Pensare alla Russia, senza formule
Tutto libri Tutto libri Vittorio Strada e i problemi di un grande paese tra letteratura e storia, passato e presente Pensare alla Russia, senza formule NEL riunire In volume oltre clnquatv ta scritti — tra Problemi, gli articoli usciti nel Corriere della sera, e Ricerche, le monografie incluse in diverse riviste e miscellanee — tutti risalenti al decennio 1974-1984, Vittorio Strada ha inteso illustrare 11 programma -Pensare la Russia», proposto nella prefazione, quale procedimento adeguato per accostarsi all'enigmatico paese. 81 tratta in sostanza di • sentire la Russia di ieri e di oggi come problema (come insieme di problemi) la cui soluzione non può consistere in una formula, ma soltanto in una costante ricerca e verifica di varie soluzioni. Ciò che conta, insomma, è l'esercizio del "pensare", inteso come una concreta riflessione che, basandosi su seri strumenti conoscitivi, non si esaurisca in una chiusura "specialistica", ma si orienti sulle questioni di fondo e sulle connessioni essenziali». In Urss-Russia — Letteratura e storia' tra passato e presente, 11 rapporto della realta sovietica con la cultura russa è sempre colto per qualche verso nel suo aspetto dinamico, nel contrapporsi o Integrarsi dell'epoca attuale e del tempi trascorsi. Cosi, quando parla del poema di Puskln II cavaliere di bronzo (In La questione polacca di Puskin) Strada rievoca 11 clima contemporaneo all'opera e la polemica con 11 poeta Adam Mlcklewlcz, poi traspone l'argomento nel presente, con¬ frontando la bronzea statua di Pietro il Grande con la salma Imbalsamata di Lenin. Oppure ecco (In I russi restituiscono fa cittadinanza a Gogol) i Passi scelti della corrispondenza con gli amici, già severamente condannati come reazionari da BeHnsklJ nell'Ottocento e ora riabilitati e considerati «un atto di ricerca etico-religiosa di tragica grandezza» dal critici sovietici di orientamento -russofilo». In taluni casi, come per 11 quarto centenario di Ivan IV 11 Terribile, l'analogia con 11 presente, Incarnato da Stalin, appare quasi ovvia. movimento rivoluzionarlo russo, è decisamente antlglacobino, e il conservatore Illuminato Nlkolaj Karamzln, storico ufficiale dello Stato russo, prova simpatia per 11 giacobinismo, venera Robespierre e piange la sua morte. Compare poi l'esponente maggiore di tale tendenza, Tkacev, uomo dalla posizione storica complessa, considerato -secondo una formula (...) semplificatrice, come il "primo bolscevl- George Urban (Homo Russicus, in Lettera Internazionale n. 4/61985) tra varie sensazionali dichiarazioni afferma di approvare senza riserve la collettivizzazione staliniana con 1 suol 16 milioni di vittime e parla di uno -spaventoso paradosso: un antistalinista (cioè Zlnovlev) che deve, malgrado tutto, insistere che l'epoca di Stalin è stata un gran periodo per la storia dell'umanità». Nella seconda parte della raccolta si potranno seguire le peripezie di alcuni temi specifici. Particolarmente suggestive le vicende alterne del giacobinismo (in Giacobinismo e antigiacobinismo in Russia e Polemica tra bolscevichi e menscevichi sulla rivoluzione del 1905), un evento che forse come nessun altro della storia moderna, osserva Strada, «ai di là delle appassionate analisi di cui e stato oggetto da parte degli storici, ha avuto la sorte di diventare un "modello" di comportamento storico, un ideale secondo cui conformare e verificare un'azione nella storia (...); è nel nostro secolo che il giacobinismo si presenta sotto una rinnovata luce d'attualità a partire dalla rivoluzione bolscevica, la quale alla rivoluzione francese, e al suo momento giacobino, originariamente si riallaccia». Sin dalla fine del Settecento, le componenti singolari qui non mancano: Aleksandr Radlscev, definito l'iniziatore del La tradizione giacobina Sempre all'atteggiamento rispettivo verso 11 giacobinismo è dovuta la scissione del socialdemocratici russi: menscevichi 1 suol avversari, bolscevichi 1 seguaci. Con 11 leninismo, proseguimento della tradizione giacobina russa e di quella francese, e con la rivoluzione dell'ottobre 1917 nasce un fenomeno nuovo, che Strada, dopo aver posto In rilievo all'Inizio del saggio che «il terrore giacobino ebbe brevissima durata, quello della dittatura bolscevica, con punte estreme e relative limitazioni, dura da oltre sessantacinque anni», definisce «un superglacoblnismo gigantesco, permanente, istituzionalizzato», Lia Walnstein Vittorio Strada: «Urss-Russia, Letteratura e storia tra passato e presente*, Rizzoli, pag. 462, lire 80.000. Epistolari
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