Sciare nella leggenda

Sciare nella leggenda VASALOPPET In gara De Zolt, fantino delle nevi Sciare nella leggenda Cerca il primo successo italiano in questa storica prova svedese di fondo Quasi 12 mila partecipanti - Una scorribanda di 89 km fra boschi di betulle DAL NOSTRO INVIATO MORA — Nel paesone di Mora potrebbe arrivare primo oggi, verso le 12,30 e dopo 89 km di sci di fondo, un italiano: Maurilio De Zolt, di San Pietro di Cadore, provincia di Belluno, 35 anni e mezzo, pompiere, sposato, due figli, 1,69 per 64 chili, una specie di fantino delle nevi, con baffi elettrici e parlata vivissima. De Zolt prova a diventare il primo dei nostri capace di vincere la grande gara svedese (il migliore finora fu Livio Stuffer. sesto nel 73). Per farcela.ha bisogno — pare — soltanto del grande freddo: i suoi sci, le sue scioline sono formidabili per il sottozero abbondante. Ieri mattina all'ora della partenza (le 8,30, nella radura di Salen) si era a -12, ma poi la temperatura è salita, intanto che il cielo dal blu ghiacciato passava al grigio torbido: e la meteorologia minaccia addirittura neve. De Zolt prega: in questa stagione si è messo nelle gambe 10 mila chilometri per il grande traguardo, con le cure mediche del prof. Conconi, quello di Moser e Cova e Pizzolato, con le scioline di Longoborghini, la preparazione atletica di D'Incal, l'assistenza di Azitta responsabile del fondismo azzurro, l'amicizia e i soldi di Busnelli industriale appassionato di questo andare per boschi di betulle. De Zolt ha cominciato a vincere grosso nel 1977, nell'85 in Austria è arrivato secondo nel mondiale dei 50 Km e della staffetta, terzo in quello dei 15. Quest'anno ha un terzo posto in una prova di coppa del mondo, sui 50, che sono ormai >corti- per lui. A febbraio ha vinto finalmente la Marcialonga, 70 chilometri. Tiene un nemico speciale che è svizzero, si chiama Konrad Hallenbarter, ci sono storie'di lotte corsare fra i due. Hallenbarter ha vinto qui nel 1983, poi due svedesi, Persson e Hassis (e l'anno scorso fra le donne prima la nostra Canins: 119* assoluta, mai nessuna cosi avanti). De Zolt parte con il numero 6: «E non devo mai uscire dai primi dieci'. Fra costoro dovrebbe esserci Hassis, più Wasberg e 1 fratelli Blonqvist, altri grandi indigeni, nonché lo svizzero cattivo, «In volata li batto tutti., dice De Zolt. Negli ultimi duecento metri è vietato il passo di pattinaggio che, inventato nel 1976, ha cambiato l'estetica e anche — dicono qui — l'etica del fondismo, vanificando anni di supremazia stilistica scandinava. La Vasaloppet (corsa di Vasa) è nata nel 1922, a 400 anni dalla volata in sci di Gustavo Erlksson Vasa, ribelle contro gli invasori danesi. Avvisato a Salen che a Mora c'era rivolta di contadini, mise gli sci e fece gli 89 chilometri e organizzò la lotta e vinse e divenne re di Svezia come Gustavo I, dal quale sono discesi tutti'gli altri Gustavi eccetera eccetera Quella di oggi è l'edizione numero 63. Sino al 1954 avevano sempre vinto gli svedesi, quell'anno vinse il finlandese Kuvaja e fu il lutto. Da allora hanno vinto altri sette non svedesi, compreso un francese. Ma un italiano piccolo e nero sarebbe troppo. De Zolt è ignorato dai pronostici. Voleva un azzurro con sé, anche per avere aiuto in caso di scorrettezze «nemiche-: era pronto Deola, si è influenzato. Partono stamane in 11.700, di cui 490 donne. Gli italiani sono 115, sesta «tribù» dopo quella svedese, norvegese, finlandese, tedesca, svizzera. La Vasaloppet è un lungo film in bianco e grigio (neve e betulle), la pista non attraversa paesi, ognuno consuma drammi, euforie, sofferenze, allegrie abbastanza solo. Gli indigeni si nutrono di zuppa di mirtilli, Conconi dà a De Zolt soltanto zucchero e acqua. All'arrivo c'è una corona d'alloro per il vincitore, che passa sotto un arco in legno con la scritta: 'Sulle orme dei padri per entrare nel futuro.. Entra in una leggenda dello sci di fondo nella quale la Vasaloppet è l'equivalente di Wlmbledon per il tennis o di Montecarlo per l'automobilismo. Se oggi alle. 16,30 c'è silenzio, qui a Mora, è perché primo è De Zolt. g. p. o.

Luoghi citati: Austria, Belluno, Montecarlo, San Pietro Di Cadore, Svezia