Il computer va d'accordo con Marx

Il computer va d'accordo con Marx Intervista con Evgheni Velikhov, lo scienziato che dirige l'introduzione dell'informatica Il computer va d'accordo con Marx una minaccia al controllo centralizzato: — In Occidente, lei è considerato il padre della rivoluzione informatica in Urss, il sostenitore di una loro più ampia diffusione. ■ Sono un esperto relativo di computer, la mia specializzazione è un'altra. Ma, certo, sono responsabile dell'organizzazione del nuovo dipartimento, all'Accademia». — Non crede che la «rivoluzione del computer» sollevi grossi problemi politici e ideologici, in un Paese come questo? «Non credo proprio che si possano usare parole cosi sonanti. In Urss i computer vengono usati da molto tempo in vari settori». — Ma il problema vero della «rivoluzione dei computer» sono i personal (che per ora sono solo all'orizzonte: tempo fa ne è stato messo in vendita uno, ma andava bene soprattutto per i giochi e per io studio, e costava molto caro). Non crede che la decentralizzazione dell'infor¬ DAL NOSTRO CORRISPONDENTE MOSCA — Secondo gli americani, le armi laser ad alta energia, nell'Urss, sono nate soprattutto grazie a lui. Durante il congresso del pcus, ad ogni conferenza stampa era bersagliato di domande sulle guerre stellari e il progetto di scudo spaziale, di cui è ottimo conoscitore e critico feroce. Ma Evgheni Velikhov, 50 anni, scienziato prediletto da Gorbaciov e astro nascente dell'Accademia delle scienze (ne è vicepresidente, ma potrebbe presto sostituire al vertice Anatoli Alexandrov, ottantaduenne), è uno specialista dai mille talenti e dalle cento predispozioni <«C1 sono due tipi di specialisti — ama dire ridendo — uno che sa tutto di niente e l'altro che non sa niente di tutto. In me si combinano questi due talenti»/ Anche per i computer, di cut pur tra molte cautele e pruderne verbali, è pugnace assertore e difensore, contro le resistente di ampi settori della burocrazia e del potere, che vi vedono soprattutto mazione possa avere un grosso significato, politico e sociale, in una società In cui l'informazione è controllata? •E" vero che la rivoluzione dei computer è avvenuta quando è nato U primo personal. La sua apparizione è stata una cosa Inattesa. — Ma i problemi ideologici, l'informazione decentralizzata? «Non ho mai Incontrato problemi ideologici. Personalmente vedo soltanto aspetti positivi nella diffusione dei computer. L'unico problema, per noi, è la produzione. Ma anche all'Ibm hanno avuto problemi, ad avviarla. Da un punto di vista storico, è un periodo piuttosto breve: un ritardo di pochi anni. Ma abbiamo scelto la strada giusta». — Quale? «Abbiamo cominciato dalle scuole. Siamo stati i primi a introdurre alle medie lo studio obbligatorio dell'informatica. Purtroppo non siamo ancora In grado di dare un 1 computer a tutti i ragazzi». — Solo un problema di produzione? «No, lavoriamo da otto anni a questo progetto, e capiamo che ci sono grossi problemi. I computer, prima o poi, li produrremo senz'altro. H problema è di principio: l'allievo impara In una settimana come si lavora al computer. E poi? L'insegnante come può occupare il ragazzo armato del personal?». — Anche l'uso del computer nell'economia ha risvolti delicati. ■Come si sa, sviluppiamo in tutti 1 modi possibili l'autonomia delle aziende industriali. Un grande peso ricadrà cosi sui loro reparti economici. — Ma tra privati, nel tempo libero? ■Pensiamo anche al tempo libero, e non dimentichiamo i giochi. E' stata approvata la creazione in tutte le città di centri per il tempo libero con i personal». — Si, ma lei crede che lo slogan «un computer in ogni casa» sia applicabile anche in Unione Sovietica? «Come al solito In Unione Sovietica cominciamo dai centri pubblici. Non siamo ancora in grado di dare un computer a ogni scuola e cosi abbiamo creato dei club: durante la settimana vi studiano i ragazzi, la domenica vengono i genitori e i ragazzi gli insegnano come si lavora». e. n. Con la serenila ricca dalla sua tede ai è incontralo con Dio il padre Leone Virgilio missionario dalla Consolata Lo piangono la sorella Amalia, Il fratello Giuseppe, il cognato, nipoti, paranti tutti. SI ringrazia la amorevole assistenza dei padri a suore missionari della Consolata di Alpignano I funerali lunedi ore 10 nella Casa del Missionari in Alpignano. Per espressa volontà dell'estinto non fiori ma opere di bene. La presente e partecipazione e ringraziamento. — Torino. 8 marzo 1936. E' mancalo a Palermo Mario Segre I cugini Massimo Annabella e Claudia Demaglio, Emanuele a Giorgio Debeneoettl, Luigi e Liliana Nobile, Vittorini Sacerdote con parenti e amici lo ricordano con affetto. Un particolare ringraziamento agli amici carissimi di Palermo dottor Catalano e Nicola Sferrazza per l'affettuosa e amorevole assistenza. La funzione religiosa al terra lunedi 10 alle ore 14 presso II cimitero israelitico di Torino. — Torino, e marzo 1966

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