Ricostruzione con bustarelle in Campania un altro scandalo

Ricostruzione con bustarelle in Campania un altro scandalo Politici, industriali e camorristi si sarebbero divisi 50 miliardi Ricostruzione con bustarelle in Campania un altro scandalo Quattordici mandati di cattura (torna in carcere Filippo Prosi, ex assistente di Zamberletti) NAPOLI — Quattordici mandati di cattura, quaranta persone denunciate: da ieri, assieme a un alto funzionarlo della Protezione civile, le giunte che negli ultimi anni si sono succedute in due grossi centri della Campania si trovano quasi interamente sotto accusa. Sindaci in carica o appena decaduti, assessori, imprenditori campani e settentrionali sono accusati, accanto ad un gruppo di camorristi, di essersi spartiti 50 miliardi di appalti per la ricostruzione. Il più noto tra gli arrestati è Filippo Prost. siciliano, funzionario della Protezione civile e fino a due anni fa consulente di Zamberletti nei rapporti con i paesi terremotati di Campania e Basilicata. Nel luglio dell'84 era già finito in carcere per concussione, e da pochi mesi aveva ottenuto la libertà provvisoria. Meno conosciuto, ma già destinato a conquistarsi una solida fama, appare invece Claudio Onesetti, raggiunto dal mandato di cattura in Brasile. Sarebbe stato proprio Onesetti, un po' come anni prima era successo per Pazienza nella vicenda della «Volani Sud», a proporre agli amministratori di alcuni paesi terremotati ed al funzionario della Protezione civile una transazione interessante. In cambio degli appalti per la ricostruzione (soprattutto quelli per i prefabbricati) le ditte che lui .rappresentava» avrebbero versato una tangente del venti per cento. Una parte, il cinque per cento, a lui, come compenso per la mediazione, altrettanta ad un gruppo di camorristi, incaricato di far rispettare l'accordo, e il restante dieci per cento agli amministratori I primi a finire in carcere sono stati Vincenzo Erra, democristiano, dal '78 sindaco di Mercato San Severino, Salvatore Gargiulo, anche lui de, già sindaco di Nocera Inferiore, ed il suo successore, il socialista Rocco Caiazza. Di Nocera è anche un ingegnere arrestato ieri, Vincenzo Padello. Un'altra serie di mandati di cattura ha raggiunto gli imprenditori coinvolti nella truffa: Gianfranco Velo, titolare della «Velo» di Padova, produttrice di prefabbricati pesanti; Antonio Rizzanl, della -Nordek.. filiale italiana di una fabbrica tedesca, e Diego FrislngheUi, agente della «Ibc». Infine 1 camorristi, o presunti tali: alcuni già molto noti, come Salvatore Di Malo, detto «Tore 'o gua¬ gmmGcscesvelagld glione', capo delia Nuova camorra nel Salernitano, altri meno: Agostino Della Porta, Gerardo Della Mura, Gioacchino Romeo. Per il momento le accuse sembrano limitarsi ad appalti conclusi fra la Valle dell'Imo e l'agro nocerino-sarnese. Al sindaco di Mercato San Severino ed a Filippo Prost, per esemplo, li giudice contesta la spartizione di una «tangente» di 1 miliardo e 207 milioni. Ma nei primi anni del dopo-terremoto, sicuramente nel Salernitano il giro d'affari provocato dagli appalti è stato molto più ampio. E l'indagine, oltre a occuparsi degli episodi di corruzione, sta sfiorando fatti più gravi. Alcuni omicidi, sbrigativamente catalogati come •fatti di camorra' (quelli di Alfonso Rosanova, Nicola Benigno, Giuseppe Caso, Gennaro Califano), sembra adesso possano essere ricondotti proprio alla •guerra degli appalti. f ^

Luoghi citati: Basilicata, Brasile, Campania, Mercato San Severino, Napoli, Nocera Inferiore, Padova