Arriva sulle monete la storia della Cina
Arriva sulle monete la storia della Cina Arriva sulle monete la storia della Cina Itesori del Celeste Impero. Un tema «abbagliante» che ha suscitato l'interesse dei funzionari cinesi i quali erano alla ricerca del metodo migliore per attirare gli sguardi del mondo occidentale. La moneta, intesa non come «spicciolo» sonante da tenere in tasca, ma come merce d'esportazione. buona per ricavarne in cambio valuta pregiata, richiedeva un buon trampolino. A Pechino 1 «saggi» lo hanno individuato proprio nel patrimonio storico e culturale della Cina più antica, quella che, nel mutare dei tempi e dei regimi, è sempre capace di affascinare. Ecco cosi le prime monete cinesi da collezione di cui si cominciò a parlare all'inizio dell'anno scorso. Conlate con impegno artistico, «raccontavano» le vicende romanzesche dell'imperatore Cheng e del suo poderoso esercito di terracotta, usciti dalle viscere della terra, quasi d'improvviso, e subito salutati come un inestimabile reperto archeologico, divenuto simbolo, espressione della Cina millenaria, al punto da ispirare importanti rassegne, saggi, stampe, perfino francobolli. Cheng ha stupefatto e 1 collezionisti quelle monete le hanno tesaurizzate appena viste, come diamanti. A Pechino hanno preso atto di come l'effetto Cheng avesse raggiunto 11 ber¬ saglio, fosse cioè in grado di attirare lo sguardo generalmente distaccato e quasi assente degli occidentali. Uopo Cheng, il programma cinese ha puntato ancora su personaggi storici che paiono usciti da pannelli d'avorio, tratti dalla giada o ricamati su serici abiti per dame. Ecco cosi i filosofi e i condottieri della vecchia Cina. Nel pezzo conlato in oro spicca Confucio, chiamato K'ung fu-tzu o Kongfuzi. ossia «maestroKung. Con lui vi sono Lao Tzu e altri grandi pensatori quasi sconosciuti alla cultura occidentale, rispettati invece in Cina allora come oggi. Con le loro opere, la cui importanza ha suggerito di celebrarli nelle monete, hanno costruito un patrimonio culturale e spirituale tramandato da una generazione all'altra. Questi pezzi narrano la storia cinese e invitano ad approfondirne la conoscenza. Gli studiosi tendono a fare una distinzione di periodi: una prima fase in cui si costituirono, per presto L5 altro giorno abbiamo , chiacchierato di talpe con Gigi Marsico, giornalista tv, gran cultore di «contadlnerìe», attento ricercatore di vecchie ricette, collezionista di usi e costumi del tempo andato, gentiluomo di campagna quant'altri mai. Ha un problema: le talpe. Nella sua casa sulla collina, il prato quasi sotto i suoi occhi si arricchisce di monticelli di terra smossa dalle fanatiche scavatrici; la terra dell'orto è percorsa da un dedalo di gallerie; frutti sotterranei e radici diventano golosa preda di quegli animaletti ciechi. «Ho provato con i veleni, con le trappole; ho cercato di distruggere cunicoli e monticelli di terra appena mi accorgevo che c'erano. Ma le talpe sono sempre là». Hai provato con il cane? (il nostro Boom anni fa, dopo lungo e paziente appostamento, è riuscito a prendere e a uccidere una bellissima talpa; e dopo di allora il nostro prato è stato salvo, la voce si deve essere diffusa e la prudenza deve aver consigliato l'emigrazione). Gigi non ha cani, ma gatti, il che evidentemente non è lo stesso per la caccia alle talpe. Sui giornali specializzati scomparire, tanti piccoli Stati — e da ciò venne la definizione del periodo primavere e autunni — e una seconda fase di guerre, annessioni, lotte per spartirsi il potere, denominata dei regni combattenti. Fu solo nel 221 avanti Cristo che lo Stato di Ch'in venne riunito. Renzo Rossotti
Persone citate: Cheng, Gigi Marsico, Renzo Rossotti
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