Malato? Aspetti lì

Malato? Aspetti lì Malato? Aspetti lì II primario di medicina A della Nani denuncia le carenze del pronto soccorso - «Infartuati in barella, perché i letti sono occupati da anziani che nessuno vuole in casa» Dalla Divisione di medicina A della Nam (Nuova astanteria Martini) di largo Donatori di sangue (ex largo Gottardo), che ricovera 1600 persone l'anno, il primario dott. Renato Strobbia segnala alla direzione sanitaria, alla presidenza dell'Usi e all'assessore regionale alla sanità due disfunzioni da sanare: «La carenza di personale medico e paramedico e la difficoltà di dimettere i pazienti anziani'. A ciò si aggiunge l'obbligo di copertura del pronto soccorso per 24 ore ogni tre giorni: ^Questo comporta l'impiego di 4 medici che visitano più di 60 persone al giorno, 100 nel periodo invernale, con una frequenza, in certe fasce orarie, di 8-10 persone l'ora. Per ogni turno di guardia vengono fatti 10-15 ricoveri, che talora diventano anche 30: I ricoveri dal pronto soccorso, che hanno sempre carattere di urgenza, si scontrano con le esigenze degli anziani inabili, che l'ospedale deve curare. Dimetterli spesso è impossibile perché i parenti non sono disposti a tenerli in casa e assumersi l'onere dell'assistenza, il dott. Strobbia cita il caso di un figlio che rifiutava di accogliere in casa la madre e che anche all'offerta di sistemarla In una struttura assistenziale 'rifiutava, ritenendo più adeguata la permanenza in ospedale'. Anche l'Ufficio coordinamen¬ to ricovero anziani del Comune non riuscì a convincerlo. Avere letti occupati da persone che hanno bisogno si di assistenza perché non autosufficienti, ma non in un reparto specialistico, significa 'tenere i pazienti più gravi, come gli infartuati, in barella per ore e spesso per tutta la notte'. Con le relative e giustificate proteste del parenti Più volte abbiamo segnalato su questo problema le proposte di medici e associazioni volontaristiche per l'assisten za a domicilio, e anche il dott. Strobbia la sollecita, generalizzandola dal caso specifico L'Usi la sta sperimentando, ma su piccoli gruppi di malati di un certo tipo. L'intasa- mento del pronto soccorso è dovuto anche allo spazio limitato e allo scarso numero di medici per cui «in certe fasce orarle' chi arriva 'deve attendere anche 4 ore per poter essere visitato.. Poiché la Nam ha un bacino d'utenza amplissimo, che si estende anche verso Settimo e San Mauro ed è il primo ospedale che si incontra arrivando dall'autostrada, aspettare 4 ore (o anche soltanto 2) per un mal di pancia o un incidente, anche se lievi, è veramente troppo. Tutte queste carenze motivano le richieste rivolte alle autorità sanitarie cui si chiede sollecita risposta. Primo: ricoverare i lungodegenti, cioè i malati che nessuno vuole in casa, nella vecchia astanteria di via Cigna ('escludendo dall'utilizzo le Molinette che ne beneficiano attualmente') per consentire alla divisione della Nam di far fronte alle esigenze interne in maniera più adeguata. Secondo; consentire la presenza al pronto soccorso, nella fasce orarie più critiche, di due medici contemporaneamente per dimezzare 1 tempi di attesa (-1 o 2 ore, pur non essendo il risultato ottimo, rappresentano già un miglioramento sostanziale»). Altre due richieste riguardano 11 reparto: aumentare l'organico di almeno due infermieri professionali e di almeno due medici. d. garb,

Persone citate: Malato, Renato Strobbia, Strobbia

Luoghi citati: San Mauro