Una linea di « supermangimi » per chi alleva senza gli ormoni di Valeria Sacchi

Una linea di « supermangimi » per chi alleva senza gli ormoni La Cee ha pronta una normativa sull'alimentazione animale Una linea di « supermangimi » per chi alleva senza gli ormoni MILANO — La scelta ecologica fatta dalla Vitasol nel lontano 1945, pochi giorni dopo la fine della guerra, si dimostra quarantanni dopo più vincente che mal. La nuova direttiva Cee in materia di mangimi animali, che se non ci saranno intoppi dovrebbe essere in vigore entro l'anno, taglia infatti drasticamente la somministrazione di sostanze a base di ormoni nell'alimentazione per allevamento. Cosi l'azienda bresciana (60 dipendenti, 50 agenti in tutta Italia. 10 ispettori, una presenza capillare in 6000 punti vendita) che fa capo per il 75% alle famiglie Manenti e per il 25% a Marcello Piccioni, ha colto il momento politico per lanciare sul mercato, completamente rinnovata, la sua gamma di integratori per mangimi. «Con questa linea ci proponiamo di aumentare quest'anno del 20/25% il nostro fatturato che sfiora ormai i quattro miliardi annui, e <H quintuplicarlo entro il 1990' ha detto Lino Manenti, figlio di Giovanni, presidente della società e fondatore della stessa insieme al socio Piccioni. 'Il nostro prodotto è unico- ha ancora aggiunto Lino, da cinque mesi amministratore delegato della Vitasol «e non ha concorrenza'. La nuova linea Vitasol Complex è infatti non soltanto arricchita sotto il profilo della diversificazione, ma anche sotto quello dei contenuti. «Prima avevamo un prodotto unico per bovini, suini e cavalli' spiega 11 fratello di Lino. Bruno direttore della azienda «ora invece continuiamo a produrre una confezione unica che ha come destinatarie le piccole aziende rurali, ma abbiamo due prodotti distinti, uno per bovini e l'altro per suini, per gli allevamenti specializzati di grande dimensione. Poi, sempre per il rurale, c'è la linea Avicunicola'. Rispetto al vecchio Vitasol la formula Compio: è però innovativa come prodotto. Infatti, pur tenendosi fedele al suoi componenti di base, ossia lievito di birra, gli oligoelementi e i fattori sconosciuti di crescita, 11 ha riprogrammatl per ottenere un risultato migliore del precedente. Nello stabilimento di Brescia, la vecchia linea è quindi terminata per dare corso alla nuova cne sarà presentata in questi giorni alla Fiera di Verona e messa in vendita entro la fine del mese. •La nostra azienda spende in ricerca da sempre non meno del 5% dei proprio fatturato. I nostri prodotti costano mediamente il 20% in più di quelli della concorrenza, ma vanno somministrati in dosi inferiori del 40%, dunque il risparmio è reale» spiega ancora Lino Manenti. La concorrenza, comunque, non sembra spaventare 1 proprietari della Vitasol. Aggiunge Bruno: «Nel rurale possiamo considerarci leader, in quello dei grandi allevamenti abbiamo come concorrenti i grandi gruppi farmaceutici. Ma come prodotto auxinico, vale a dire che non contiene né estrogeni, né stilbenicì, né tireostatici, siamo produttori unici. Ma a volte non. è semplice: il toro estrogenato, ad esempio, viene pagato di più perché si presenta meglio-. In Italia, la quota di mercato della Vitasol è intorno al 6/7%, con punte del 30% ed oltre nelle zone di allevamento rurale. Essa si rivolge ad una «clientela» potenziale di nove milioni di bovini e nove milioni di suini. E il mercato europeo? «Vendiamo solo in Italia' precua Lino 'perché nel resto d'Europa l'allevamento dispone di molto foraggio ed è fatto all'aperto, quindi il bestiame non ha bisogno di quegli intergratori che sono invece indispensabili per l'allevamento al chiuso'. Valeria Sacchi

Persone citate: Lino Manenti, Manenti, Marcello Piccioni

Luoghi citati: Brescia, Europa, Italia, Italia', Milano, Verona