Udienza con tanti «non ricordo» e un testimone finisce in manette di Vincenzo Tessandori

Udienza con tanti «non ricordo» e un testimone finisce in manette Bologna, al processo Bauer e Machiavelli un pastore cambia versione Udienza con tanti «non ricordo» e un testimone finisce in manette DAL NOSTRO INVIATO BOLOGNA — Forse lo ha tradito la memoria o. forse, ha voluto seguire qualche consiglio che è difficile credere disinteressato. Quale che sia il motivo, ieri, davanti al tribunale di Bologna dove sì celebra il processo per i sequestri di Ludovica Machiavelli e Patrizia Bauer. il servo pastore Giuseppe Porcu, 27 anni, ha tentato di cancellare quanto aveva detto in istruttoria e raccontare una nuova storia. Nei giorni del rapimento Bauer lavorava alle dipendenze di Mario Pigliaru. nella campagna di Volterra. Aveva raccontato di non ricordare la visita di Pietro Contena e Santino Ortu, oggi alla sbarra, accusati di sequestro, la sera in cui vennero pagati i due miliardi e mezzo del riscatto, non lontano dalla fattoria dove lavorava. Quella visita, ieri, la ricordava, fin troppo scoperto il tentativo di offrire un alibi. Non è stato creduto, lo hanno ammonito, poi arrestato e processato con rito d'urgenza. Condannato a otto mesi, se non infrangerà ancora la legge, eviterà la galera perché gli è stata concessa la sospensione condizionale della pena e la non menzione: è incensurato. Più che un colpevole, sembra anche lui una vittima della paura. I testimoni in lista erano quarantuno. Qualcuno ha semplicemente confermato quanto già detto al giudice, ma da altri il tribunale ha preteso chiarimenti. Mario Pigliaru, per tre volte, si è ricordato e dimenticato quanto accadde in quella notte dannata. Lia Carchidio, una si¬ » ... gnora molto decisa, proprietaria di un ristorante, ha mandato In frantumi parte della linea di difesa di Attillo Cubeddu, che chiamano «il capo.. Costui ha sempre negato di conoscere Pigliaru e anche quello affermava di non aver mai visto Cubeddu. Ieri la donna ha individuato Pigliaru nel gruppo dei testi. «Veniva a mangiare nel mio ristorante, a Piombino, con Cubeddu.. No. ha detto, non si sbagliava. Su questa storia il pubblico ministero. Paolo Giovagnoli. vuol vederci chiaro e ha chiesto la trasmissione degli atti al suo ufficio. Lunedi aveva deposto l'avvocato Niccolò Machiavelli, padre di Ludovica, parte lesa nel processo. Nessuno, naturalmente, aveva fatto domande, ma l'anziano gentiluomo aveva voluto precisare una circostanza che. evidentemente, lo angustiava: i milioni del riscatto, aveva detto, erano stati 200 e non 240 come risulta dagli atti dell'inchiesta. « Un errore di conteggio'. E la cosa, piuttosto Insolita, era stata confermata da Augusto Massimo Mutti, già boy-friend della giovane patrizia. Mutti aveva ricordato come il pagamento fosse stato fatto in due volte: prima 40 milioni, il resto poi. Era stato lui a consegnare l'ultima rata: l'incontro, su indicazione dei banditi, era avvenuto il 9 novembre 1983 al casello «Firenze Certosa» del¬ l'Autostrada del sole. Tre giorni dopo l'ostaggio tornava libero. Mutti, un giovanotto alto, magro, volto spigoloso, capelli lisci, lunghi, loquace, ha detto in aula: -Rifatti i conti, la somma che consegnai era di 160 milioni». E altre cose si era ricordato. Di aver fatto • tantissimi verbali-. per esempio, e qualcuno doveva cosi essere ritoccato. -La fisionomia degli imputati, che lio scorto nei corridoi, assomiglia molto a quella di Cubeddu e Trudu. intendo dire che assomigliano più oggi di quando li vidi dopo l'arresto, forse perché son dimagriti-. Oggi requisitoria con le richieste del pubblico ministero. Vincenzo Tessandori

Luoghi citati: Bologna, Piombino, Volterra