Come l'impiegato Sarte si sganciava dalle idee e dalle donne

Attualità Attualità psi sganciava dll id d gdalle idee e dalle donne suo nonno, dalla letteratura dell'800. OH Incontri politici e ideologici saranno incontri superficiali. •Pierre Bourdeau dice giustamente che Sartre tenta, ad ogni nuovo confronto, "il colpo del sorpasso radicale". "Vi capisco, egli dice: vi spiego chi slete e vi dimostro che vado più in là di voi". Farà cosi con 11 pcf, con 11 terzomondismo, eccetera. L'impegno politico di Sartre si svolge nella sua testa. Lei ha messo 11 dito su un meccanismo tipicamente sartrlano, di sganciamento sistematico. Sartre è un teorico, abituato all'astrazione,' a dialogare con 1 grandi uomini del passato, in fondo disprezza 1 suol contemporanei, ad eccezione del giovani che adorava sedurre e da cui amava lasciarsi criticare». — Lei scrive che Sartre e Simone de Beauvoir Inventarono una «vera controcultura del quotidiano». In effetti diventarono un modello di comportamento anti-borghese. Ma gli Ingredienti essenziali del matrimonio'borghese rimangono: un legame che non può essere messo in discussione che condiziona tutti gli altri e una grande solidarietà nell'ammlnlstrare 11 patrimonio comune, il patrimonio Intellettuale. •Simone de Beauvoir ha scritto molto più di Sartre sul loro sodalizio, ma Sartre ne ha teorizzato la trasparenza e lo ha dotato di una terminologia filosofica, parlando di "amore necessario" (per la Bea^yojr) e al'"amore contingente" (per le altre donne). Io ho cercato di vedere 11 funzionamento profondo di questo tipo di relazione e soprattutto 11 modo in cui gli individui esterni ad essa sono stati trattati. Il bilancio è terribile, mostra che molta gente ne è rimasta distrutta. In fóndo Sartre amava sedurre e non sapeva rompere. Quando l'amore con una donna era finito le diceva: "Non ti amo più, ma voglio continuare a vederti. TI offro un appartamento, un mensile e mi impegno a vederti tutti 1 martedì a colazione, per tutta la vita". •Molte donne hanno accettato questo trattamento, alcune, come Dolores Vanettl, hanno Invece rifiutato di venire "satellizzate", di girare In eterno intorno allo stesso astro. E in fondo, in questo modo, Sartre divideva In tanti compartimenti stagni la sua vita e mentiva a tutti. Il dramma, Infatti, è scoppiato nel momento in cui, diventato cieco, 11 sistema gli è sfuggito di mano. La ROMA — A meno di sei mest dalla sua pubblicazione in Francia, la biografia di Sartre di Annie Cohen-Solai (Sartre, 1905-1980, ;>;>. 728, Gallimard) ha al suo attivo un bilancio estremamente lusinghiero: i diritti del libro sono stati già comperati da dodici Paesi (la traduzione italiana uscirà a settembre, nella collana «Cu/fura» del Saggiatore) e il nome di Sartre è tornato a campeggiare sui giornali, a interessare i critici, a suscitare polentiche.Eppurei l'esito dell'impresa non era così scontato, tante vero che l'iniziativa di una biografia di Sartre è nata negli Statt Uniti ed è arrivata in Fraìicla solo di rimbalzo. Proprio dalla curiosa genesi del libro prende perciò l'avvio la nostra conversazione con Annie Colien-Solal, ospite per due giorni, a Roma, del Centre Culturel Francais. — Come mal è stato un editore americano a commissionarle questa biografia di Sartre? E' vero che in Francia si credeva che fosse passato troppo poco tempo dalla morte dello scrittore per contare sull'interesse di un pubblico che sembrava averlo dimenticato? Ed è vero che si temeva di ferire troppe suscettibilità? «Le ragioni a cui lei allude sono solo un alibi, sono 11 tentativo di mascherare 11 disagio che l'intelllghenzla francese prova davanti a Sartre. Fin dall'Inizio degli Anni 70, Sartre ha |.. smesso di essere di modain Francia, dove la sua •egemonia culturale è durata vent'annl, dal 1945 al 1965. Nell'ultima decade della sua vita Sartre è stato totalmente estromesso dalla scena intellettuale francese, ad eccezione del grande trasallmento provocato dal suo funerale (1980), a cui hanno partecipato 50 mila persone. «Le posizioni degli Intellettuali francesi rispetto a Sartre sono tre. Non si può parlare di lui perché è ancora troppo vicino. Oppure: bisogna trovargli un successore. Oppure: è il cattivo maestro a cui imputare tutti i nostri errori. Queste posizioni prescindono totalmente ' dal problema della comprensione, dalla necessità di un bilancio. Fuori dalla Francia, invece, l'influerfca di Sartre non ha subito incrinature, 1 suol libri si sono continuati a vendere, e il fatto che la mia biografia sia stata commissionata da un editore americano è un chiaro sintomo di questo fenomeno». — Ma allora perché Narratori per Calvino SASSUOLO — In memoria di Italo Calvino il comune di Sassuolo organizza, dal 21 al 23 febbraio al Palazzo Ducale, un incontro tra' poeti, romanzieri, filosofi, scienziati sul tema .Narratori dell'invisibile". Sono stati invitati, tra oli altri, Giorgio Agamben, Ruggiero Pierantoni, Stefano Benni, Gianni Celati, Daniele Del Giudice, Antonio Tabucchi, Meo Orengo, Valerio Magnili, Giuliano Scabia, Luigi Ghirri. L'incontro vuol essere, nello spirito di Calt'Ino, un dialogo tra cultura umanistica e cultura