Quarantaquattro album in fila per jazz ne resta una storia

Quarantaquattro album in fila per jazz ne resta una storia Quarantaquattro album in fila per jazz ne resta una storia rischio d'Invecchiare presto. La precarietà della distribuzione discografica è un eterno problema del mondo del jazz, specialmente nel nostro Paese: ci sono dischi che escono di catalogo dopo pochi mesi e altri che addirittura non riescono nemmeno a raggiungere 1 punti di vendita. Il neofita, peraltro, chiede di regola qualcosa di più modesto. Per cominciare, trenta o quaranta long playing gli possono bastare, purché ben distribuiti fra i vari personaggi e le varie correnti stilistiche. Com'è ovvio, la limitatezza di questo primo obiettivo dipende sovente da ragioni economiche e dalla giovane età di chi se lo pone. Ridotto il problema in questi termini, una risposta c'è, ed è bell'e pronta. La fornisce la Saar, una casa produttrice e distributrice di Milano alla quale gli appassionati di jaae devono molto, e non da a inglese oggi, che però ha il torto, qualche volta, di lavorare un po' troppo in silenzio. La sua collana «The Giants of Jazz» comprende quarantaquattro long playing, dei quali trentasei già sul mercato e gli altri otto d'imminente pubblicazione. Sono stati redatti riunendo matrici preziose delle più varie provenienze, tutte esenti ormai, per decorrenza del termini, dai diritti di riproduzione fonomeccanica. Non figu¬ rano quindi i «giganti» degli ultimi trent'anni (John Coltrane, per esempio) ma ce n'è d'avanzo: quattro o cinque long playing potrebbero perfino essere trascurati. Non mancano invece le pietre miliari di Art Tatum (che apre la serie), Louis Armstrong, Duke Ellington, Billie HoUday. Lester Young, Count Basic Woody Herman, Thelonious Morie, Charlie Parker, Miles Davis, Bud Powell, per citare soltanto i più grandi. La qualità tecnica è buona e le copertine sono piacevoli: una, quella di Fats Waller, ha anche ricevuto un premio. Chi si ascolti con calma questa musica bellissima potrà dire, alla fine, di saperne molto di più. E allora, con altri cinque o sei long playing, potrà prendere gli opportuni contatti con John Coltrane, Omette Coleman, Cecll Taylor, Eric Dolphy, Anthony Braxton, completando la discoteca di base. f ay PER una volta, da un settore in crisi si levano canti di gioia, di soddisfazione neppure celata dietro la riservatezza aziendale: l'editoria dei libri musicali, cosi come il mercato discografico, sembra aver trovato in Claudio Baglioni una specie di medicina miracolosa. Dopo che del suo ultimo album. La vita è adesso, sono stati venduti oltre novecentomila esemplari, durante la tournée estiva sono accorsi quasi un milione di spettatori, oggi, seppure con cifre inferiori, ma non meno significative, 11 fenomeno Baglioni viene ribadito tra i banchi delle librerie. Un volume a lui dedicato. Notte di note, fotografato e scritto da Guido Harari (160 pagine, 20 mila lire, Rusconi Editore) è tra i grandi successi della stagione; l'interesse non è calato neppure dopo la sfuriata degli acquisti natalizi e si avvia a brindare per il traguardo delle centomile copie. Notte di note mette completamente a nudo il cantautore che ha scelto e filtrato accuratamente 1 modi e 1 tempi per offrirsi alla curiosità del fans: 11 testo è una lunghissima intervista, quasi un testamento, o una cattedrale di parole, verbosa e talvolta grave come molte delle sue più recenti canzoni, ma in compenso le oltre trecento foto risultano essere un documento prezioso per 1 fans del trenta- quattrenne cantante romano: c'è Baglioni che riposa, viaggia, canta, pensa, dorme, mangia l'anguria. il libro è andato a ruba, oltre le più rosee aspettative. Perché? «£' un successo che si può leggere in prospettive diverse — spiega Guido Harari, fotografo e giornalista —. Innanzitutto bisogna chiarire che intorno a Baglioni si è scatenata in questi tempi una grande sete di conoscenza, il tutto misto a un sincero affetto, spiegabile anche con il fatto che Claudio non si è mai concesso troppo alle curiosità del media, aitai ha preferito alzare uno schermo protettivo per difendere il suo personaggio. Oltre alle canzoni si è sempre saputo poco di lui, mentre in Notte di note ha deciso di aprirsi tenta Umidezze. Abbiamo passato insieme circa due mesi, l'ho seguito passo passo durante la tournée, abbiamo parlato 'a ruota libera per ore e

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