Sempre più difficile cantare l'amore

Come cambiano parole e musiche al Festival di Sanremo Come cambiano parole e musiche al Festival di Sanremo Sempre più difficile cantare l'amore zone di Sanremo è proprio 11, nella routine, che la canzone deve migliorare; è 11 che, mi sembra, lo stile non è ben definito. Sanremo è particolare. Tecnicamente la gara non può che essere «brutale», la canzone ha un attimo per splendere. Ci vogliono sempre tre o quattro ascolti perché anche una bella canzone si faccia sentire. E' negativo che debba dire tutto in fretta. Esiste poi una «estetica di Sanremo», ho l'impressione che si scriva alla Sanremo e questo per stare al gioco, ma si finisce per parlare un linguaggio che durante l'anno poi non si usa più. Come si scrive una riuova canzone d'amore? Non so. So che prima bisogna scrivere la musica che contenga questo dato. Una musica ' che deve avere malia o languore vero; capace di suscitare spazi e vuoti. Una canzone vive anche di silenzi, poche parole, semplici, anche non nuove ma che abbiano una loro danza, un loro fluttuare. Una mezza parola interessante poi, può darle fuoco, colore musicale. Paolo Conte Non servono versi nuovi Clizia Currado è la sedicenne autrice del piccolo romanzo best-seller «Sposerò Simon Le Bon», che prendeva lo spunto dal Festival di Sanremo dello scorso anno, visto con gli occhi di una fan, oggi è 11 come «Inviata speciale» per commentarlo. «Chi sposerebbe quest'anno? Quali sono gruppi e canzoni che possono far sognare e ballare 1 giovani della sua generazione?». LE canzoni italiane non hanno belle parole. Gli stessi cantanti non si ascoltano, anche loro mettono su dischi stranieri. Da noi ci sono sempre le solite parole: «amore»), fa parte ormai della nostra, cultura. Ma non credo che la nostra canzone possa far sua la musica nera o il country. Noi abbiamo avuto canzoni belle negli Anni Trenta e Quaranta, erano fatali, ispirate, seducenti. Dove vanno oggi le canzoni? Non lo so, mi auguro che vadano verso uno stile. Lasciando stare un discorso Sanremo-Club Tenco, ma pensando al Festival, alla can¬ Una grande interpretazione delle «Opere per pianoforte» Il gr Clizia Gurrado L'Italiano suona inglese «non andartene», tutto è sempre troppo melodico. A me piacciono i Mattia Bazar, sono gli unici che han cercato di far qualcosa di nuovo, di interpretare e dar musica e parole ad una nuova sensibilità. Ma anche loro per farsi sentire un po' più in là dell'Italia han dovuto parlare inglese. Non ascolto né Dalla né De Gregori, non mi piace il genere, sono cantanti che eco Sgouros e il r Arte vanno bene per i miei genitori. Vasco Rossi continua proprio a non andarmi, è un esempio negativo e poi sono convinta che i suoi testi non siano sinceri. Quest'anno che non potrò più vedere né ascoltare i Duran-Duran cosa farò? A me nelle canzoni piace sentire le sensazioni della vita quotidiana avvolte in.una musica non raffazzonata. Ascolterò i Righeira, perché sono divertenti, Arbore perché è intelligente e la Berle perché può andare. Quello che è cerio è che non potrò più pensare: «Ah, sposerò Simon Le Bon». f, usso Egorov

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