scientifica, una riflessione sulla letteratura come .sguardo scientifico sulle cose», che riesce a dare voce a ciò die sembra invisibile. Amile Cohen - Solai scrivere proprio una biografia di Sartre e non uno studio sul filosofo o sullo scrittore? Lei ritiene che quello che più interessa oggi sia II personaggio Sartre? •Mi è stato commissionato un libro globale. C'erano già. moltissimi studi -di taglio scientifico che. . prendevano in . esame 1 vari aspetti dell'opera, come pure molti libri che testimoniavano della vita privata, a cominciare da quelli di Simone de Beauvoir. Mancava, ed è quel che voleva l'editore americano, un libro che tentasse di abbracciare l'impresa sartrlana nella sua globalità, In modo, se vogliamo, più sociologico. Un libro che rendesse conto delle diverse dimensioni della sua opera e delle relazioni tra la vita e l'opera». — Secondo lei In che modo bisogna accostarsi a Sartre oggi? Come a un filosofo tra I letterati o a un letterato tra 1 filosofi? «Bisogna, ed è quello che ho cercato di fare, ricostruire la sua logica, 11 suo progetto, dall'interno.' Credo che da sempre Sartre abbia esitato tra filosofia e letteratura, con una oscillazione talvolta folle, senza potere mal scegliere. Credo che questa tensione tra letteratura e filosofia sia 11 tratto caratterizzante del silo progetto». — Sartre ha teorizzato ('«engagement». Eppure, leggendo II suo libro, si ha l'impressione che sia sempre lievemente sfasato rispetto al presente: la sua vita sentimentale è quella di un eterno adolescente sempre in cerca di nuovi amori, ma che ha bisogno . del' consenso della sua compagna;"'della "solidarietà del suo gruppo e non rischia mal di impegnarsi fino In fondo. Nella vita politica, lo vediamo aderì-' re alla resistenza, ma non esercitarvi una parte attiva; e cosi accadrà anche In seguito. Ha ragione Raul Lévy, quando scrive che l'«engagement> sartrlano nasceva «dal bisogno filosofico di Integrare la storia al suo pensiero, piuttosto che da un vero interesse spontaneo*? «Effettivamente Sartre ha un progetto intellettuale che lo assorbe totalmente. A vent'annl scrive un romanzo, Une défaite, In cui tutta la sua riflessione a venire, tutta la sua visione del mondo è già presente. Da allora non farà altro che approfondire questa visione e quando si imbatterà nella storia, quando incontrerà 1 suol contemporanei, ciò avverrà in modo superficiale. Credo che in fondo, fino all'ultimo, Sartre sarà profondamente segnato dalla sua educazione, da Un'americana in Italia MILANO — La grande casa editrice americana McGraw-Hìll tia aperto una sua consolidata in ttaìlìt: vWà sede in piazza Emilia'S e sarà diretta da Riccardo Botrlnl. La McGraw-Hlll già dall'S4 pubblica libri in lingua italiana, di informatica e management, attraverso la sua consociata di Amburgo. Ora to' McGraio-Hill Libri Italia arricchirà il suo catalogo in diverse discipline scientifiche, dalla medicina alla tecnologia, anche con autori italiani. superiorità della Beauvoir rispetto a tutte le altre donne è consistita nell'a.ver saputo esercitare una funzione intellettuale, direi quasi editoriale. Non uno del singoli scritti di Sartre, fino ai colloqui con Pierre Victor, è sfuggito alla lettura, al giudizio della Beauvoir». — Ma lei è stata accusata da Llllane Siegel, un'amica amica di Sartre, di non avere simpatia per la Beauvoir; di averla consultata solo poche volte, di avere sottovalutato II 'suo legame con Sartre; Infine, di avere dato eccessiva; credito ad altre persone, come la figlia . adottiva dello scrittore Arlette ElkaYm e al segretario degli ultimi anni, Pierre Victor. • «Vengo accusata da una signora, ex amante di Sartre, che non ho consultato perché testimoni importanti, come Arlette Elkaltm e la Beauvoir, mi hanno assicurato che non poteva dirmi niente di importante. Non sono lo ad essere sotto accusa, ma Sartre. Il problema di questa donna è che Sartre non ha adottato lei, ma Arlette. Effettivamente ho avuto molti colloqui con Arlette, perché era in grado di fornirmi informazioni preziose e, a differenza della Beauvoir, non ha scritto le sue memorie. «Dalla Beauvoir sono andata dopo aver letto le sue opere; e quello che lei mi diceva non si dlscostava molto da quel che aveva già scritto. E' imbarazzante, dover, disturbare sensazionedi ..j)tm..venlre In possesso di Informazioni troppo nuove. Cosi ho preferito ascoltare di plù'i testimoni che non avevano già scritto 1 propri ricordi, come Arlette e Dolores, e che^ presumibilmente non prenderanno mal la penna In mano, piuttosto che disturbare quelli,'come la Beauvoir, che avevano già raccontato per iscritto tutto il raccontabile». — Ma dove nasce, secondo lei, l'ossessione autobiografica della Beauvoir, la maniacale registrazione del momenti più intimi della vita privata sua e di Sartre? «I fattori che entrano in gioco sono molti e, d'altronde, tutto 11 gioco è molto complicato. La Beauvoir parla di "trasparenza", ma qui forse questa parola indica semplicemente una manifestazione di esibizionismo, di potere. Raccontarsi nel minimi dettagli è anche un modo di imporsi al centro della scena». Benedetta Craveri incontri letterari