Genova, in carcere ex colonnello top secret dei giudici sulle accuse di Paolo Lingua
Genova, in carcere ex colonnello top secret dei giudici sulle accuse Lasciata l'Arma, si è occupato del settore immobiliare dell'Ina Genova, in carcere ex colonnello top secret dei giudici sulle accuse DAL NOSTRO CORRISPONDENTE GENOVA — Un nuovo, inquietante scandalo si è abbattuto su Genova: l'ex comandante dej nucleo di polizia giudiziaria, il colonnello dei carabinieri Giorgio Lace, 61 anni, sposato, padre di tre figli e nonno, a quattro anni dalla pensione, è stato arrestato giovedì scorso dai suoi ex commilitoni. L'ufficiale, che attualmente si occupa del settore immobiliare della sede Ina (Istituto Nazionale delle Assicurazioni), è stato arrestato nel suo ufficio per un ordine di cattura spiccato dal sostituto procuratore della repubblica Pio Macchiavello. Un maggiore ed alcuni militari in borghese, dopo un'accurata perquisizione e dopo aver sequestrato un vistoso fascicolo di documenti, hanno accompagnato Giorgio Lace, senza ammanettarlo, in una caserma dell'Arma. LI resterà comunque in stato di detenzione (anche se si presume che la prossima settimana gli vengano concessi gli arresti domiciliari) perchè, per coni' previsibili motivi, non è possibile trasferire nelle carceri di Marassi l'ex dirigente del nucleo di polizia giudiziaria. . La vicenda è per il momento avvolta nel più rigoroso riserbo, ma getta sulla città un'altra ombra inquietante Si sono spente appena da pochi mesi le polemiche sulla questura di Genova che hanno coinvolto alti funzionari per una quantità di comportamenti forse irregolari (favoreggiamento di locali notturni, di personaggi della malavita, complicità in traffico di stupefacenti, per non parlare del clamoroso .caso, dell'agente Torzulli), che ecco, d'improvviso, deflagrare un nuovo scandalo che colpisce, per la prima volta a Genova, un ufficiale dei carabinieri. Che cosa viene contestato a Giorgio Lace? Ieri mattina, a meno di 24 ore dall'arresto, il sostituto procuratore Pio Macchiavello ha interrogato l'ex ufficiale per oltre quattro ore, dalle 9,30 alle 14. Un fitto sbarramento di carabinieri armati e un clima che ha sfiorato, a Palazzo di Giustizia, l'intimidazione, ha impedito di saperne di più. Qualche cosa è comunque trapelato: i comportamenti Illeciti attribuuti a Lace configurerebbero per ora il reato di millantato credito e non avrebbero a che fare con l'attività svolta dal colonnello quando era in servizio. (Lace, romano d'origine, venne a Genova, con il grado di capitano nel 1971, e vi rimase sino al 1982). Non riguarderebbero neppure azioni commesse in qualità di funzionario dell'Ina. E allora? Nel pomeriggio sono state interrogate a lungo due donne, precedente convocate come testimoni e poi accusate di reticenza. Si tratta di Letizia Quezel e di Anna Mancione. La prima era sorella di Moreno Quezel appartenente alla temibile banda di Mario Rossi (la .Primula Rossi.) coinvolto in rapine, violenze e nel rapiménto di Sara Domini. Quezel è rimasto ucciso alcuni anni fa a Milano nel corso d'uno scontro a fuoco con le forze dell'ordine. La seconda è sorella di Francesco Mancione. un giovane che attualmente è processato a Chiavari insieme ad altri 80 imputati. Si parla di intercettazioni di telefonate, di controlli di pedinamenti: 11 colonnello Lace, forse dietro compenso di denaro, s'è offerto di aiutare presso magistrati o ex colleghi qualche individuo accusato, detenuto o inquisito? E' un'ipotesi che si sta facendo sempre più concreta, con il passare del tempo. Le due donne, In tarda serata, sono state rimandate alle loro abitazioni, ma non si sa ancora se sono sempre accusate, oppure l'ipotesi di reticenza è caduta. Lace, sotto scorta, è tornato alla caserma del carabinieri, ovviamente «top secret». Il sostituto procuratore Pio Macchiavello, con tono grave, s'è limitato a commentare: 'Non posso dire nulla. Qualunque illazione potrebbe danneggiare le indagini'. Paolo Lingua
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