Il successo del trattore italiano all'export 65% della produzione

Il successo del trattore italiano all'export 65% della produzione Laverda annuncia buoni risultati nonostante la crisi dell'agricoltura Il successo del trattore italiano all'export 65% della produzione Oltre 2 mila miliardi l'attivo della bilancia commerciale del settore - Lieve calo delle vendite interne - L'assemblea delTUnacoma chiede al governo di intensificare la ricerca scientifica ROMA — n trattore italiano va forte nel mondo. La conferma di quanto piacciano in tutti 1 Paesi le macchine agrìcole «made in Italy» è venuta dall'assemblea dell'Unacoma (Unione nazionale costruttori macchine agricole), che si 'è tenuta ieri a Roma. Il presidente Pietro Laverda ha cosi potuto annunciare che una percentuale altissima (il 65%) dei trattori prodotti in Italia è stata esportata nel 1985. Esattamente, abbiamo venduto all'estero 61.400 trattrici agricole rispetto alle 55.850 dell'anno precedente, con una crescita del 20 per cento in valore. (DI questo successo gran parte del merito va alla Fiat Trattori, che l'anno scorso ha venduto in totale 77 mila unità, di cui oltre 56 mila all'estero). Se al trattori aggiungiamo tutte le altre macchine agricole (dalle potenti mietitrebbie agli agili motocoltivatori, dal motori alle pompe, dalle motozappatricl alle macchine per giardinaggio) la quota venduta all'estero diminuisce leggermente (rispetto a quella del soli trattori), ma si mantiene su livelli comunque molto apprezzabili, in quanto abbiamo esportato il 53 per cento del totale prodotto in Italia. • E' un risultato di assoluto rilievo — ha sottolineato Laverda — specie se lo si confronta con la situazione di crisi che, sin dall'inizio degli Anni SO, ha colpito le agricolture del Paesi industrializzati». Questo successo si ripercuote positivamente sulla bilancia commerciale: l'attivo del settore meccanico-agricolo (su un valore globale di 5400 miliardi di prodotto Interno) 6 stato di 2066 miliardi. anche perché sono diminuite molto (—16,5%) le importazioni di trattori. Note un po' meno positive vengono dal mercato interno, che risente della pesante crisi dell'agricoltura Italiana, schiacciata tra le eccedenze comunitarie e la necessità nazionale di aumentare le produzioni. C'è stata un'ulteriore flessione nel trattori (—2,8% suli'84) e un lieve decremento (—1%) del settore •macchine agricole» nel suo complesso. All'Interno di questo panorama globale, ci sono stati però comportamenti diversi degli agricoltori italiani, secondo le regioni: le vendite dei trattori sono aumentate nell'Italia centrale (Marche 8%, Umbria 11%), nel Sud (Campania +14,5%, Puglia 1,8%) ed hanno avuto addirittura un balzo superiore al 40% In Sicilia. Sempre sul mercato interno, molto deludente 11 risultato delle mietitrebbiatrici, che non sono arrivate alle 1300 unità, toccando cosi 11 minimo storico degli ultimi ventanni. Tuttavia, anche in questo caso, c'è stato un forte aumento in Sicilia (+77%) e in tutta l'Italia meridionale. Questo significa, forse, che l'agricoltura del Nord si era già sufficientemente meccanizzata negli anni passati, e che quella del Mezzogiorno e delle Isole sta ora recuperai do il tempo perduto. Con le Immatricolazioni dell'anno scorso, 11 parco agro-meccanico italiano è ora di circa 3 milioni 100 mila. Una pressante richiesta rivolgono 1 costruttori di macchine agricole al governo: riprendere la ricerca finalizzata sulla meccanizzazione agricola. Livio Durato I trattori "made in Italy" (Dati 1985 confrontali con l'anno precedente) Export +20% (61.400 unità) Import • 16,5% (4.900 unità) Vendite Italia - 2,8% (44.250 unità)