Ancora sepolto il museo più ricco

Ancora sepolto il museo più ricco Ancora sepolto il museo più ricco Gli archeologi cercano non tanto ori e ricchezze, quanto documenti e testimonianze - L'enigma della scrittura minoica a Santorino - Una biblioteca latina a Ercolano vietata da esalazioni velenose - Il candelabro di Salomone sotto il Busento e la mappa del mondo nel palazzo sotterraneo di Xian - Si seguono le indicazioni di antichi testi e dei miti: Atlantide, Arca di Noè, Eldorado La recente scoperta della tomba di Maya, il tesoriere di Tutankamen, ha riproposto la domanda: quanto resta da scoprite in Egitto, in tutto il mondo? Rispondono gli archeologi che sotto tetra vi è ancora un immenso patrimonio storico, artistico e scientifico. Dice il professor Sabatino Moscati che «il "museo sepolto" è più grande dì tutti i musei messi assieme; e v'è di più il "museo sommerso"». E Colin Renftew dell'Università di Cambridge: «Nel campo dell'archeologia abbiamo appena scalfito la superficie». Altri ritengono che in Italia oltre la metà della ricchezza archeologica è ancora sotto terra. Dicendo ricchezza archeologica non intendono i grandi tesoti di un passato remoto o capolavori come i Bronzi di Riace. Sembrano anzi mostrare fastidio se non disprezzo per quegli aspetti spettacolari della loro disciplina che più colpiscono l'immaginazione della gente. Una sessantina di anni fa l'apertura della tomba di Tutankamen emozionò i profani, ma gli studiosi furono certamente più eccitati dagli scavi di Bogazkoy in Turchia, dove vennero scoperte diecimila tavolette cuneiformi che costituivano l'archivio del regno ittita. Più che la caccia al tesoro conta l'indagine stotica, economica e sociale delle civiltà scomparse; e gli oggetti scavati, anziché rappresentare il fine della ricerca archeologica, sono il mezzo per approfondire la conoscenza dei popoli che quegli oggetti usarono. O anche per correggere questa conoscenza. Sovente il passato è stato rimesso in discussione dalla vanga dell'archeologo. «Ma l'archeologia è anche viaggio nel tempo, per conoscere civiltà di cui a volte non si immaginava neppure l'esistenza; e solo comparandole con la nostra possiamo renderci conto, nel bene e nel male, di ciò che siamo», dice Moscati. Si rimprovera ad archeolog del passato di avere operato in modo scriteriato, combinando disastri. Cancellando tracce, portando via i fregi dal Partenone e cose del genere. Ora c'è chi afferma che quando si giunge a una scoperta si do' vrebbe sospendere il lavoro, lasciandolo alle generazioni fu ture che procederanno con mezzi scientifici migliori degli attuali. Questo era giusto dirlo qualche decennio fa, oggi non più tanto. Adesso l'archeologia si avvale di calcolatori, del radar, delle telecamere ad infrarossi, di magnetometri a protoni, di foto dall'aereo e da satelliti, di altri strumenti d'indagine potenti e sofisticati che spalancano nuovi, affascinanti orizzonti. Le analisi al radiocarbonio, per esempio, hanno rivelato che la civiltà dei Maya era più antica di migliaia di anni di quanto si credeva, risalendo non ai primi secoli dell'era cristiana, ma al terzo o quarto millennio a. C. Il futuro è ricco di sorprese. Nessuno può immaginare quali tesori e segreti c testimonianze di civiltà sconosciute dissotterrerà l'archeologo, prima o poi. Ma ci sono «bottini» che la presente generazione spera di tirare fuori dal suolo, dove sono sepolti da molti millenni o anche solo da qualche secolo. EGITTO La speranza è sempre quella di trovare qualche tomba non ancora svuotata dai ladri. E scoprite anche nuovi insediamenti, perché se la vita dei faraoni è dei grandi sacerdoti è ben documentata, ancora poco si sa della vita quotidiana degli antichi egizi. Apre la lista delle ricerche degli egittologi la tomba di Herihor, capo militare e religioso all'inizio della XXI dinastia (1100 a. C). E' nella Valle dei Re