Un consorzio di idee sulla Grande Milano di Susanna Marzolla

Un consorzio di idee sulla Grande Milano Costituito un gruppo di industrie private per interventi di sviluppo urbanistico Un consorzio di idee sulla Grande Milano MILANO — Le idee erano grandiose ed anche affascinanti: un piccolo .Beaubourg». centri commerciali, uffici, alberghi, giardini pensili, giochi d'acqua, collegamenti navetta. Tutto questo era contenuto nei .progetti di area» elaborati dal Comune di Milano e presentati ufficialmente, in modo completo, allo scadere della vecchia giunta dall'allora assessore all'Urbanistica Maurizio Mottini, comunista. Adesso la giunta è cambiata, l'assessorato è retto dal democristiano Carlo Radice Fossati, e quei progetti sembrano essere diventati una specie di •libro dei sogni». A Milano, proprio in questi giorni, si è tornato a parlare di problemi urbanistici In Consiglio comunale, ma per ora In termini molto generici. La relazione dell'assessore ha toccato più gli obiettivi di fondo e le questioni di principio che non le proposte concrete per questa o quell'area. Eppure che Milano abbia bisogno di energici interven¬ ti, se vuole restare al passo con l'Europa, è sottolineato da molti, innanzitutto dagli •addetti ai lavori» che hanno deciso di darsi da fare e — se cosi si può dire — di 'giocare d'anticipo' sulla pubblica amministrazione. Cinque società con grande esperienza nel settore edilizio (Brenta, Costruzioni generali prefabbricate, Gadola, Girela e Italstrade) hanno deciso di dare vita ad un consorzio chiamato -Milano domani'. Questo consorzio, si legge nell'atto costitutivo, ha per scopo «ta promozione e la realizzazione nel territorio di Milano e provincia di iniziative relative all'attuazione dei progetti di grande edilizia e di opere infrastrutturali e di servizio connesse', nonché • la cura di tutte le attiviti preliminari relative' (ricerca dei finanziamenti, rapporti con gli enti locali, progettazione e commercializzazione delle opere). Il consorzio è di tipo aperto: prevede cioè il possibile ingresso di altre società, sia edilizie, sia, soprattutto, del terziario avanzato, come aziende di marketing, telematica, ambientali, ecc. •Il limite dei primitivi progetti di area — spiegano al consorzio — era di partire da idee architettoniche, anche buone, ma che solo in un secondo tempo avrebbero trovato rispondenza nelle richieste di mercato. Noi invece, al contrario, pensiamo sia necessario partire proprio dall'utenza. Ogni progetto, infatti, deve avere sicurezza abitativa altrimenti rischia di naufragare. E' proprio quello che sta succedendo adesso: di fronte a difficoltà concrete di destinazione degli edifici previsti, tutto è rimesso in discussione'. Le aree Interessate sono quella dello stabilimento Portello dell'Alfa (a ridosso della Fiera), quella vicina alla stazione Garibaldi — dove negli anni passati è cominciato a sorgere, fermandosi però a metà, il centro direzionale — nonché altre zone che dovrebbero liberarsi con 11 «pro¬ petto passante' delle ferrovie. Nei vecchi progetti erano previsti spazi destinati ad interessi cittadini complessivi come centri culturali ed aree verdi: la semplice adesione al mercato non mortificherà queste esigenze? 'No — rispondono a "Milano domani" — anche perché il Comune non ha t soldi per costruire queste cose e le risorse possono venire solo dall'intervento dei privati. Ma se questi progetti non hanno spazio sul mercato allora mancheranno i fondi anche per le opere pubbliche. Inoltre non si possono costruire centri direzionali o commerciali staccati dal contesto urbano, in zone squallide e senza servizi'. La .più aperta collaborazione tra pubblico e privato» sembra essere la parola d'ordine del nuovo consorzio: si vedrà adesso (un incontro con il sindaco Tognoli è previsto nei prossimi giorni) quale udienza potrà avere presso l'amministrazione di Milano. Susanna Marzolla

Persone citate: Carlo Radice Fossati, Gadola, Maurizio Mottini, Tognoli

Luoghi citati: Comune Di Milano, Europa, Milano