Altissimo contro Craxi sugli aiuti all'industria di Luca Giurato

Altissimo contro Craxi scigli aiuti all'industria «Ai privati finanziamenti per 18 mila miliardi, non 40 mila» Altissimo contro Craxi scigli aiuti all'industria Palazzo Chigi contesta Lucchini • Interviene il ministro dell'Industria: «E' sbagliato conteggiare 5 mila miliardi alle partecipazioni statali e 18 mila alla previdenza» ROMA — Craxi sostiene che lo Stato elargisce 60 mila miliardi l'anno alle industrie. Di questa cifra, due terzi (40 mila miliardi) andrebbero alle Imprese private. Il presidente della Confindustria Lucchini risponde: Craxi sbaglia i conti; 1 60 mila miliardi sono finiti in gran parte alle aziende pubbliche e municipalizzate. Nello scontro, si è inserito ieri il ministro dell'Industria Altissimo (pli) con una cifra Inedita (>i miliardi ai privati in realtà sono 18 mila») e una lunga spiegazione sui trasferimenti che finisce per dar ragione a Lucchini e torto al presidente del Consiglio. Ma Palazzo Chigi non molla: il sottosegretario Amato ha attaccato Lucchini, affermando di non capire perché sia intervenuto in una polemica che non dovrebbe riguardarlo con «dati imprecisi e argomenti non convincenti». Il presidente della Confindustria ha replicato: «Le cifre fornite da Palazzo Chigi stanno a dimostrare che ho ragione io». Lo scontro Craxi-Lucchinl si fa aspro. Il tema dei finanziamenti alle imprese non figura all'ordine del giorno nel Consiglio dei ministri convocato per oggi. La polemica investe anche i partiti e 1 sindacati Per Emi' Ilo Hubbi. responsabile del settore economico del più forte partito di maggioranza, la de, hanno torto sia Craxi sia Lucchini. Per il pei, il più forte partito di opposizione, ha torto Lucchini Cosi pure per la Cgll: Plzzinato, coma nista, e Del Turco, socialista, si sono subito trovati uniti su questo punto. I repubblicani sono convinti che il contrasto, come dice il vice-segretario Ounnella, «non sia sulle cifre ma sugli obiettivi da raggiungere: Ognuno, dunque, ha le sue tesi, con buona pace dell'unita di governo e della compattezza nella maggioranza che saltano ogni volta che emerge una questione delicata. Si dice che anche questo contrasto dovrebbe finire nel «paniere» della verifica. Nul la di più incerto e vago; Craxi è sempre più ostile alla verifica e De Mita sembra per ora avere poche possibilità di Imporla prima del congresso de. Altissimo, ieri, è stato il primo a Intervenire nella vicenda: «TI sostegno vero e diretto alle industrie private sotto forma di vari contributi è costituito da circa 18.000 miliardi che, pur essendo una cifra importante, è tuttavia inferiore a quella di altri Paesi nostri concorrenti. E' importante fare chiarezza su queste cifre proprio per evitare che da una loro cattiva interpretazione possano rinascere logiche contro l'impresa e sterili polemiche: • Vorrei pei ciò precisare — ha detto ancora il ministro — che dei 60 mila miliardi correttamente indicati dal presi- dente del Consiglio, circa 19 mila sono trasferimenti alle aziende autonome municipalizzate e all'Enel il cui contributo totale allo sviluppo è significativo ma che tuttavia non rappresentano certo il sistema industriale in senso stretto. Al settore privato vanno effettivamente più di 40 mila miliardi — ha sostenuto ancora Altissimo — ma di questi oltre S mila sono fondi di dotazione delle aziende a partecipazione statale e, ancora, 18 mila sono oneri a carico del sistema previdenziale'. Altissimo ha infine sottolineato 'l'assunzione da parte del settore pubblico di costi la cui origine è per buona parte ascrivibile alle nostre atipicità e disfunzioni. La cassa integrazione, parte della fiscalizzazione ed altri oneri — ha detto infatti il ministro — alleviano certo i costi delle imprese ma è pur vero che in tutti i Paesi dell'Ocse gli istituti che da noi giustificano queste spese non esistono af- fatto oppure, se esistono, funzionano assai meglio e quindi sono meno costosi. Non si può certo — ha concluso — caricare le imprese di oneri che per la loro maggiore incidenza rispetto a quelli che gravano sulle imprese nostre concorrenti contribuirebbero a spiazzarle sul mercato internazionale». Il ministro cita dati e cifre sotto i quali non è difficile «leggere» una preoccupazione politica: c'è chi vede o crede di vedere che Craxi sta strizzando l'occhio al pel per sue esigenze tattico-strategiche e che per questo polemizzi con le imprese proprio quando sarebbe invece il momento di rivalutare il profitto e non lo Stato assistenziale. Per un altro ministro importante, dell'area laica, che ha chiesto di non essere citato, «te cifre sono sempre opinabili. Oli industriali privati hanno però avuto il grande vantaggio di rifilare allo Stato i settori in perdita. Se cosi non fosse stato, molte aziende private avrebbero dovuto portare come si diceva una volta, i libri in Tribunale. Bisogna però anche dire che, una volta ricevuti certi privilegi, gli industriali privati sono stati bravi a condurre le loro aziende, che oggi infatti vanno bene». Luca Giurato Bettino Craxi Renato Altissimo

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