Barcellona ha già la maschera di Olimpia

Barcellona ha già la maschera di Olimpia SARA* LA CITTA* DEI GIOCHI 1992? ECCO I RETROSCENA, I DUELLI, GLI AFFARI, I PREPARATIVI Barcellona ha già la maschera di Olimpia DAL NOSTRO INVIATO BARCELLONA — II prossimo 17 ottobre, a Losanna, i novantun membri del Comitato Internazionale Olimpico detto Ciò decideranno, con voto segreto, a chi assegnare l'organizzazione dei Giochi olimpici invernali ed estivi 1992: pare che sei anni siano ormai lo spazio minimo di tempo per una buona organizzazione. I votanti sono vecchi signori nobili, oppure adulti ancora ben * x rampanti dell'industria o dell'esercito. La sede invernale verrà scelta per prima, e la votazione servirà da test politico e contrattuale per la scelta estiva, assai più importante. Qualcuno Gambiera idea all'ultimo, per convinzione personale, pressioni politiche assortite, regali studiati bene. Ci vuole la metà più uno dei voti validi, se il quorum non viene raggiunto si elimina, ad ogni votazione, la città che fa registrare il .punteggio* più basso. Per avere i Giochi invernali saranno in lizza Albertville per la Francia, Falun per la Svezia, Berchtesgaden (dove Hitler voleva tentare l'ultima resistenza) per la Germania Ovest, Cortina per l'Italia, Ltllehammer per la Norvegia, Sofia per la Bulgaria, Anchorage (Alaska) per gli Usa. Per avere i Giochi estivi lotta fra Barcellona per la Spagna, Parigi per la Francia, Amsterdam per l'Olanda, Birmingham per la . Gran Bretagna, Belgrado per la Jugoslavia, New Delhi per l'India, Brisbane per l'Australia. Abbiamo elencato le candidature in ordine di pronostico logico. I Giochi 1988 si terranno a Calgary (Canada) d'inverno, a Seul (Corea del Sud) d'estate. L'Olimpiade 1992 ritroverà l'Europa: e per restarvi anche nel 1996, in Grecia, nel centenario della reinvenzione di De Coubertin (Atene 1896', primi Giochi dell'era moderna) e nel 2000 tornare in Asia, a Pechino. Il successo di Los Angeles 1984, con i mtile miliardi di utili, ha provocato la ressa e ormai anche la rissa delle candidature, dopo tanti anni di indifferenza. I diritti televisivi •mode in Usa* crescono continuamente: Los Angeles 1984 ha significato 285 milioni di dollari, da dividere fra do e comitato organizzatore (privato: e Birmingham ha assunto Ueberroth, l'oriundo tedesco che ha diretto l'operazione californiana), Calgary 1988 avrà da sola 309 milioni di dollari dalia stessa compagnia Abc, contro i 90 che ebbe Sarajevo, Giochi invernali di due anni fa. E Seul avrà dalla Noe 300 milioni garantiti più — la lezio¬ ne di Los Angeles — l'80 per 100 degli utili degli spot pubblicitari. Sembra finito il tempo in cui un'Olimpiade salassava una città, una regione, una nazione. Barcellona è certa di vincere, magari aiutando i francesi a conquistare il .si» per Albertville e portandoli a ritirare Parigi, dove Mitterrand e Chirac potrebbero duellare anche sui Giochi. Parigi ha già avuto i Giochi due volte, 1900 e 1324, Amsterdam una, Barcellona li ha chiesti invano cinque volte, t'ultima poi (edizione 1972) scontrandosi con Madrid. Erano già .suoi* per il 1936, ma nel 1931 si avvertirono i prodromi della guerra civile, niente. B nel 1924 aveva ceduto a Parigi, nel 1940 cedette alla guerra mondiale. Ora Madrid ha garantito, per la .prima volta, della Spagna, aiuto a Barcellona, che ha alle spalle la Catalogna, sette milioni di operosissimi abitanti, che è una metropoli da tre milioni però disegnata bene, con traffico veloce, il metrò a 400 metri minimi da ogni casa, impianti sportivi fantastici, villaggio olimpico per 15.000 persone da costruire In riva al mare, a due passi dal porto, e 700.000 posti-letto entro un'ora di auto. Inoltre è barcellonese Juan Antonio Samara-neh, presidente del do, uomo dolce e astuto, ambasciatore spagnolo a Mosca in anni delicatissimi, dal 1976 al 1980. Infine il 1992 è ti cinquecentcnario della scoperta dell'America, e a Barcellona, pur lasciando a Siviglia l'onore delle celebrazioni, dicono che Cristobal Colon era uno dei loro. Barcellona ha molto denaro: per promuovere la candidatura è stato creato un comitato presieduto da Carlos Ferrer, membro spagnolo del do (Samaranch non voterà), ex tennista di Davis, banchiere, nel suo ufficio un quadro di El Greco, •con Oesù che sembra guardare a Losanna». L'anima del comitato, André Mercé Varela, contatta, riceve, spiega: «In lire italiane, pensiamo a mille miliardi di spese, ampiamente coperte. Qui c'è la grande industria di Spagna: per trovare 1 dieci miliardi circa per fare propaganda abbiamo interpellato un po' di ditte, cento milioni runa senza nessun ritorno pubblicitario, a un certo punto ci siamo fermati, i .si. erano novantadue, troppi, bisognava pure lasciare spendere qualcosa al Comune, alla Regione autonoma, ora abbiamo sessanta ditte In lista d'attesa*. In quattro zone sportive della città, un cerchio con diametro di appena 10 chilometri, ci starà tutta l'Olimpiade, compresa la vela (soltanto i canottieri dovranno farsi un 100 chilometri). Il ciclismo su strada e il completo di equitazione dentro la metropoli. Un nuovo «radio per l'atletica, da 80.00 posti, quasi finito. Un palasport di un architetto giapponese, 23.000 posti, già cominciato. Il pugilato nell'arena dei tori, n Camp Nou, lo stadio del Barcellona, 125.000 posti, riservato al calcio e forse alla cerimonia di apertura. E la fierezza catalana, dimenticata •l'amara povertà» di cut scrisse Dante celebrando questa gente: però anche la rinuncia a mettere troppa lingua catalana nei testi, ufficiali dei Giochi. L'offerta della città più sveglia d'Europa, con le ramblas piene di gente anche all'alba. Dice Varela: .La settima metropoli europea come popolazione, appena la ventitreesima come tasso di criminalità. E nessun attentato da quindici anni». Gian Paolo Ormenano Barcellona. Il plastico dello Stadio Olimpico del Montjuich: il vecchio impianto sarà trasformato e ampliato per le grandi gare dei Giochi 1992