Troppa neve, niente Mi-To di Gianni Menichelli
Troppa neve# niente M8-To CICLISMO Inevitabile decisione di Torriani: corsa annullata Troppa neve# niente M8-To Un precedente: il Giro del Piemonte '68 • Solo la squadra di Moser non si era presentata alla partenza - Il calendario consentirà un recupero? DAL NOSTRO INVIATO MILANO — Se uno sciagurato destino ci avesse imposto il mestiere di correre in bicicletta, ieri mattina, dopo la sveglia all'alba, avremmo sorseggiato un caffè guardando i tetti di Milano bianchi di neve: e poi ce ne saremmo tornati, a letto, senza tema di mancare di professionalità. Dei 176 iscritti alla 72* Milano-Torino, invece, un buon novantacinque per cento si è regolarmente presentato al raduno di partenza in piazza Piemonte, alle otto e mezzo, sotto i fiocchi ancora radi, con temperatura a -2". C'erano Saronni e Preuler, Visentini e Bontempi. c'era perfino Argentin. c'erano quasi tutti gli altri, bene intabarrati, però in fin dei conti disposti a sorbirsi in quelle condizioni 226 km in bici attraverso la Lomellina, Alessandria, Asti, fino a Torino. Unico assente: Moser con la sua squadra al completo. Francesco, che non per nulla è il più furbo di tutti, aveva tenuto fermi i propositi della vigilia: «Se piove o nevica non parto-. Ha avuto ragione lui, perché alla fine non è partito proprio nessuno. E giusto all'ora prevista per la partenza Vincenzo Torriani, un po' arruffato ma sempre enfatico e commosso-commovente come solo lui sa, è salito sulla balconata nell'atrio del Cinema Teatro Nazionale per annunciare, brandendo il magafono, la fatidica rinuncia: "Per tutta la notte abbiamo tenuto sotto controllo la situazione e il quadro è totalmente negativo. In provincia di Milano strade infangate e patina di ghiaccio. A Pavia 5 centimetri di neve. Ad Alessandria e Asti nevica "alternativamente". Sulla Ressa'e sul Pino neve. A Torino nevischio. Non si prevedono miglioramenti prima delle 18. Di conseguenza, la direzione di corsa lia deciso, al fine di salvaguardare l'incolumità dei partecipanti, di non effettuare la gara*. Tutti a casa, dunque, e senza rimpianti, anche se l'an nullamento di una classica in linea non ha precedenti nella storia ciclistica, almeno in Italia. Perfino nel '68, il 7 marzo, la carovana del Giro del Piemonte s'incolonnò sotto la neve, dal Motovelodromo torinese, per la partenza volante a Sassi: qui però giunse la notizia che nell'Astigiano c'erano 30 centimetri e si transitava solo con catene. E fu giocoforza rinviare la gita. Stavolta, per fortuna, la decisione è stata pronta e responsabile. Potrà non piacere del tutto al nostalgici del ciclismo «eroico» e ai poeti della fatica altrui. Ma se lei sport della bici deve avere un futuro e non solo un passato, non é di un Bondone che ha bisogno: semmai, piuttosto, di un calendario meno idiòta di questo, che finirà per programmare la Sanremo a febbraio e il Laigueglia a Natale Per tutti, intanto, l'appuntamento è spostato a giovedì 6, per il via alla TirrenoAdriatico (e sugli Appennini ci sarà pure da divertirsi). Quanto alla 72" Mi-To, non è chiaro che fine farà. Il sullodato calendario non sembra offrire spazi liberi al recupero: almeno fino a novembre, alla prossima neve. Gianni Menichelli
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