De Mita propone a Craxi un patto per sette anni di Luca Giurato
De Mita propone a Croni un patto per sette anni La direzione de ha aperto la verifica di governo De Mita propone a Croni un patto per sette anni Conferma del pentapartito, dopo le elezioni dell'88 un de alla presidenza del Consiglio - Caute reazioni dei partiti laici - Spadolini: «E' un fatto nuovo, va meditato» ROMA — Senza diktat né ultimatum, e forse senza crederci a fondo. De Mita ha chiesto ieri a Craxi di impegnarsi a favore di governi pentapartito sino alla fine di questa legislatura e per tutta la prossima. In pratica, la de lancia al suo maggiore alleato la proposta di governare con 11 pri, 11 psdi e il pli sino al '93. La proposta è contenuta in un documento approvato ieri all'unanimità dalla direzione de. Si chiede a Craxi di aprire al più presto la .verifica,, di rilanciare l'alleanza a cinque con un programma nuovo. E' stato chiesto a De Mita se ciò significa che questo governo, con questo presidente del Consiglio, resterà in carica almeno sino alla fine dell'attuale legislatura. «il problema della presidenza del Consiglio non è stato posto — ha spiegato il leader de — Noi vogliamo mantenere il pentapartito. Ma nel pentapartito resta valida la regola dell'alternanza-. Durante la verifica, si parlerà ufficialmente dell'alternanza a Palazzo Chigi. Sembra di capire che se Craxi sottoscriverà la proposta dei sette anni (ma anche di 4-5: nessuno, alla de, è categorico sui tempi, il problema è politico) il presidente socialista potrebbe rimanere al suo posto sino alle elezioni dell'88. Per la de è fondamentale che i cinque si impegnino a favore di una conferma del pentapartito durante la campagna elettorale. Con la nuova legislatura, dovrebbe scattare l'alternanza. Se la «verìfica, si concluderà con una intesa a cinque, il cambio della guardia a Palazzo Chigi potrebbe avvenire anche nell'87. un anno prima delle elezioni. La de non pone pregiudiziali; non desidera, però, subirne. Al psi (ed anche al pri, al psdi e al pli) la proposta dei sette anni, o comunque di una intesa a cinque che vada oltre le elezioni dell'88. non è stata respinta da nessuno. All'inizio, ha suscitato incredulità. Quindi, quasi tutti hanno pensato ad una abile mossa tattico-propagandistica che dovrebbe consentire alla de di svolgere in pace il congresso di maggio. Quando però il documento ufficiale della direzione ha preso a circolare nelle «stanze più alte» dei partiti, gli umori sono in parte cambiati, e in positivo. Spadolini (pri) Nicolazzi (psdi). Biondi (pli) si sono visti con De Mita. Non hanno preso impegni, hanno però registrato con soddisfazione che, dopo una lunga e tormentata «impasse», si apriva finalmente la verifica con la volontà di rilanciare il pentapartito. I tre leader laici hanno detto a De Mita che la verìfica partiva bene se l'o biettivo finale era una reale intesa a cinque; partiva in vece male se 11 punto d'arrivo interessava solo de e psi. De Mita ha confermato che alla de interessa solo una in tesa a cinque. -Non ci sono soluzioni diverse, né alternative, né è possibile allo stato inventare o prefigurare qualcosa di inedito — ha detto il leader de —. Occorre, invece, ricercare con i partiti alleati obiettivi comuni, pur partendo da sensibilità e de culture diverse. La de non mira ad in- globare le distinzioni, le idealità, i punti di vista degli alleati, non ha pretese di egemonia. L'alleanza c'è, anche se occorre una iniziativa che riduca gli spazi di tensione'. L'iniziativa c'è stata; se tutto andrà bene, la de chiederà un dibattito in Parlamento. «Si tratta di un fatto nuovo — ha detto Spadolini dopo aver visto De Mita e Craxi —. La de assume una sua responsabilità chiedendo al presidente del Consiglio l'assunzione di una iniziativa per questa e, di fatto, per la prossima legislatura. Come tutti i fatti nuovi, esige di essere valutato e meditato. Poiché non credo siano parole buttate al vento mi limito a ricordare il detto antico: le parole sono pietre. Ogni partito dovrà dire la sua. La verifica sarà prima politica ,. La sostanza di questa dichiarazione è condivisa da Martelli, Nicolazzi e Biondi. I socialisti attendono senza scetticismi l'apertura degli incontri, prevista per la metà di quest'altra settimana. Sul patto dei 7 anni, nessuno si sbilancia: la parola è a Craxi L'esecutivo del psi ha reso noto un lungo documento di cose da fare, nel quale si conferma l'appoggio dei partito a Camiti presidente Rai. Luca Giurato
Luoghi citati: Roma
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