Sulla batteria di Tommy Chase si balla il jazz

di Tommy Chase si balla il jazz di Tommy Chase si balla il jazz schi di Jazz, in Italia, si vendono in quantità piuttòsto modeste, e che 11 jazz e prediletto solo dal 3 per cento degli. ascoltatori. Come si spiega, dal momento che 11 Jazz italiano è oggi tra 1 migliori del mondo?». Ci stringiamo nelle spalle, consapevoli che la risposta sarebbe troppo lunga e complessa. «Ad ogni modo — incalza Chase — voi continentali dovete tirarvi su 11 morale, perché 11 periodo di magra sta per finire. Sapete cosa vi dico? Che in Inghilterra si torna a ballare 11 Jazz, proprio come si faceva negli Anni Trenta. I giovani lo ballano a modo loro, senza abbracciare la compagna, se si escludono 1 tempi lenti. E ne sono entusiasti, ere-; dono di avere scoperto una novità sensazionale. Per loro lo è, si tratta di una nuova febbre del sabato sera, anzi di ogni sera che sta contagiando rapidamente tutta la grande isola e sta oltrepassando là Manica in direzione di Parigi... Vedrete, vedrete: 10 ho fatto un videotape nel quale 1 ragazzi che danzano la mia musica si scorgono nettamente, e non slamo che agli Inizi». Rifiata per un attimo, e' ne approfittiamo per prendere l'iniziativa. Tommy, gli chiediamo, quali sono i batteristi che riconosce come suoi maestri? «Questa è una domanda che farebbe arrabbiare tanti miei colleglli che non vogliono rassomigliare a nessuno — replica ridendo, mentre schiocca rapidamente le dita a tempo di valzer — ma io non soffro di questi complessi. Ho cominciato a suonare la batterla piti di vent'annl fa ammirando un trombettista è un pluristrumentlsta, Clifford Brown e Roland Klrk, perché ciò che conta non è l'attrezzo che si sceglie ma l'espressione, 11 feeling. Poi ho cercato d'ispirarmi a Max Roach (il mio batterista preferito) per la perfezione del tempo e per l'usò del piatto pesante e del charleston, ad Art Blakey per 1 tamburi e a Jo Jones per gli altri piatti. Spero di esser riuscito a diventare In qualche modo una sintesi di questi tre campioni». Come sono programmate le sue giornate di lavoro? «Divido 11 mio tempo fra lo studio, l'insegnamento e i concerti. Dò molte lezioni, sebbene io sia convinto che certi particolari del mestiere non si possano trasmettere all'allievo. Finora ho Inciso tre soli long playlng sotto 11 mio nome, ma mi piacciono molto. Il primo ha come ospite il trombettista Jon Eardley che lavorò a suo tempo con Gerry Mulllgan, mentre negli altri due — che sono "Hardi" per la Bopllclty e "Drive" per la Paladin Records — suono col mio quartetto. Sto cercando di farli conoscere "nel resto d'Europa", come diciamo noi inglesi. Sono dischi di puro hard bop, grintoso e forte. Vedrà, 11 balleranno anche In Germania, in Svizzera, in ItaIla, e molto presto». f fay

Persone citate: Art Blakey, Clifford Brown, Gerry Mulllgan, Jo Jones, Max Roach, Paladin, Roland Klrk, Tommy Chase

Luoghi citati: Europa, Germania, Inghilterra, Italia, Parigi, Svizzera