Goria : matura la lira pesante
Goria : matura la lira pesante Goria : matura la lira pesante Per il ministro del Tesoro non c'è tempo da perdere: 2-3 mesi al massimo DALLA REDAZIONE ROMANA ROMA — Si stanno presentando le condizioni per arrivare alla lira pesante, al milione ridotto a mille lire. E' il pensiero del ministro del Tesoro Goria il quale ha precisato ieri che l'operazione è certamente utile e che «se si vuole farla non bisogna perdere tempo, e attuarla nel giro di due o tre mesi». Perché proprio adesso? Perché c'è la prospettiva concreta di ridurre a fine anno l'inflazione al 5 per cento e di chiudere la bilancia dei pagamenti in attivo. Insomma un'occasione da non perdere grazie anche al calo del prezzo del petrolio e del valore del dollaro. In verità quello della lira pesante è un argomento che rispunta a fasi cicliche e finora con scarso successo, perché le condizioni politiche non hanno mai consentito di realizzare l'ambizioso disegno. Ultimo in ordine di tempo il presidente del .Consiglio, Craxi, lanciò il progetto circa un anno fa. Ma non se ne fece nulla e anzi la lira a più riprese venne investita da alcune vicende tempestose. In precedenza ci avevano provato, con lo stesso insuccesso, governi a guida democristiana: i ministri Stammati e Pandolfi, titolari del Tesoro, accantonarono i disegni accarezzati a più riprese. La Ban¬ ca d'Italia è comunque pronta tecnicamente ad introdurre il nuovo sistema che consentirebbe una enorme semplificazione contabile. Secondo alcuni avrebbe benefici effetti psicologici come risultato finale di una battaglia vinta contro l'inflazione, secondo altri, invece, avrebbe effetti perversi rilanciando i consumi. La Banca d'Italia è stata sempre molto cauta sulla cancellazione degli zeri giudicandola più una mossa «politica», di immagine, piuttosto che una svolta seria nella gestione della politica economica nazionale. Tanto più che il deficit della finanza pubblica appare ancora al di fuori di ogni controllo. L'ultimo passaggio alla moneta pesante attuato da un Paese europeo risale al 1958 in Francia e fu voluto da De Gaulle proprio per provocare uno choc psicologico. In effetti l'operazione scattò due anni dopo e per un certo periodo convissero vecchie e nuove monete. Con l'annuncio il franco subì una drastica svalutazione al fine di evitare ritocchi, successivi e a breve scadenza, che ne avrebbero minato l'efficacia. Resta da vedere se l'idea rilanciata da Goria avrà sbocchi politici nella prossima verifica tra i leader del pentapartito. Il governatore Ciampi
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