Il «diavolo in corpo» uno scandalo che ha sessant'anni

Dal romanzo di Radiguet ai film di Autant-Lara e Bellocchio Dal romanzo di Radiguet ai film di Autant-Lara e Bellocchio H «diavolo in corpo» uno scandalo che ha sessantanni Per mesi, da quando Jean Cocteau gli ha fatto leggere il manoscritto di quello che ritiene «uno del quattro o cinque capolavori della letteratura francese» e il giovane autore sconosciuto, subito catturato con un pingue contratto, lavora a prepararne la stesura definitiva, manifesti, inserzioni e uno Stillicidio di dosate indiscrezioni annunciano la scoperta di questo genio di diciassette anni. Molti, come Paul Moran, • si indignano nel vedere uno scrittore reclamizzato •come 11 cioccolato Pou. latri»; altri, tra cui lo stes¬ 1 so Radiguet, si sforzano di attenuare il peso della precocità su cui l'editore ha puntato tutta la sua campagna: i più, con la corporazione dei critici al completo, protestano contro una consacrazione preventiva che, tra l'altro, alla prova del fatti,, non' può che subire mortificanti ridimensionamenti. ' Quando il libro finalmente esce, ai non pochi dissensi fanno riscontro consensi significativi: Valéry, Mauriac, Max Jacob. Il successo di pubblico. é comunque assicurato, anche perché ad incrementarlo provvedono le reazio¬ ni risentite degli ex combattenti e dei moralisti di ogni estrazione. Nella Francia ancora traumatizzata dalla prima guerra mondiale, la storia d'amore tra un adolescente e la moglie di un soldato impegnato al fronte appariva come un intollerabile sberleffo alle centinaia di migliaia di •croci di legno» rimaste sui campi di battaglia. Quell'inopportuno ultimo «colpo di cannone che scoppiava nel cielo letterario dopo l'armistizio. non soltanto respingeva la guerra su uno sfondo sgradevole ed opaco, ma la trasformava in condizione e garanzia di felicità, in occasione di lunghe, memorabili, irripetibili vacanze. A polemica ancora accesa, Radiguet muore, ventenne, di tifo. Un romanzo tpostumo — «Il ballo del conte d'Or gel» — e, più ancora. Il culto votato da Cocteau al nuovo Rimbaud che gli è miracolosamente passato accanto, lo promuovono senza ulteriori verifiche critiche a piccolo classico del nostro secolo. Posizione che, con qualche riserva (il «cauto omaggio» che gli rivolge Debenedetti; M dissidio delle sue intenzioni e dei risultati subiti» che. de-

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