Uno zingaro racconta che sull'albero di Dio c'è un diavolo biondo

Uno zingaro racconta che sull'albero di Dio c'è un diavolo biondo Uno zingaro racconta che sull'albero di Dio c'è un diavolo biondo Tutti i poeti di Franciat ptrentanni dopo l i C ple scoperte di Carlo Bo Con il titolo Canetti, l'editore Bulzoni ha raccolto in un volume vari saggi sullo scrittore nel suo ottantesimo compleanno (220 pagine, 18.000 lire). Sotto la cura di M. E. D'Agostini, vi hanno collabora- ■ to, fra gli altri, Qiovan-, ni Scimonello, Giulio' Schiavoni, Ubaldo Fadini, Beatrice Sellinger. II volume si propone di ' mostrare le diverse tenderne della critica italiana e straniera, con una struttura cronologica, secondo la data di 'edizione di ogni opera di Canetti. Completano il testo il discorso tenuto a Stoccolma per l'assegnazione del Nobel nel 1981 e tradotto in italiano per la prima volta, e la testimonianza di una scrittrice inglese, R. Koiné. IN Pensa/Classcr, una raccolta postuma di testi brevi e occasionali ma ricchi anch'essi di verve e di Intelligenza impareggiabili, Georges Perec racconta le angosce di un amico che, avendo fissato In 36111 numero ideale del volumi della propria biblioteca, era costretto a compensare l'acquisto di ogni nuovo libro con drastiche e Irrevocabili epurazioni. La costrizione volontarla'dl quel lettore era bizzarra e gratuita (e ha molti sospetti tratti di somiglianza con quelle, sempre diverse e più Impervie, che Perec s'imponeva nel suo lavoro di scrittore), ma diventa una regola ferrea e opportuna per chi, Invece che un Insieme teoricamente Illimitato di libri, voglia costruire un'antologia, che. per definizione, è selettiva ed è costretta a ripartire uno spazio limitato secondo criteri preferenziali. Proprio perché In essa ogni presenza determina un numero elevato di assenee e ogni nuovo ingresso scalza posizioni da tempo consolidate, un'antologia è una sorla di biblioteca Ideale, e a costituirla possono contribuire, da soli o variamente congiunti, 11 gusto personale, severe pregiudiziali estetiche, l'opinione comune. Se poi l'antologlsta si rivolge alla letteratura contemporanea, le sue scelle diventano altrettante scommesse dell'Intuizione, cauzioni precoci e spesso decisive che prefigurano le linee di un disegno che solo lo sguardo presbite della storia renderà decifrabile. Questo senso alto di scommessa storiografica aveva agli Inizi degli Anni Cinquanta l'antologia della Nuova poesia francese elaborata da Carlo Bo: il secolo aveva appena compiuto 11 giro di boa e già 11 critico riusciva a intravedere la coerenza di un fascio di linee che andavano da Apollinare a Char passando per il grande nodo del Surrealismo e relè-' gancio al margine, al di là di ogni apprezzamento di valore assoluto, voci solitarie o esperienze conchiuse come quelle di un Claudel, di un Péguy, di un Valéry. Che si sia trattato di una scommessa ampiamente vinta lo ha dimostrato l'ormai acquisita sistemazione storiografica della prima metà del secolo e lo conferma oggi, a trentacinque anni di distanza, la ricca é attenta antologia curata da Vincenzo Accame. Accame parte da più lontano, dal Coup de dés di Mallarmé (e questo gli consente di recuperare Valéry e, per ricomporre gli equilibri, anche James, Claudel, Fort e Fargue); si avventura nelle due princi¬ C, ERA una volta... e Il raccontai labe del nostro Capuana iniziano entrambi, come si ricorderà, con una fiaba introduttiva destinata a spiegare in termini di fantasia come il narratore sia giunto in possesso del suoi racconti. Lo stesso espediente si ritrova in II rametto dell'Albero del Sole di Jerzy Ficoivskt, le cui fiabe risulterebbero narrate in origine da un vecchio zingaro, con gualcite lacuna colmata dal fruscio del bosco e dal cinguettio degli uccelli; mentre altre sarebbero state scritte crittograficamente dalle impronte di corvi, cornacchie e taccole su una distesa di neve. Come dire che le fiabe zigane, provenendo da una gente che vive In contatto costante con la natura, sono anch'esse, almeno in parte, natura selvaggia e spontanea. Affidandoci più prosaicamente alle notizie Introduttive sull'autore, poeta e folclorista polacco di chiara fama, veniamo a sapere che egli la raggiunse in primo luogo grazie alle sue ricerche sulla vita degli zingari, compiute letteralmente sul campo, vale a dire condividendo per woltt mesi i loro vagabondaggi. Possiamo ritenere dunque di possedere In questo volume una raccolta di materiali autentici e per lo meno insoliti, cosi come è insolito, anomalo e tuttora assai misterioso questo popolo dalle oscure radici. E infatti alcuni dei racconti sono veri miti, ai quali una cristianizzazione tardiva e superficiale non ha impedito di tramandarsi fino al nostri giorni. E' in questo gmppo che spiccano i tratti più originali. All'alba del mondo il Dio Baro con un gesto d'ira getta il suo bastone nelle acque primordiali e pali direzioni della francofonla (l'Africa di Senghor e