Francia, 11 mila miliardi per litigare di Enrico Singer
Francia, II mila miliardi per litigare Francia, II mila miliardi per litigare PARIGI — Gli esperti hanno fatto i loro conti e sono concordi: la Francia quest'anno risparmierà almeno 50 miliardi di franchi (11 mila miliardi di lire) sulla sua "bulletta energetica» per effetto del crollo del prezzo del petrolio. Ma i politici si dividono sul come utilizzare questa inattesa manna. Anzi, a dodici giorni dalle elezioni, la -cagnotte petrolière- (la vincita petrolifera, come già la chiamano i francesi) è diventata uno dei temi più infuocati della battaglia tra governo socialista e opposizione di destra. Ognuno ha il suo progetto e lo presenta come la soluzione dei problemi economici del Paese. Per i leaders della destra, che hanno in programma un vasto piano di privatizzazione delle imprese nazionalizzate dalla sinistra dopo il 1981, i miliardi del petrolio potrebbero servire proprio a questo. L'ex presidente della Repubblica, Valéry Giscard d'Estaing. in un'intervista televisiva, l'ha lasciato capire chiaramente. Il risparmio energetico — ha detto — deve andare all'industria per consentire -nuovi investimenti e acquisizioni'. E' una tesi alla quale, ieri, ha replicato il primo ministro Laurent Fabius. Anche per il capo del governo socialista il gruzzolo petro lifero deve andare all'industria. 'Sarebbe un errore fiscalizzare il risparmio energetico in nalzando la quota di tasse contenuta nel prezzo al consumo', ha detto Fabius. Ma la differenza sta nel fatto che il governo vuole difendere le nazionalizzazioni e, nella divisione della torta, è facile prevedere che sarebbero le imprese pubbliche a beneficiare più delle private della pioggia di miliardi. Anche perché sono i loro bilanci, vedi Renault, quel li più in rosso. Enrico Singer
Persone citate: Fabius, Giscard D'estaing, Laurent Fabius
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