Sin: Marcos voleva uccidermi

Sin: Manos voleva u€€Ìdermi Sin: Manos voleva u€€Ìdermi CITTA' DEL VATICANO — Il vincitore della battaglia di Manila, il primate delle Filippine card. Jaime Sin. sarà a Roma domani. Nel pomeriggio avrà colloqui con alti esponenti della Segreteria di Stato e del Consiglio degli Affari pubblici della Chiesa, mentre giovedì verrà ricevuto in udienza da Giovanni Paolo II. cui chiederà di accogliere Corazòn Aquino, in un'eventuale visita in Italia. «E' una santa donna* ha detto ieri a Manila il porporato. «Non mi ha chiesto ancora di vedere il Pontefice, ma penso che un incontro lo si possa organizzare in futuro*. Il cardinale ha poi confessato di aver saputo dall'ambasciata americana che Marcos aveva già dato ordine di ucciderlo, Nei giorni cruciali e più drammatici, ha aggiunto, «sono stato in contatto con la Casa Bianca, con lo stesso Marcos e con il generale Fidel Ramos, che temeva per la sua vita dopo il pronunciamento*. Sin, nella dichiarazione, non ha fatto parola di contatti con il Vaticano; non si sa se per discrezione, oppure perché, come è stato detto, 11 cardinale ha preso le decisioni più drammatiche e clamorose autonomamente, senza consultare la Santa Sede. Sin dovrà illustrare al Papa e ai vertici della diplomazia vaticana gli ultimi giorni della dittatura Marcos e soprattutto le prospettive legate alla persona di Corazòn Aquino, che. il cardinale descrive come profondamente cattolica, a differenza del suo predecessore Marcos. m. tos MANILA — Gli ex alleati politici di Ferdinand Marcos hanno dato atto ieri al governo del presidente Corazòn Aquino di essere «legittimo», pronunciandosi contro la necessità di annullare la proclamazione della «bielection» del dittatore da parte dell'Assemblea nazionale. A conclusione di una lunga riunione del direttivo del partito «marcosiano» (nuova società, o kbl), si è dato vita ad uno speciale comitato per stabilire un legame con la signora Aquino e per ristrutturare il partito in modo da renderlo «una opposizione forte e responsabile*. .In un certo senso noi siamo a disposizione del presidente Aquino* ha affermato Blas Ople, ministro del Lavoro, sotto Marcos ed esponente di primo piano del kbl, che dispone della maggioranza dei due terzi all'Assemblea nazionale. In una intervista all'asso ciated Press. Cory ha previsto legami ancora più stretti con gli Stati Uniti, ma ha escluso una distensione con i sovietici. «i4 loro non ho proprio pensato, specialmente dopo che si sono congratulati col signor Marcos* ha esclamato Per quanto riguarda la scarcerazione del detenuti politici, il capo dello Stato ha detto di volere che sia rimesso in libertà anche 11 fondatore del partito comunista fuorilegge, José Maria Sison. Sulle basi militari americane non ha voluto pronunciarsi. Dopo un periodo di stasi è ripresa intanto la guerriglia: ieri i morti sono stati 23; 11 bilancio più grave da quando la signora Aquino è presidente. Quindici agenti di polizia e quattro civili, in particolare, sono stati uccisi dal guerriglieri filocomunisti, che hanno teso un'Imboscata ad un autocarro nella zona meridionale di Luzon. Da Tokyo, intanto, il premier Nakasone ha promesso nuovi aiuti per le Filippine. Sotto la presidenza Marcos il Giappone ha fornito a Manila prestiti ufficiali per un totale di 417,2 miliardi di yen (3550 miliardi di lire).

Persone citate: Aquino, Blas Ople, Ferdinand Marcos, Fidel Ramos, Giovanni Paolo Ii, Jaime Sin, José Maria, Manos, Nakasone