l'America di Alme Oésaire); affianca al testi limpide e sempre rispettose traduzioni, ma si muove rigorosamente all'interno dello stesso sistema di , forze individuato e illustrato da Bo. Evita addirittura di colmare un divario cronologico che è divenuto ormai quello di una generazione e concede al solo, consacratisslmo Yves Bonnefoy un riconoscimento che, senza molti rischi, avrebbe potuto attribuire almeno al suoi coetanei Philippe Jaccottet e André Du Bouchet e, tra 1 più giovani, a Michel Deguy, Jude Stefan, Jean Orlzet e forse anche a Mathleu Bénézét. La sua scelta si chiude Invece con la generazione del sessantenni, e la breve appendice dele- da esso cresce all'istante un immenso albero fronzuto, con un unico ramo secco; su quel ramo sta appollaiato il Diavolo, strana creatura pelosa e blonda, dettaglio quest'ultimo davvero Inaspettato. Le persone bionde in genere non sono però considerate' discendenti del Diavolo, berisi di una figlia del Re delle Nebbie, nivea fanciulla dai capelli d'oro. Altri racconti eziologici dan- Le fiabe vere e proprie risentono invece del contatti con le popolazioni sedentarie, infatti si richiamano, salvo eccezioni, al più diffusi intrecci europei. Vi ritroviamo sotto altro nome gli animali riconoscenti, la gara magica a nascondino, la lotta a base di furberie del piccoletto contro il gigante o drago, la liberazione della principessa caduta in potere di un mostro, I bambini scacciati (Hansel e Gretel); e cosi i>la. La fantasia inventiva si sfoga come sempre nei particolari, a volte molto suggestivi. Sono i frutti piovosi dell'albero del Re delle Nuvole, grosse gocce d'acqua simili a pere trasparenti; i paesaggi desolati al con/ini del mondo, dove non crescono alberi né erba e ti sole ruzzola rasoterra lasciandosi dietro un solco bruclacchttfto; le fonti abitate da illusorie figure di donna destinate entro l'anno a dissolversi in spuma. La tradizione orale di tutti i Paesi ha non di rado invenzioni altrettanto belle, tuttavia qui un certo eccesso di stile fa sorgere 11 sospetto che il poeta Ficowskl vi abbia aggiunto del suo; del resto lo confessa lui stesso, in forma appena iWata, nella fiaba introduttli>a. Simili vie di mezzo non sono mai del tutto soddisfacenti; trattandosi poi di materiali così rari e preziósi, sarebbe preferibile il rigore di una trascrizione fedele. Speriamo che col tempo vi si arrivi; intanto accontentiamoci di quello che abbiamo. li. Sollnas Donghl Jerzy Flcowskl, «Il rametto dell'Albero del Sole-, Edizioni e/o, pagine 180, lire 22.000. Traduzione di Paolo Statuti, Illustrazioni di Antonella Abbattono. Lapoetessa e Giovenale Appassionato d'arte e di poesia, l'editore Gabriele Corbo di Ferrara trova modo di fondere questi suoi interessi net volumetti della collana •Per incantamento-, dove propone opere poetiche di tutti i tempi e di tutti t luoghi, corredandole con disegni di artisti per lo più contemporanei. Le ultime due pubblicaeioni sono dedicate, rispettivamente, alle Poesie di Maria Magdalena Leonhard (170 pagine) e a Giovenale (49 pagine). Dell'autrice tedesca vengono proposti, nella traduzione di Barnaba Ma) e con l'originale a fronte, i versi del periodo 1962-1982, un lungo monologo cristallino rivolto ad un Tu silenzioso, ad un Altro dal mille volti. Arricchiscono il testo alcune tavole di Ugo Attardi. Il Giovenale ospita, nell'incisiva traduzione di Sergio Marchestn, la sesta satira del poeta latino, la sua impietosa accusa alle donne, versi sarcastici ed irritanti che trovano.un felice commento nei disegni di Tono Zdncanaro. (a. v.) Mnv Jacob in un disegno di Coctcau gata a rappresentare — ma con tutte le cautele e senza voler «costituire alcuna premessa o proporre indicazioni di sorta» — r-altra, poesia, si limita al lettrlsmo di Isldore Isou e a qualche esemplo di poesia concreta e di poesia visiva, vale a dire allo sperimentalismo degli Anni Sessanta. Paura dell'azzardo? Sarebbe ben curiosa In una rassegna che prende le mosse dal •Tratto di dadi». Titubanza nel privilegiare l'una anziché l'altra delle non molte personalità che emergono nella 'Situazione fluida, frammentata e sfaccettata* della poesia degli ultimi trent'annl? Piuttosto una sensazione di generale sfiducia e 11 paralizzante 'Sospetto che il Surrealismo debba passare alla storia come l'ultima grande ventata di poesia del tempi moderni*. Giovanni Bogllolo Poesia francese del Novecento, a cura di Vincenzo Accame, pref. di Carlo Bo, (Bompiani, 2 voli., pagine L-310 0 464, lire 20.000). l)a «11 diavolo» (ed. Fogoln) no conto dell'origine del violino; di coinè sono nate le pulci, figlie minuscole e aggressive di Sudiciume e Incuranza; del perché la Luna ora cresce, ora cala. Un personaggio mitico è anche ti Sole, che la sera, al termine del suo viaggio, è un vecchio cadente, ma si ristora dormendo in grembo alla madre ed è di nuovo bambino all'aurora del mattino successivo.

Luoghi citati: Africa Di Senghor, America, Ferrara, Stoccolma