coordinerà un vertice dei partiti della maggioranza insieme al ministro del Lavoro. De Michelis, che ieri era fuori Roma, ha ripetuto la validità del suo disegno: «Non ho mai detto: tutti all'Inps. E' un falso, se mai è vero il contrario: la riforma non prevede mutamenti nelle attuali gestioni, mentre tiene conto delle peculiarità di alcune categorie-. Il partito comunista e le Acli appoggiano le linee di principio che ispirano le proposte illustrate nei giorni scorsi dal ministro. Ma nella maggioranza c'è molto malumore: il democristiano Publio Fiori ieri si è dimesso polemicamente dalla Commissione pensioni. Il vertice di oggi dovrebbe servire a sbloccare, anche se non si preannuncia risolutivo, l'impasse politica In cui versa la più Importante riforma che 11 governo a guida socialista si trova ad affrontare. Una riforma che ristagna in Parlamento dal '78. L'incontro di oggi è frutto di un colloquio riservato a quattr'occhi svoltosi sabato scorso a Palazzo Chigi tra il presidente del Consiglio e De Michelis. Il discorso del ministro è stato a grandi tratti il seguente: la riforma coinvolge milioni di persone, non può essere responsabilità di un ministro, ma deve avere l'appoggio politico di tutti e cinque i partiti che sostengono il governo. I dirigenti d'azienda e i sindacati dei medici minacciano azioni di protesta. I giornalisti hanno proclamato uno sciopero per oggi (1 piloti non hanno ancora deciso). E' stata la protesta di queste categorie ad innescare una reazione a catena che ha coinvolto i partiti. In realtà, si fa rilevare negli ambienti del ministero del Lavoro, l'ipotesi De Michelis, che è il risultato di una lunga mediazione condotta nella Commissione parlamentare per le pensioni, conferma l'autonomia di tutti i fondi pensioni attualmente esistenti. In altre parole resta valido 11 principio politico di una riforma uguale per tutti ma con alcune deroghe non di poco conto. Recita, ad esempio, l'articolo 6: -Per gli iscritti al Fondo volo, all'Jnpdai e all'Inpgi, rimangono ferme le vigenti norme previste dai rispettivi ordinamenti in materia di requisiti contributivi e di età per i pensionamenti anticipati e di anzianità, nonché le percentuali di commisurazione dei trattamenti pensionistici alla retribuzione pensionabile prevista dai singoli ordinamenti nel limite di cui all'articolo 12 sul tetto pensionistico-. E' il passaggio incriminato. Dirigenti d'azienda e giornalisti sostengono che l'Impostazione di De Michelis è destinata a stravolgere l'equilibrio finanziario del pro- pri Istituti. Fissare il «tetto» pensionistico significa anche fissare un «tetto» al contributi, quindi con minori entrate, e cosi, si fa rilevare, in un futuro non lontano per 11 mutato rapporto occupatipensionati la gestione finora attiva si troverebbe in rosso. Prevarrà la tesi di De Michelis oppure Amato riuscirà a ricomporre 1 dissidi che serpeggiano nella maggioranza? Oggi la de terrà una riunione apposta, in vista del vertice: alcuni esponenti democristiani si sono da tempo espressi per l'esclusione di giornalisti e dirigenti dalle regole della riforma. Nel giorni scorsi qualche dubbio era stato espresso anche dal vicesegretario socialista Martelli. Più cauti repubblicani e liberali. Facchetti. responsabile economico del pll, riconosce lo sforzo tecnico compiuto da De Michelis -ma l'esclusione di alcune categorie dal regime pensioni stico generale in ragione dell'autonomia normativa o della sopravvivenza da assicurare agli tsrfrari esistenti è questione di natura politica-. Questi i punti salienti del progetto De Michelis TETTO — E' attualmente di 34 milioni e 800 mila. Scat¬ terà ogni anno nella misura da stabilire: 70 o 80 per cento dell'aumento del costo della vita. Il «tetto» in ogni caso non potrà essere inferiore al minimo contrattuale. RIFORMA — Vale per tutti tranne quattro categorie: magistrati, avvocati dello Stato, poliziotti e militari, categorie senza autonomia contrattuale. Le gestioni autonome di dirigenti d'azienda, medici, piloti e giornalisti mantengono intatte — si afferma al ministero — le peculiarità e le specificità. CUMULO — Viene consentito il cumulo fra la pensione e i redditi autonomi e professionali. DEROGHE — I lavoratori ultrasessantenni, i quali abbiano conseguito l'anzianità contributiva di 40 anni e non chiedano la liquidazione delle pensioni, hanno diritto per gli ulteriori periodi lavorativi a un incremento della percentuale di commisurazione della pensione alla retribuzione annua pensionabile nella misura del 2 per cento per ogni anno. Le proposte sono soggette, ovviamente, a modifiche più o meno consistenti, a cancellazioni. . _ . . , Eugenio Palmieri

Persone citate: De Michelis, Facchetti, Publio Fiori

Luoghi citati: Roma