Il misterioso richiamo a bassa frequenza degli elefanti in amore

n misterioso richiamo a bassa frequenza degli elefanti in amore n misterioso richiamo a bassa frequenza degli elefanti in amore che ha indagato sulla scoperta. Curiosamente si tratta di un gruppo di ricercatori ornitologi, che normalmente studiano gli uccelli, non i mammiferi. Fu osservando un gruppo di elefanti al Park Zoo di Portland nell'Oregon che la dottoressa Payne un anno fa ebbe per la prima volta la sensazione di una vibrazione nell'aria intorno a lei che durava ogni volta 10-15 secondi. «Sembrava la vibrazione di una nota bassissima di un organo o l'eco lontanissima dell'onda sonora di un tuono», ricorda la ricercatrice, la quale ebbe subito l'impressione che fossero gli elefanti a provocare quel suono cosi flebile al suo orecchio. Tornata al suo laboratorio alla Cornell di Ithaca nello stato di New York, con alcuni colleghi mise insieme un'apparecchiatura capace di registrare le basse frequenze e tornata a Portland iniziò ricerche più attente sul fenomeno. Fu cosi constatato che sulla fronte degli elefanti c'è un punto che vibra ed emette tremolìi quando l'animale emette richiami come barriti e simili. I ricercatori osservarono anche che gli apparecchi acustici registravano suoni di bassissime frequenze che non erano assolutamente udibili dall'uomo ogni volta che la zona sulla fronte degli animali vibrava. Registrazioni fatte su elefanti africani nel parchi naturali di Amboseli e su elefanti asiatici in giardini zoologici americani hanno confermato che la varietà di questi singolari messaggi sonori é molto vasta. Si è osservato per esempio che quando in un branco un piccolo elefante si mette a urlare diverse femmine si dirìgono dalla sua parte e cominciano a emettere questi suoni a bassa frequenza. Lo stesso fenomeno si veri¬ fica in Africa quando un branco si mette in marcia da un posto a un altro e quando un piccolo che si smarrisce o resta indietro viene ricondotto dalla madre. Si fa anche l'ipotesi che gli elefanti maschi nei perìodi di eccitazione sessuale siano in grado di captare segnali in bassa frequenza da lontane femmine in condizione di estro, capaci di guidarli verso le loro compagne. Questo spiegherebbe uno dei maggiori misteri della vita degli elefanti: RICERCATORI della Cornell University hanno fatto una scoperta inattesa: gli elefanti emettono suoni a bassa frequenza, non percepibili dall'udito umano, che essi usano per comunicare sia all'interno di un branco sia a distanze relativamente grandi. Questi suoni, che si ritengono originati in una zona frontale del cranio, hanno frequenze fra i 14 e 1 24 hertz che 11 rendono impossibili da sentire all'uomo. E' la prima volta che nei mammiferi si scopre la capacità di emettere infrasuoni. Le emissioni di bassa frequenza degli elefanti si uniscono cosi al coro della vita selvatica che comprende gli stridii dei pipistrelli, le voci di soprano dei delfini, gli ululati in tono alto dei lupi e i canti in tono basso delle balene. Il significato e il ruolo che hanno tutti questi suoni nell'ambiente naturale hanno fatto molto discutere gli scienziati. •Questa scoperta equivale ad avere improvvisamente trovato- una- tribù .che parla una lingua finora sconósciuta», dice il professor Thomas Lovejoy, vice presidente del WWf, il World Wildlife Fund americano. •Sicuramente è una scoperta che accrescerà la nostra comprensione del modo di comunicare degli elefanti e del loro sistema sociale*. L'impressione che hanno finora i ricercatori che se ne sono occupati é che questi infrasuoni servano ai pachidermi per parlare fra loro. «Speriamo che lo studio di questa specie di linguaggio ci aiuti a capire di più la complicata vita sociale degli elefanti e quale ruolo abbiano i suoni a bassa frequenza che emettono nella loro vita di branco», ha dichiarato la dottoressa Katharine Payhe dell'equipe dell'università di Cornell come facciano i maschi a trovare femmine in condizione di fertilità a distanza di molte miglia quando si sa che la fertilità delle femmine dura soltanto due giorni al mese. Secondo gli specialisti quasi certamente gli elefanti usano questi infrasuoni anche nelle marce attraverso le foreste, dove i normali barriti in alta frequenza si perderebbero nel fogliame sulle lunghe distanze dato che gli animali avanzano molto distanziati l'uno dall'altro. Una relazione sulle ricerche della dottoressa Payne e del suo team apparirà sul prossimo numero di Behavioral Ecology and Sociobiology. La continuazione degli studi sarà sponsoriz¬ zata dal WWf, dall'Università Cornell e dalla National Geographic Society. Molti studi sono stati fatti finora sull'impiego delle alte frequenze inudibill dall'uomo da 20 a 20 mila hertz per esemplo da parte dei pipistrelli. Ma pochissimo si sapeva finora sui suoni emessi da animali nella fascia delle basse frequenze. Si sapeva soltanto che certe specie, come i piccioni e altri volatili sono capaci di percepire infrasuoni, ma l'importanza di questo fatto nella vita di gruppo non è mai stata ben capita. Anche certe balene sono in grado di emettere infrasuoni di forte intensità che teoricamente possono fare lunghi percorsi sott'acqua, ma anche in questo caso si sa poco del significato dei richiami interpretati da taluni come «canti d'amore». La dottoressa Payne, che ha studiato con l'ex marito Roger Payne per circa ventanni i suoni delle balene, ha accertato che il cambiamento di tonalità e «melodia» nei gruppi di balene avviene sempre nello stesso modo e con temporaneamente, per tutti gli indivi' dui. Ciò starebbe a significare che queste emissioni sono frutto di apprendimento, un esemplo di evoluzione culturale paragonabile ai cambiamenti nella cultura umana. A quanto risulta le normali voci degli elefanti hanno diverse strutture armoniche e anche questi infrasuoni hanno toni armonici che li rendono vagamente udibili all'udito umano come lontane vibrazioni. «Questo spiega anche gli improvvisi movimenti di branchi di elefanti africani e asiatici osservati finora, senza che si senta nessun segnale apparente», dice la Payne. Bayard Webster Copyright «The New York llnies Servire» c per filali» «La SUmp»»

Persone citate: Bayard, Katharine Payhe, Park Zoo, Payne, Roger Payne, Thomas Lovejoy, Webster

Luoghi citati: Africa, New York, Oregon, Portland