ed è ritenuta assai più interessante che quella di Tutankamen. Cercano gli archeologi pure la tomba di Imhotep, primo ministro (2628 a. C.) in seguito divinizzato, che costruì a Saqqara una grandiosa tomba in forma di piramide a gtadoni. Vorreb¬ bero anche trovare le tombe della XXVI dinastia (663-525 a. C.) a Sais, sul delta del Nilo, un luogo archeologico in pericolo per lo sviluppo agricolo. In un santuario del quartiere reale dell'antica Alessandria c'era il sarcofago a forma di letto di Alessandro Magno. Nello stesso quartiere, le tombe di Antonio e Cleopatra. Sono ancora lì, ma probabilmente vi resteranno per sempre perché sepolti dalla moderna Alessandria. GRECIA L'isola di Theta è una sorta di «Pompei egea». Sepolta sotto una strato di una quarantina di metti per l'eruzione del vulcano di Santotino, J500 anni fa. Sono già state fatte alcune scoperte, compresi affreschi di un singolare naturalismo esposti al museo di Atene. Molto resta da scoprire, ciò che gli archeologi sperano soprattutto di trovare è la bi blioteca di tavole d'argilla che dovrebbe permettere di dee frate la scrittura minoica. Il disastto naturale di San forino è stato collegato al mito di Atlantide di cui parla Platone. Secondo alcuni la favolosa Atlantide sprofondò nell'Egeo; secondo altri nell'Atlantico, tra l'Africa e l'America. Un'ipotesi è che Atlantide non sia altro che l'Antartide, diecimila anni fa non ancora coperta dai ghiacci. «La scoperta di Atlantide aprirebbe sconfinati orizzonti all'archeologia e l'avvenimento farebbe impallidire persino le imprese spaziali», ha detto William I. Thompson dell'Università di New York. ITALIA Sotto la cittadina di Resina c'è gran parte di Etcolano, sepolta con Pompei dall'eruzio¬ ne del Vesuvio nel 79. L'obiettivo degli archeologi è di arrivare alla Villa dei Papiri o dei Pisoni. Fu già raggiunta nel Settecento e vennero recuperati papiri con testi greci. Gli scavi furono poi abbandonati per esalazioni mefitiche e infiltrazioni d'acqua. Si ritiene che la biblioteca di una villa patrizia romana non contenesse solo testi greci; doveva essere distinta in due settori: uno in lingua greca, l'altro in lingua latina. E' questo che gli archeologi vorrebbero raggiungere, e il pensiero delle possibili scoperte dà i brividi. Il più imporrante tesoto d'Italia, o almeno quello più ceteato, è la tomba di Alarico, re dei goti. Morì nel 410 e fu sepolto in Calabria, nel letto poi deviato del Busento. Secondo la leggenda, la tomba è ricchissima di armi e tesori, compreso il candelabro a sette braccia che Tito portò via dal Tempio di Gerusalemme e che fu bottino dei goti nel sacco di Roma. Innumerevoli, nei secoli, i tentativi per localizzare la tomba di Alarico. Il più serio, anche questo senza esito, quello nel 1959 della Fondazione Lerici, che si servì di magnetometri. TURCHIA Il relitto dell'Arca di Noè viene cercato da almeno 23 secoli con fanatica ostinazione. (Non è soltanto la Bibbia a parlare dell'Arca: la storia di Noè ha stretti parallelismi con l'epopea sumero-babilonese-assira, in cui a Noè corrispondeva Utnapishtim). Si cerca sul Monte Ararat, in Turchia. L'agosto di due anni fa l'americano Marvin Steffins annunciò: «Ho visto sulle pendici meridionali dell'Ararat, a quota 1595 metri, uh ghiacciaio a forma di nave, segno che sotto di esso si trova uno scafo. E lo scafo non può che essere l'Arca di Noè». Ma l'Arca non fu trovata. Le ricerche continuano. IRAQ Accad, vicino a Babilonia, è il grande mistero dell'antica Mesopotamia. Fu la capitale di Sargon, che creò il primo impero semitico nel 2300 a. C. e fu città superiore a Ebla, scoperta dall'archeologo italiano Paolo Matthiae negli Anni Settanta. Dovrebbe probabilmente contenere preziosi archivi (a Ebla la missione ita¬ liana trovò 17 mila tavolette di crera con gli archivi del regno). INDIA La scomparsa di una grande civiltà avvenuta verso