Napoli, Oren abbandona il «Simon Boccanegra»

Napoli, Oren abbandona il «Simon Boccanegra» Tempesta al San Carlo per l'opera di Verdi che andrà in scena YS marzo - Sul podio Otvòs Napoli, Oren abbandona il «Simon Boccanegra» NAPOLI — II «Simon Boccanegra» di Verdi, in scena al San Carlo i'8 marzo, sarà dirètto da Gabor Otvòs è non da Daniel Oren che ha abbandonato tutto per non aver avuto, nella parte di Gabriele Adorno, il tenore di suo gradimento. L'opera avrà come regista e protagonista Renato Bruson, e sarà interpretata da Nicolai Ghiaurov, Ileana Cotrubas e Taro Ichlhar*. Tutto nasce dalla malattia di Placido Domingo ingaggiato a suo tempo dal Metropolitan per una «Carmen»: dopo il terremoto del Messico, Domingo ha disdetto tutti gli, impegni. Per Bostituirio. 11 teatro newyor¬ kese si è rivolto al già sotto contratto con II San Carlo per il «Simon Boccanegra». Preferendo la «Carmen» del Metropolitan, Lima non si è presentato al San Carlo e il teatro napoletano ha iniziato un'azione legale nei suoi confronti per inadempienza. La scelta del sostituto ha provocato i guai con il maestro Oren che chiedeva di avere, come unica alternativa, il tenore Vertano Luchetti. Interpellato dal San Carlo Luchetti chiedeva 25 milioni a recita per sette recite, più la prova generale retribuita al 50 per cento: il doppio di quanto aveva percepito l'anno prima. , Al rifiuto del San Carlo, il direttore d'orchestra abbandonava le prove e npn accettava di prendere in considerazione qualsiasi altro tenore, compreso il giapponese Taro Ichihara, reduce dall'Opera di Parigi. Il nuovo direttore d'orchestra, Gabor Otvòs, ha appena finito di dirigere il «Simon Boccanegra» alla Staatsoper di Vienna. «Il rigore non è una generica dichiarazione di intenti — ha dichiarato il vice presidente del San Carlo Pasquale Del Vecchio — esiste, per il 198C, un preciso budget relativo ai compensi degli artisti e questo budget intendiamo rispettarlo scrupolosamente senza eccezioni». Sulla vicenda si sono avuti numerosi interventi. «Più che fare ragionamenti sulle gestioni e sui deficit di bilancio '— ha detto il sovrintendente dell'Opera di Roma, Antignani — occorrerebbe guardare con grande attenzione a ciò che comporta l'aumento progressivo dei cachet degli artisti, aumento che supera abbondantemente il tasso programmato d'inflazione entro il quale gli enti debbono contenere i loro bilanci». Il sovrintendente della Fenice di Venezia, Trezzini, ha sottolineato come «il problema del compenso degli artisti possa essere affrontato e risolto solo se c'è una volontà politica in tal senso in sede Anels e quindi una banca dati e una continua comparazione tra enti governati dalla stessa;legge, anche se -è chiaro che le esigenze di taluni teatri possono essere diverse da quelle di altri». (Agi)

Luoghi citati: Lima, Messico, Napoli, Parigi, Roma, Venezia, Vienna