Palazzo Chigi: Craxi non voleva muovere critiche agli industriali

Palazzo Chigi: Craxi non voleva muovere critiche agli industriali Un comunicato attenua la polemica sui finanziamenti dello Stato Palazzo Chigi: Craxi non voleva muovere critiche agli industriali ROMA — Non esiste alcuna •guerra dei numeri- sui finanziamenti dello Stato all'industria. Dopo tre giorni di polemiche sull'intervento di Craxi al congresso della Cgil, la presidenza del Consiglio ha smorzato il tono dello scontro con un lungo intervento attribuito agli «ambienti di Palazzo Chigi». Craxi aveva parlato di 60 mila miliardi versati annualmente dallo Stato alle imprese pubbliche e private. Questa cifra era stata contestata prima dal presidente della Confindtistria Lucchini, poi dallo stesso ministro dell'Industria Altissimo. Palazzo Chigi insiste sull'esattezza delle cifre indicate da Craxi, ma afferma che -le questioni di interpretazione polemica non hanno alcun fondamento nella realtà dei fatti, nei fatti economici e nei conti dello Stato per il 1984 e, in maggior misura, per l'anno appena concluso-, per il quale sarà presto possibile fornire «un quadro valutativo completo-. Craxi, afferma la nota, •non ha espresso alcun giudizio negativo nel ricordare e nel sottolineare l'ampiezza dello sforzo che lo Stato ha compiuto per aiutare l'economia ad uscire dalle secche della crisi-. Anzi, prosegue Palazzo Chigi, «ti buon uso di queste risorse da parte delle imprese per la parte che è stata loro diretta è certamente motivo di compiacimento-. Ma va ricordata, aggiunge, ■con identica soddisfazione e rilievo, la collaborazione decisiva data dal mondo del lavoro alla ripresa produttiva, di cui fa fede la radicale dimi¬ nuzione delle ore di sciopero nei due ultimi anni il cui tasso medio ha toccato minimi storici-. Il presidente del Consiglio, nel suo intervento .al congresso Cgil, ha voluto invitare le parti sociali «a concorrere, nel momento di avvio di una nuova stagione economica, all'azione dello Stato, alla lotta contro la disoccupazione e l'inflazione-. L'invito di Craxi «non poteva che essere rivolto innanzitutto al mondo delle imprese, all'apparato distributivo e al movimento sindacale, in uno spirito di rinnovamento e di più generale solidarietà collettiva-. Si tratta di una sollecitazione 'Che non può essere lasciata cadere, proprio nel momento in cui la caduta del prezzo del petrolio e la disce¬ sa del dollaro aprono prospettive concrete per il riassorbimento della disoccupazione e il risanamento della finanza pubblica, attraverso una più. rapida e consistente diminuzione dell'inflazione-. Alle industrie il presidente del Consiglio ha chiesto «di fissare i prezzi secondo l'effettivo andamento dei costi, evitando fenomeni di vischiosità se non addirittura di speculazione, come è rilevato in queStf-jgiprni.dall'Iseo-. In.jparticolare, nel corso del 1965. ancora secondo l'Iseo. • la diminuzione di un solo punto percentuale per i prodotti manufatti è sintomo dell'esistenza di freni al processo dlsinflattivo, anche a livello di produzione, prima ancora che a livello delle successive fasi della distribuzione-.

Persone citate: Craxi, Lucchini

Luoghi citati: Roma