Demoliti dieci palazzi abusivi a Napoli Nella lista nera ce ne sono quasi mille di Giuseppe Zaccaria

Demoliti dieci palami abusivi a Napoli Nella lista nera ce ne sono quasi mille Blitz all'alba con cento uomini in divisa sulla collina di Ca ma ìdoli Demoliti dieci palami abusivi a Napoli Nella lista nera ce ne sono quasi mille NAPOLI — Oli uomini in divisa arrivano all'alba. Sono più di cento, bloccano un costone intero della collina, scortano camion e mezzi cingolati. Forse ai più anziani ricordano la Napoli del '43, ma la guerra questa volta è diversa. Si combatte contro 1 piloni, le palazzine sorte come funghi, le ville che abbracciano vecchi casolari, contro l'abusivismo. Nella città dei «blitz», nella capitale dell'edilizia spontanea, di colpo qualcuno ha deciso di far abbattere, tutti assieme, dieci palazzi. L'incursione è stata preparata nella massima segretezza: costruzioni piantonate, strade bloccate, obiettivi tenuti segreti fino all'ultimo, per impedire improvvise «occupazioni». L'incursione si compie sulla collina dei Carnaiuoli, a ridosso dei bianchi, sterminati palazzoni del Nuovo Policlinico. A Chialano, in via Comunale Margherita, dai campi sono sorte palazzine di tre o quattro plani, una specie di elegante residence, una villa. Tutti abusivi, tutti diffidati, tutti da abbattere. Lungo la strada sono fermi una trentina di grossi rimorchi, poco più in là si sente 11 rumore delle ruspe, qualcuno sta gridando. «Non pensate che questa sta un'Iniziativa improvvisata», spiega Salvatore Abbruzzese, 35 anni, barba e capelli fluenti, assessore socialista all'edilizia. «Piuttosto, e il primo effetto dt un lungo lavoro di preparazione». Dalla villa che inaugura la serie degli edifici sorti dal nulla, strilli di donne rispondono: 'Maledttte vuie e t figli vuoste La prima costruzione è una villa rossa, a tre piani, .che davanti mostra una specie di torre, con la scalinata a spi¬ rale. Nel suo genere, un piccolo capolavoro: i pilastri l'alzano da terra di sei. sette metri, e quasi l'appoggiano sopra una vecchissima casa colonica. Se la villa è abusiva, la casa non lo è: come demolire, allora, senza distruggere anche quel che è giusto rimanga in piedi?. 'Disgraziati, schifosi, ricchtont...»: alle donne che resistono sulle scale della villa, gli insulti napoletani non bastano più. Nella casetta ufficialmente abitavano in cinque: Maria Cenilo, casalinga; suo marito Michele Sarracino, infermiere; e poi 11 figlio Umberto, disoccupato; la figlia Luisa, maritata con Antonio Morra, saltuariamente muratore. Ma dalla casupola adesso sono saltate fuori almeno quindici persone. Pino all'altra sera — giura la polizia, che piantonava l'e¬ dificio — la baracca era deserta, ma il segreto che ha circondato l'operazione evidentemente non era assoluto. Adesso a schierarsi di fronte ai poliziotti sono anzitutto, e come sempre, le donne: cinque o sei, giovani e vecchie, piangenti, scarmigliate, aggressive. Poi un epilettico, che nel giardino, trascinato fuori dai poliziotti, viene colto da una crisi. L'ultimo ad essere accompagnato fuori è un vecchio di 71 anni, spinto a braccia. Si chiama Raffaele Paesano, ha l'aria di chi non capisce bene cosa stia accadendo. Fino a qualche anno fa era ricoverato in un ospedale psichiatrico. Chissà cosa ci faceva In quella villa abusiva: e chissà come mai, poco dopo, agli Giuseppe Zaccaria (Continua a pagina 2 In sesta colonna)

Persone citate: Antonio Morra, Blitz, Maria Cenilo, Michele Sarracino, Raffaele Paesano, Salvatore Abbruzzese

Luoghi citati: Chialano, Napoli