Non è un optional l'elettricità sicura

Non è un optional l'elettricità sicura Scariche elettriche, un nemico domestico Non è un optional l'elettricità sicura Con la corrente elettrica ciascuno di noi utilmente e allegramente convive, senza neppur più rendersi conto di quanto luminosa e servizievole ci renda la vita né tanto meno di quanto possa d'un tratto, incidentalmente, farsi nemica, lesiva e folgorante. Sembrano solo uno stillicidio di singole imprudenze, le notizie dell'operaio ustionato o folgorato dall'alta tensione, o del bambino che ha messo le dita nella «presa» o della casalinga che ha combinato chissà, cosa con questo o quell'elettrodomestico: o del malato •elettricizzato» in sala operatoria o in rianimazione. E invece, fatte le somme, in Europa, ogni anno, sono trentamila i morti e quaranta milioni i feriti per incidenti da energia elettrica: e, in Italia, quattromila e un milione. Negli Anni 50, di «elettrico», in casa, avevamo le lam padine, il ferro da stiro e lo scaldabagno. Adesso, minimo minimo, in ogni famiglia — in collegiale e contemporanea dipendenza da «spine, multiple, «prese, e «controprese», «prolunghe» e attacchi volanti — c'è il padre al televisore o al «fai da te», la mamma che stira, il figlio al frullatore e la figlia che fa il bagno con a tiro l'asciugacapelli. Sono «dopo», quando malauguratamente la corrente elettrica si sia «scaricata terra» attraverso l'organismo (con ustionante effetto termico sui tessuti o paralizzar! te azione sul cuore e sul centro del respiro), ci si accorge del come e perché dell'impru denza, della disattenzloner, dell'incuria e della poca coscienza del rischio. Della corrente elettrica siamo beneficiari ma anche vittime — ha detto L. Croce al Convegno AVE su «Elettricità e sicurezza» di Gardone Riviera (presidenti P. De Poi e L. Croce) — e occorre quindi provvedere in attenzione vigilanza e norme di sicurezza. E' inutile spiegare alla casalinj;£(( ha detto R.Fogarl che cosà fare «dopo»rperchè, dopo, c'è solo il centro ustioni o la quasi sempre irrealizza bile corsa al defibrillatore cardiaco o alla respirazione artificiale. Occorre informare e proteggere — ha precisato L. Donati — sino a creare capillare coscienza del problema e massima sicurezza tecnologica. Alla tv sono infiniti i messaggi ma scarsissimi quelli che insegnino al pubblico, bambini in prima linea, la tu¬ La prevenzione, specie quella domiciliare — hanno detto ai medici gli esperti tecnici O. Corbellini, V. Carrescla e F. Norello — sta in tre punti: 1) uso generalizzato di apparecchi (piccoli e grandi elettrodomestici, «spine» etc.) con sigla IMQ (Istituto italiano del marchio di qualità); 2) apparecchi con doppio isolamento; 3) uso dell'interruttore differenziale ad alta sensibilità («salvavita» repressivo), E poi non guasta, diciamo noi, 1'.elettricista» finalmente con la «CAT» (già diffusa in Piemonte. Lombardia, Liguria e Valle d'Aosta), la «carta di affidabilità tecnica» che garantisca la professionalità dell'impiantista o riparatore artigianale e la sua tecnica «devozione, a lavori a regola d'arte e a scelte di prò dotti elettrici affidabili. Ezio Minetto tela dai rischi tecnologici quotidiani, dentro e fuori casa. Nelle diecimila camere operatorie Italiane e nelle sale di rianimazione e nei reparti ad alta tecnologia solo il 40 per cento degli impianti elettrici, ha affermato O. Corbellini, sono in conformità con le norme del Comitato elettrotecnico italiano. Quanti sono 1 «bisturi elettrici di tipo B». oggi superati e vietati, che l'industria giapponese, americana e tedesca cercano ancora di esportare nel nostro Paese? Di fronte a una normativa che si aggiorna continuamente — ma è la vigilanza che ancora è carente — l'Industria produce sistemi di alta protezione e punta su dispositivi semplici, alla portata di tutti, integrabili in ogni impianto di casa. La sicurezza, in questo campo, non può essere un «optional».

Persone citate: Corbellini, Ezio Minetto, L. Croce, R.fogarl

Luoghi citati: Europa, Gardone Riviera, Italia, Liguria, Lombardia, Piemonte, Valle D'aosta