Un '98 che scosse Milano
Un '98 che scosse Milano Un '98 che scosse Milano R> E Umberto I telegrafò le sue più vive congratulazioni; dall'America un certo Gaetano Brescl decise di tornare In Italia, per fargliela pagare. Era 11 maggio 1898 e a Milano le cannonate per strada del generale Fiorenzo Bava Beccaria e del generale conte Luchino del Majno avevano conclusa una rivolta popolare iniziata il 26 aprile per una «protesta dello stomaco», dopo l'aumento del prezzo del pane. Cannoni e fucili di alpini, bersaglieri, cavalleria e fanteria fecero ottanta morti, oltre quattrocento feriti (la Croce Rossa proibì ai suol medici di intervenire), millesettecento arresti Quel 1898 era anche 11 cinquantenario dello Statuto: fu Invece come fossero ritornati gli austriaci. Le immagini fotografiche di quelle giornate le ripresentano in un numero speciale della •Rivista milanese di economia» (ediz. Laterza - Cariplo, 178 pagine, 20.000 lire) Franco della Penata, Giovanna Glnex e Carlo Cerchioli. Sono lastre di portatili dell'epoca, 12x16 od 8x8, e ci sono barricate di tram way s o di poveri mobili, conventi squarciati dal cannone, bivacchi a piazza del Duomo, la Kuliscioff arrestata. Mancano morti e feriti: la censura militare (che aveva soppresso tutti 1 giornali tranne gli addomesticati •Corriere della Sera» e •Illustrazione Italiana») non lo permise. Ma i fotografi Luca Comerio che lamenta nel diario un cielo «color cenere, mi secca» e Giuseppe Serralunga Larghi, poterono lavorare anche perché erano di parte governativa; le loro foto dei «nostri bravi ragazzi in divisa» servivano a dimostrare la «politica della fermezza» del governo Di Rudlnl-Pelloux, documentavano la minaccia sociale patita dalla citta. Anche Turati fu contrario all'insurrezione («...e quand Portico d'Ottavia: un'immagine fine '8
Persone citate: Carlo Cerchioli, Fiorenzo Bava Beccaria, Giovanna Glnex, Giuseppe Serralunga Larghi, Kuliscioff, Luca Comerio, Pelloux, Turati, Umberto I
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