Damato: Domenica In deve restare mia

Damato: Domenica In deve resfare mia Incontro con il conduttore del programma di Raiuno ereditato da Baudo Damato: Domenica In deve resfare mia milioni e 900. Lo "share", cioè la percentuale di television accessi e sintonizzanti sulla trasmissione, non è mai stato più basso del 40 per cento e nella domenica del dopo Sanremo ha toccato il massimo del 63 per cento. Gli incontri che Damato ricorda con più piacere sono quelli con Ted Kennedy, col bambino sardo che voleva seguire il padre in carcere, con Roberto Benigni, con AkAra Kurosawa, con Enrico Montesano, con Monica Vitti. Tra i servizi in programma per le prossime domeniche cita la puntata del 20 aprile, da realizzare in diretta dal Colosseo per lanciare un'iniziativa di •adozione» dei monumenti, il collegamento con l'isola Mau rltius da dove il professor Tullio Regge commenterà il passaggio della cometa di Halley nel punto di massima visibilità, gli incontri con Ritz Ortolani, Irene Papas, Roberto De Simone e Judith Thurman, la biografa di Karen Blixen. Domenica in saluterà il pubblico alla fine di giugno, ormai in piena estate, nel momento in cui alla Rai si decidono i contratti per la nuova stagione (e per l'anno prossimo qualcuno comincia già a parlare di un ritorno di Baudo). .Non so se resterò a Domenica in: posso dire solo — conclude Damato — che mi è stata affidata una macchina, che i risultati sono stati positivi e che quindi è normale mi venga affidata di nuovo. Se la decisione sarà diversa ne chiederò 11 perché». Fulvia Caprara ROMA — ATfno Damato è accorto e pensoso, si esprime attraverso ampi paragoni, evita limpatto diretto delle domande e ricorre spesso a frasi che lasciano intendere ma non dicono apertamente. Nel suo ufficio, in un appartamento poco distante da viale Mazzini, si avvicendano telefonate e collaboratrici, proposte singolari e preghiere di fan. Telefonano per proporre i prodigi di una pentola con speciale chiusura che non lascia scappare la fragranza dei cibi; per parlare del caso di una sclmmietta ammaestrata che guida la vita di un handicappato; per implorare una citazione e un autografo da John Taylor, star attesissima dalle quindicenni di tutta Italia. Damato risponde tranquillo, senza l'aiuto di segretariefiltro, appassionandosi o tagliando corto, divertendosi o sciogliendo nodi organizzativi. «Sono contento dell'affetto del pubblico, di essere riuscito a farmi accettare per come sono e non per come mi vorrebbero gli altri, di aver superato le difficoltà iniziali lo scoglio delle diffidenze e degli Inevitabili paragoni con le edizioni precedenti. Domenica in è come una macchina da corsa, ha bisogno di molti collaudi per dare le prestazioni migliori». Perciò, nell'ottica del perfe zionamento continuo, il con duttore di Domenica in ha inviato, all'inizio del mese di gennaio, una lunga lettera al direttore di Raiuno Emmanuel Milano, una lettera chiacchierata, die ha fatto «Mi è stata affidata una macchina, i risultati sono positivi, è quindi normale che mi venga data di nuovo». Il 20 aprile una puntata in diretta dal Colosseo per lanciare un'iniziativa di «adozione» dei monumenti Damato con la Cardini, i due conduttori di «Domenica in»: «Non è vero che non andiamo d'accordo» tese del pubblico e la motivazione giornalistica». Giornalista di Raiuno dal '68, Damato, che ha 48 anni, è sposato e ha due figli grandi (Donatella di 26 anni e Giampaolo di 19), ha caratterizzato la sua conduzione di Domenica in con un tono di serietà die sfiora l'impaccio, con una certa difficoltà alla risata. «Nella vita mi piace giocare e sono uno che ama divertirsi, ma non credo che ridere rientri nei miei obblighi contrattuali con la Rai. La scelta di lasciare spazio agli ospiti, di fare da spalla ai personaggi che invito in studio è una scelta convinta, che nasce dal mio modo di intendere la trasmissione . Non voglio essere uno showman: se invito a Domenica in Catherine Deneuve è giusto che l'attenzione del pubblico sia concentrata su di lei». Dietro le quinte, nel rapporto con gli otto collaboratori che lavorano al programma, tutte donne, un solo uomo, Damato dice di essere «semplice, mal aggressivo, sereno e rapido nelle decisioni.. Tanto die spesso succede che la «disponibilità viene scambiata per arrendevolezza e la prontezza nelle scelte per subito parlare di minacciate dimissioni, di scontentezze, di proteste: .Era giusto informare il padrone della macchina da corsa del fatto che alcune cose non funzionavano. Domenica in — spiega Damato — è un palcoscenico ambitissimo, sul quale una breve apparizione diventa decisiva per l riflessi che provoca nel mercato del libri, dei dischi, dello spettacolo. Non ho mal subito pressioni per ospitare questo o quel personaggio, ma ho dovuto tener presenti alcuni "suggerimenti ", mediando tra le esigenze commerciali della rete, le at¬ tentativo di fuga>. «Sono un non-personaggio — ripete — e i non-personaggi alla Rai sono difficili da gestire: per far parlare di loro c'è sempre bisogno di attribuire una lite, di costruire la storia di un odio, di inventare un dissapore: per esempio un mio disaccordo con la Gardini.. Con soddisfazione, alla ventiquattresima puntata di Domenica in, Aftno Damato mostra le cifre dell'ascolto: la media pomeridiana degli spettatori si aggira sui 5 milioni; dalle 18.40 alle 19.40 arriva a 6 milioni e 100 e in clausura tocca la punta dei 9

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