Un nuovo show a sorpresa di Agca «Sono Gesù, presto sarà guerra»

Un nuovo show a sorpresa di Agca «Sono Gesù, presto sarà guerra» Attentato al Papa, la difesa chiede per Antonov l'assoluzione piena Un nuovo show a sorpresa di Agca «Sono Gesù, presto sarà guerra» DALLA REDAZIONE ROMANA ROMA — Ali Agca torna a far parlare di sé e lo fa scegliendo con cura il momento più adatto, riproponendosi sulla scena del processo per l'attentato al Papa nella versione che più gli è congeniale, quella del fanatico religioso, del folle convinto di dover salvare l'umanità in pericolo. Con l'abilità di un consumato regista, 11 killer di piazza San Pietro si è inserito tra la requisitoria del pubblico ministero Antonio Marini ed il primo intervento della difesa, quello dell'avvocato Giuseppe Consolo, che ha sollecitato per Serghej Antonov non l'assoluzione per mancanza di prove (come chiesto dal pm), ma il riconoscimento di una completa estraneità al complotto per uccidere il Pontefice polacco. La mossa a sorpresa di Mehmet Ali Agca, da più di tre mesi assente dalla udienze che si tengono al Foro Italico, ha prodotto i suoi effetti: nell'aula si è sparsa la voce, peraltro ufficialmente smentita, di una ennesima lettera di minacce di morte giunta, questa volta direttamente dalla Bulgaria, al terrorista. Agca sarebbe perciò venuto ieri in aula soltanto per proteggere se stesso da eventuali rappresaglie, rinnovando quella sensazione di Inattendibilità ohe provoca ogni sua «uscita». Comunque stiano in realtà le cose, Agca ha insistito nel definirsi Gesù Cristo, «un angelo in forma umana»; ha spiegato perché il 13 maggio del 1981 sparò a Giovanni Paolo li ed ha svelato, almeno in parte, quel benedetto «terzo segreto di Fatima» di cui si dice unico depositario, • In piazza San Pietro — ha detto — avevo un'idea precisa: volevo colpire simbolicamente, nella persona del Papa, tutta la civiltà occidentale e il cristianesimo che hanno oppresso i popoli del mondo. Non dovete pensare che io sia uno squilibrato se vi rivelo — ha aggiunto scandendo le parole — che molto presto noi scateneremo la terza guerra mondiale e tutti i popoli dell'Occidente saranno distrutti. Non chiedetemi altro..., non posso dirlo Poi, se ne è andato ed è tornato nella sua cella, a Rebibbia, senza seguire la prima parte dell'arringa dell'avvocato Consolo, che lo ha definito «un accusatore spietato e subdolo, un rriitpmane crudele e maligno». Il penalista ne avrà almeno per un paio di udienze. Ieri ha accusato U giudice Martella di aver violato la legge, nonostante «abbia sempre agito in buona fede». Secondo il penalista, 11 magistrato non avrebbe dovuto mettere sotto accusa Todor Ayvazov e Jelio Vassllev, protetti, quali funzionari dell'ambasciata bulgara Roma, dall'immunità diplomatica; ma, soprattutto, si sarebbe lasciato convincere -dalle farneticazioni di Agca, rinviando a giudizio Antonov, senea un briciolo di prova» Per questo. Consolo ha affermato che «ora sarebbe iniqua e piratesca un'assoluzione per insufficienza di prove», sollecitando 1 giudici a «non ammantarsi delle vesti di Ponzio Pilato».

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