Arriva dall'America la soprano ideale per Rossini e Bizet

Arriva dall'America la soprano ideale per Rossini e Bizet Arriva dall'America la soprano ideale per Rossini e Bizet dal momento che esistono edizioni cosiddette «private», inglesi, con Thomas Beecham In due soli dischi (1952) e David Lloyd-Jones In tre (1973). E' la prima con tutta la musica scritta da Bizet, ricostruita sul disordinato materiale delle edizioni ottocentesche con tagli riportati in appendice. La jolle fitte de Perth, quindicesima opera nel catalogo di Bizet, fra compiute e incompiute, la quarta ad avere l'onore del palcoscenico. Messo di fronte al soggetto originale del libretto di Saint-Georges e Adenis, ovvero al The Fair Maid of Perth di Walter Scott (1828), Bizet aveva avuto reazioni non entusiaste, come si legge In una lettera a un amico: «A proposito del romanzo di Walter Scott, bisogna che vi confessi la mia eresia. Lo trovo detestabile. Intendiamoci: è un romanzo detestabile, ma un libro eccellente... Capitemi: voglio solamente scusare Saint- «Tuttolibri» Georges di non aver seguito l'intrigo del romanziere inglese*. Ma, a musica scritta, ammetteva: «La Jolle Fille è una cosa buona! Ve lo dico perché mi conoscete. L'orchestra dà a tutto un colore e un rilievo che non osavo sperare, l'ammetto!... La mia voce, ora, è en marche/ Sono sicuro di me! Il buono ha ucciso il cattivo! La vittoria è conquistata!... Dunque, Jolle Fille ripulita, procediamo!.. Il significato dell'opera nell'evoluzione del linguaggio e dello stile del musicista lo spiega dunque Bizet critico: è il giro di boa della maturità. Ma vi sono altri motivi di attualità per June Anderson. Il Triplo box (digitale) della Emi è uscito in perfetto orarlo mentre lei cavalcava le scene alla Fenice di Venezia, di un Otello di Rossini che l'ha vista ancora una volta attirare su di sé 1 consensi di tutti: una specialità di questo trentenne soprano di Boston, con «ba¬ ckground» di studi di letteratura francese a Yale, costringe 1 critici a scorporare le sue prestazioni dagli eventuali dubbi sul contesto dello spettacolo (come per il Rober le diable parigino di giugno o nella Sonnambula, ancora a Venezia, di due anni fa), o farlo svettare sul successo dell'Insieme, come nel Maometto II di Rossini a Pesaro. E tutti l'aspettano, fra circa un mese, al debutto alla Scala con Oav azze ni (si spera ristabilito), in una Sonnambula che vede esordire 11 regista Ermanno Olmi nella regia operistica (Amina, fra tutte le eroine romantiche da lei amate, e quella che forse più le si addice). «Le Monde de la Musique» le ha già dedicato una copertina, e Intervista, con titolo d'obbligo: «E' nata una stella». La sua discografia, ancora limitata, fotografa già le sue attitudini e predilezioni: Rossini, Afose in Egitto e Maometto II (Scimene, Philips), ora Bizet con la QUALI sono 1 dischi essenziali per una piccola discoteca di Jazz? E' la domanda più imbarazzante che un neofita possa rivolgere a un esperto. Ma è anche la più frequente, soprattutto negli ultimi anni. D'altra parte, il jazz è una musica che lascia ampio spazio all'improvvisazione. E quindi il disco assume un'importanza fondamentale come mezzo di fissaggio e di documentazione. Qualcuno, ogni tanto, cerca di dare una risposta sistematica. In Italia è apparso nel 1983 11 volume Jazz su disco di Vittorio Castelli e Luca Cerchi ari (per gli Oscar di Mondadori), e tra breve la rivista mensile Musica Jazz lnizierà a pubblicare a puntate un elenco crìtico dei dischi che bisogna avere. SI tratta, tuttavia, di compilazioni che prendono in esame — com'è giusto, a ben guardare — varie centinaia di album e che proprio per questo corrono 11 antologico per l'artist Una collana per

Luoghi citati: America, Boston, Egitto, Italia, Mondadori, Pesaro, Venezia