La strada maestra di A. Galante Garrone

La strada maestra La strada maestra (Segue dalla 1* pagina) fatte altrove. Se questo è accaduto in passato, non è detto che debba accadere in avvenire. A un Csm consapevole dei propri diritti sanciti dalla Costituzione, non vedo come possa contestarsi il diritto di esercitarli, in concreto, nella loro pienezza, eleggendo, all'unanimità o a maggioranza, come vicepresidente quello, fra i dieci membri laici designati dal Parlamento, che più gli aggrada. Un'ulteriore questione, di minore importanza, è se l'elezione da parte del Csm debba o possa essere preceduta da una dichiarazione dei candidati alla vicepresidenza, e/o da un dibattito dei membri togati Confesso di non vedere in ciò alcunché di pregiudizialmente indebito. Un Csm che procede alla nomina del suo vicepresidente non si trasforma per questo in un seggio elettorale. Anche se, ovviamente, sarebbe auspicabile che nessun candidato alla vicepresidenza c membro del Csm si venturose a enunciare particolari programmi politici, comunque orientati. E con ciò vorrei accennare a un altro punto di grande rilievo. Gli ingranaggi di qualsiasi istituto possono essere perfezionati, oliati, calibrati nel migliore dei modi; ma ciò che conta,' in definitiva, sono gli uomini preposti al loro funzionamento, il loro assiduo impegno a contenersi nei limiti vo¬ luti dalla Costituzione, la loro disinteressata dedizione alla cosa pubblica. Il pericolo, anche in questo caso, consiste in un eccesso di politicizzazione, da una parte come dall'altra, sul versante parlamentare-partitico come su quello del Csm. Da un lato, è sotto gli occhi di tutti il continuo estendersi c aggravarsi della invadenza dei partiti (e basti pensare al consiglio di amministrazione della Rai o alle ultime minacce alla Córte dei conti e alla Banca d'Italia), la loro ingordigia di potere. Dall'altro, sarebbe deprecabile il paventato instaurarsi di stretti legami delle correnti in cui si divide il Csm con questo o quello schieramento o partito. L'unica .funzione «politica» dell'organo di autogoverno della magistratura è preservare e difendere l'autonomia dell'ordine giudiziario: e non è poca cosa. Ad esso si attaglia quello che, trent'anni fa, pochi mesi prima di morire, scriveva della Corte Costituzionale Piero Calamandrei: «Non conosce destra o sinistra: conosce soltanto la strada maestra, la grande apertura che porta diritta verso l'avvenire». A. Galante Garrone ROMA — Due referendum sulla caccia sono stati presentati alla Corte di Cassazione da una delegazione.di associazioni ambientaliste comprendenti Amici della terra, Italia nostra.

Persone citate: Piero Calamandrei

Luoghi citati: Italia, Roma