«Ad Agca furono inviati cinque fogli di istruzioni per coinvolgere i bulgari»

«Ad /Igea furono inviati cinque fogli di istruzioni per coinvolgere i bulgari» Difensore di Antonov accusa i Servizi «Ad /Igea furono inviati cinque fogli di istruzioni per coinvolgere i bulgari» ROMA — Chi ha «preparalo» Mehmet Ali Agca, istruendolo a dovere sulla «pista bulgara»? Per l'avvocato Giuseppe Consolo il riconoscimento da parte dei giudici del Foro Italico dell'assoluta innocenza dei bulgari coinvolti nell'attentato al Papa (il pm ne ha chiesto l'assoluzione per insufficienza di prove) diventa secondario rispetto ad una risposta a quell'interrogativo. «Sarebbe te maniera migliore — ha detto ieri durante la seconda giornata della sua arringa in difesa di Serghey Antonov — per rivalutare agli occhi del mondo la giustizia italiana, uscita malconcia da questo "processo del secolo"». Esplicitamente, lui non lo ha detto, ma nel corso dell'intervento ha indicato tra le carte processuali «presenze sospette», «coincidenze significative», «singolari circostanze» che dovrebbero indurre la Corte d'assise a considerare attendibili le notizie di rapporti tra il terrorista turco ed esponenti dei nostri servizi segreti. Tra le tante, ce n'è una, in particolare, del tutto inedita: nell'ufficio matricola del carcere di Ascoli Piceno, quando vi era detenuto AH Agca, furono sequestrati cinque fogli destinati al terrorista e contenenti appunti e riferimenti precisi per il coin¬ volgimento dei bulgari nell'attentato di piazza San Pietro. Il penalista ha riservato poi giudizi particolarmente severi alla stampa italiana, responsabile a suo avviso di aver «ingigantito presunti punti deboli della difesa» tralasciando la caccia agli «informatori misteriosi cìte hanno provveduto a tenere aggiornato Mehmet Ali Agca sulle circostanze da riferire ai giudici». Alla «messe di menzogne» elle caratterizza, a detta dell'avv. Consolo, il comportamento processuale di Agca. fa riscontro «un'impressionante serie di dati» circa le abitudini di vita di Serghey Antonov. Dal gusto per la musica pop, ai fiori nell'auto, dal nomignolo «Rosy» per la moglie all'andamento dinoccolato e stanco, fino all'hobby per le bottiglie «mignon». «Vi pare possibile — ha detto il legale ai giudici — che, nel gennaio 1981, Antonov ed Agca si incontrino in tutta segretezza per discutere di un attentato come quello di piazza San Pietro ed il bulgaro porti a spasso il killer in diversi negozi del centro di Roma per cercare alcune bottigliette di liquore?». Il difensore dell'ex caposcalo della «Balkanair» concluderà il suo intervento domani, alla ripresa del processo.

Persone citate: Agca, Antonov, Giuseppe Consolo, Mehmet Ali Agca

Luoghi citati: Ascoli Piceno, Roma