Corsi professionali in Liguria i due pm: politici in buona fede di Guido Coppini
Corsi professionali in Liguria i due pm: polititi in buona fede Chiesto il proscioglimento degli amministratori in carica dall'81 all'83 Corsi professionali in Liguria i due pm: polititi in buona fede GENOVA — Erano in buona fede i presidenti delle giunte regionali e gli assessori in carica dal settembre 1981 al maggio 1983 coinvolti in una prima fase nello scandalo dei corsi di formazione professionale organizzati dalla Liguria con 11 concorso di finanziamenti della Cee. La mancanza di reati di rilevanza penale per chi ha fatto parte di quelle giunte è affermata dai pubblici ministeri Mario Morisani e Vito Monetti, che hanno chiesto ieri il proscioglimento dei big della politica ligure che avevano ricevuto comunicazioni, giudiziarie. ' con ri poto si di conéorsVfri peculato. La richiesta del provvedimento liberatorio riguarda l'ex presidente Alberto Teardo (psl) e l'attuale capo della giunta regionale Rinaldo Magnani (psi) e gli assessori Gustavo Gamalero (pli), Luciano Verda, Giancarlo Garassino e Giuseppe Merlo (tutti de) ed il socialdemocratico Giorgio Laura. Secondo i due magistrati il consenso collegiale per delibere sull'approvazione di corsi risultati poi fasulli, o svolti •a singhiozzo» o sulla base di preventivi gonfiati, non può rivolgersi penalmente contro chi ha convalidato pratiche già istruite dagli uffici che ne avevano la responsabilità diretta, cioè dall'assessorato alla formazione professionale. Rimane escluso dalla richiesta di proscioglimento l'ex vicepresidente della Regione, il democristiano Giacomo Gualco, che fu arrestato il 23 luglio scorso e rimesso in libertà provvisoria dopo otto giorni di detenzione. Gualco rimane imputato di aver concesso finanziamenti ìptfr complessivi 150 milioni) à due piccole società editrici è ad un ente religioso. Motivo: corsi che si sarebbero svolti solo in minima parte. Ancora da accertare, secondo i giudici Morisani e Monetti, la posizione di un altro assessore, Giovanni Battista Acerbi (attualmente all'Agri coltura e all'Ambiente) sentito più volte ma come testimone, per un corso specifico. L'ipotesi di peculato rimane invece per alcuni funzionari regionali che avrebbero intascato tangenti e per im prenditori che ottennero i contributi, a volte per favoritismi di tipo clientelare, più spesso per ricavarne un personale guadagno. Sfoltita dai «politici», l'inchiesta indaga ora su una ventina di persone. La richiesta dei due pubblici ministeri deve essere vagliata dal giudice istruttore, Dino Di Mattei che deciderà se darle corso o mentenere le incriminazioni. La richiesta di far uscire di scena personaggi importanti della politica ligure da una vicenda che ha rivelato un vasto giro di frodi, ha suscitato qualche perplessità nel palazzo di giustizia. Per alcuni anni i corsi di formazione (con un investimento di 70 miliardi l'anno) furono una minierta d'oro per funzionari e imprenditori disonesti. Incredibile la facilità con cui venivano concessi i contributi: danaro perfino per corsi di flipper, per maestri di sci, per garzoni macellai che avrebbero dovuto studiare le lingue straniere, per liutai con insegnanti che venivano in conto spese da Cremona, per pellicciai. Guido Coppini
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