Sulle orme dell'ebreo scrittore in fuga dalla follia nazista

Sulle orme dell scrittore in fuga dalla follia nazista Sulle orme dell scrittore in fuga dalla follia nazista UN saggiopenetrante di Marino Freschi introduce, nel panorama italiano dt acquisizioni mitteleuropee, la figura nevralgica di Ernst Welss. Il racconto « L'aristocratico*, del 1928, può sembrare, ad una prima lettura, elegia dell'atmosfera asburgica, con una vena nostalgica dt tramonto. In verità le sollecitazioni di questa prosa, che ha conquistato Mann, Kafka, ed Hesse, sono profonde e attestano quanto l'autore abbia attraversato i nodi della cultura d'Europa. Ebreo moravo, come Freud e Kafka, medico come molti altri acuti diagnosti della sua epoca, Weiss riceve una educazione viennese e ('«austricitd» rimane la sua distinzione. La dispersione dell'Impero lo riporta alla Boemia negli anni dell'espressionismo, tra liberazioni di fantasia e angosce opprimenti. E' la condizione che ritroviamo nella storia di Boétius von Orlamilnde, protagonista del racconto. Rampollo dt famiglia principesca, egli è stato allevato, in un collegio, all'etichetta, a uno stile che comporta competizione e azzardo, soprattutto indifferenza. Le scene di vita collegiale, nitidi dagherrotipi di un Blldungsroman, sono d'improvviso offuscate dalle fiamme. Il collegio con la sua vita scandita tra i cavalli % il nuoto, con l'ordine delle divise impeccabili, rimane solo plU una memoria. Kafka, uno del primi lettori, ha parlato di .effetto del coltello* e veramente la separazione è leitmotiv dt queste pagine, specie delle ultime. Lo iato, tra la casa avita e le diafane figure del genitori e la realtà della fabbrica nella quale il giovane tenta dt affermarsi, è segnato dalla sofferenza per l'agonia del padre. L'approdo alla fabbrica, tratteggiata con l'Incisività di un dipinto dt Menzel, non comporta tuttavia speranze. E' un mondo strantante come l'atemporale collegio dell'adolescenza. La diagnosi è preveggente: la scomparsa della figura paterna, dell'aristocratico malinconico con le mani sempre ricoperte dai guanti, lascia luogo ad un Inferno distìnti. Al dottor Welss non resta che divenire testimone oculare del nazismo, e fuggire, come Roth e Benjamin, in un esilio senea soste. E come Benjamin, nell'Imminenza di essere raggiunto. Weiss si uccide nel giugno 1940 a Parigi. Per interessamento di Thomas Mann glt è stato appena concesso ti visto per gustati Uniti. La riflessione su questa fine emblematica ispira l'Intenso racconto di Anna Seghers, la quale non solo mette a fuoco l'evento ma continua con la sua scrittura il vissuto di Weiss. Il protagonista di .Transito» fugge da Parigi, dominato dal pensiero della morte dello scrittore che non è riuscito a conoscere ma del quale ha letto le ultime pagine e raccolto i pochi oggetti superstiti. At¬ s so..! traversa una Francia dilaniata dalla guerra e cerca, seguendo una linea migratoria a Sud, di raggiungere, oltre la Lolra, il mare, mentre premono le croci uncinate. Il progetto, dopo la tormentosa fuga, è di imbarcarsi. Come un miraggio, si delineo la città bianca dt Marsiglia, con i viali battuti dal vento e la linea del mare. Sosptntl a questa ultima riva, l fuggiaschi dt Europa si mescolano, si accalcano dinnanzi al consolati, negli uffici dove funzionari annoiati marcano timbri e distribuiscono tessere. In un clima da legione straniera, e non mancano < veri legionari dt ritorno dal deserto, il protagonista si muove con indifferenza; l'identità dello, scrittore morto, assunta per comodo, gli penetra profondamente, lo distanzia da guanto accade. E il gioco dell'Identità diventa ancor più derealizzante, quando egli incontra la vedova dello sentore e tesse con lei un dtalogo sospeso, una storia d'amore al confini dell'allucinazione. Disegno di Carlo Mlchelstaedter Qualcosa dt inafferrabile domina la scena. Con le tessere si beve vino rosato freddo e si consuma la pizza mediterranea, . cotta a un fuoco secolare. Le navi partono nel silenzio di albe grigie e alcune scompaiono nel nulla. Le dicerie nel consolati e nel caffè, sui vistt e sugli Imbarchi, si intrecciano incessanti. L'attesa fa vittime, come ti direttore d'orchestra di Praga ucciso dall'ennesimo cavillo della burocrazia. E tanti sono trascinati a viaggiare verso mete trrealt. Questa fuga senza fine, questa stretta di vicende rarefatte, celano tuttavia un alveare dt emozioni. E Chrosta Woolf, nella sua appassionata rivisitazione degli affetti e dei luoghi, ne sottolinea il fuoco vitale, gran segreto del racconto. A brillare nel cielo d'Europa ancora sconvolto, sono forse glt estremi bagliori del fuoco contemplato da Weiss. Giuliana Morandinl Ernst Welss: «L'aristocratico», Edizioni c/o, 141 pagine, 16.000 lire. Anna Seghers, «Transito», Edici ni • e/o, 227 pagine, 22.000 lire .

Luoghi citati: Europa, Francia, Marsiglia, Parigi, Praga