il 2400 a. C. nella valle dell'Indo ha qualcosa di misterioso. Finora non è stato possibile decifrare la scrittura di quel popolo. Si cerca un documento bilingue, una «stele di Rosetta» locale, che ne permetta l'interpretazione. CINA A Xian, nella Cina centrale, nel 1974 contadini che scava vano un pozzo irruppero in una vasta cavità sotterranea in cui si trovava un'armata com posta da seimila guerrieri di terracotta a grandezza naturae. Un'armata che il primo mpetatore cinese Qin Shi Huang Di (259-210 a. C) fece porre a guardia de! suo mausoleo, un fantastico palazzo sotterraneo che dovrebbe contenere, tra mille altre cose, una gigantesca mappa bronzea in rilievo del mondo conosciuto, con i fiumi e gli oceani rappresentati con del mercurio. Gli archeologi cinesi non sembrano avere fretta, procedono con pazienza e metodo. L'apertura della tomba di Qin Shi, tra qualche decennio, potrebbe costituire uno dei maggiori eventi archeologici. L'archeologo Myra Shackey sta cercando i resti dell'Uomo di Neanderthal nella Mongolia Superiore. Un enigma da tisolvere è quello dell'Uomo di Pechino. Alla vigilia della guerra, per sicurezza, le sue ossa furono messe in una cassa e spedite in America. Se ne sono perse le tracce. GIAPPONE Imperatori giapponesi di mille anni fa giacciono nei loro sepolcri inviolati. Gli archeologi impazzirebbero se avessero l'autorizzazione d'intervenire. Ma la corrente culturale di quel Paese sostiene che gli imperatori defunti bisogna lasciarli in pace. AFRICA Si riteneva che l'Homo sapiens sapiens, cioè noi, avesse avuto origine nel Medio Oriente. Ora si immagina la sua culla nell'Africa meridionale. Se ne sta cercando la prova. GERMANIA Un mistero che non l'archeologo ma un poliziotto potrebbe risolvere. Dove è finito il tesoro di re Priamo che si trovava nel museo di Berlino fino alla fine della guerra? INGHILTERRA Si cercano le tracce dei primi insediamenti nella tarda età glaciale. Vicino a Silbury Hill tumuli funebri ancora inviolati potrebbero celare importanti reperti neolitici. AMERICHE Di sicuro si sa che l'uomo giunse in America 30-40.000 anni fa. Ma non si ha un'idea precisa del luogo dove il primo americano pose piede sul continente. Si pensa che sia arrivato dalla Siberia attraverso lo Stretto di Bering, e se ne sta cercando una testimonianza in Alaska. Nel Nord America quasi altrettanto affascinante è accertare dove, nel XVI secolo, si stabilirono i primi bianchi. Si lavora a Roanoke 1 sland, nella Carolina del Nord, per dissotterrare un insediamento del 1584, Nell'America Centrale una grande quantità di tombe Maya sono ancora piene di segreti e di ricchezze. In Colombia il lago chiamato Guatavita è ritenuto essere il favoloso Eldorado, dove gli Incas gettavano oro come offerta al loro dio. Di tanto in tanto qualche sommozzatore porta su qualche pezzo d'oro. Ma è poca cosa. Una ricerca sistematica sarebbe di eccezionale difficoltà. E dov'è finito il tesoro degli Incas? Si ritiene che quanto non è stato razziato dai conquistadores sia nascosto in qualche posto segreto del Luciano Curino Kcco i luoghi dai quali ci si attendono le più importanti scoperle archeologiche. 1 : Tomba di Herihor. 2: La Pompei dell'Kgeo. 3: Atlantide. 4: La Villa dei Papiri. 5: Il tesoro di Alarico. 6: L'Arca di Noè. 7: Accad, capitale di Sargon. 8: La culla dell'uomo moderno. 9: I misteri della valle dell'Indo. IO: Il mausoleo di Qin Shi. 11: Dov'è finito l'Uomo di Pe¬ chino? 12: Gli imperatori giapponesi di mille anni fa. 13: I resti dell'Uomo di Neanderthal. 14: Chi ha rubato il tesoro di Priamo? 15: Tracce dell'età glaciale. 16: L'orma del pri mo americano. 17: Dove i primi coloni in Usa? 18: Segreti Maya. 19: esistito davvero l'Eldorado? 20: Il tesoro degli Incas. Xian. Una delle scoperte più affascinanti è stata quella dell'armata di terracotta davanti alla tomba dell'imperatore Qui n Shi Huang Di