Lévi-Strauss: affrettiamoci le culture primitive stanno ormai scomparendo

Lévi-Strauss: affrettiamoci le culture primitive stanno ormai scomparendo Lévi-Strauss: affrettiamoci le culture primitive stanno ormai scomparendo UDINE — Odia viaggiare. Eppure ha speso mezzo secolo in giro per il mondo, cacciandosi nel posti più impervi, dove la «civiltà» non ha ancora allungato la sua zampa autoritaria e vorace. Ha scritto una ventina di libri fondamentali. Eppure, oggi, se potesse cambiar mestiere, si dedicherebbe — per sua pubblica ammissione — al lavori manuali. Claude LéviStrauss, il grande antropologo, ha Imparato 11 rispetto per la natura e per le cose dal popoli che Ha conosciuto e studiato. E 11 loro rispetto s'intreccia sempre col senso religioso, fonte continua di conoscenza e meraviglia, Questo settantasettenne Accademico di Francia ha legato a triplo filo li proprio nome allo strutturalismo, un «codice» di lettura linguistico e filosofico che ha applicato soprattutto allo studio della civiltà «primitive» cui egli è rimasto fedele fin dagli Anni Quaranta. Ma quanti Paesi ha visto, quanti popoli ha studiato?. Oliel'abblamo chiesto incontrandolo a Percoto, un piccolo paese In provincia di Udine. Ol è arrivato nel giorni scorsi da Parigi, accompagnato da Giulio Einaudi e da Paolo Caruso, suo traduttore Italiano, per ricevere il premio internazionale Nonlno, promosso dagli omonimi distillatori di grappa, che ogni anno assegnano 11 «Rlslt d'aur» (termine friulano per «barbatella d'oro») ad autori Impegnati nello studio e nell'esaltazione della civiltà contadina. «Non ho mai contato ì Paesi che ho visto — risponde lo studioso, strappato al gorgoglio della folla. Comunque, molti Paesi dell'America del Sud, e poi Stati Uniti, Canada, Pakistan, India, Bangladesh, Messico, Corea del Sud, Israele, Giappone E' più facile andare a rovescio: «Non ho mal visitato — dice — l'Africa e l'Australia: Le sue prime spedizioni cominciarono mente capitare) rimane il più efficace». — Sarà però cambiato, sul plano pratico, 11 modo di organizzare una spedizione etnologica... »In realtà, no — ribatte —, SI fa oggi come si poteva fare cinouanf'anni fa. Certo, con qualche differenza: sono tornato in Brasile che è poco, a bordo di un "Concorde". Un viaggio di dieci ore: impressionante. Ma io — sorride — preferivo impiegarci l diciannove giorni che ci metteva la nave»; e con ferma convinzione ribadisce: •Non li amo proprio, l viaggi. Sono solo uno strumento di lavoro». Un lavoro che, ad ogni approdo o atterraggio, ha sempre posto problemi particolari alla spedizione del momento. E ognuna fa storia per sé, fatti salvi, naturalmente, gli Inevitabili guai: «Due o tre volte mi sono trovato in pericolo. Ad esempio, una volta in Brasile persi il mio cavallo mentre ero da solo nella foresta amazzonica. Non conoscevo la tona, ed ero obiettivamente in difficoltà. Fui salvato da alcuni indiani Nambikwara». Resta da chiedersi per quanto tempo ancora esisteranno fazzoletti di crosta terrestre Ignoti perfino ad un antropologo. Olà In - Tristi tropici» (ed era 11 1955), Lévi-Strauss lamentava la progressiva, veloce dissolvenza di usi, costumi, credenze di fronte alla massificante avanzata occidentale. E avendo assistito da vicino allo scempio di tante culture, che cosa ha fatto? -Ho preso posizione pubblica. L'ho fatto molte volte: ho scritto e telegrafato alle autorità, al Presidente stesso del Brasile, ho denunciato ad esemplo, che. si costruì-. vano strade e case violando il territorio degli indios... Naturalmente, non mi hanno mai ascoltato. Né me, né nessun altro. Ci sono troppi interessi speculativi perché qualcuno possa ascoltarci Allora si può perfino presumere che l'etnologia di questi anni fra poco sarà ormai archeologia? Lévi-Strauss non t cosi pessimista: »Oià nel diciottesimo secolo — afferma — si stimava in cinque o sei anni al massimo il tempo utile per studiare queste civiltà. Poi, si diceva, sarebbero scomparse. Invece c'è ancora moltissimo lavoro da fare. Certo, ora bisogna sbrigarsi veramente, tanto più quanto più incombe la loro sparìelone: i ritmi sono accelerati, il rischio perciò aumenta». — Ma è ben finanziata la ricerca?. •Si, in Francia è molto attiva. Quella seria, voglio dire, cioè quella fInanelata pubblicamente. Il vero lavoro non ha sponsor. Ci sono anche incasini paraetnologiche, pubblicitarie, ma scimmiottano quelle vere, e danno il senso dell'avventura, sema aver ■ niente a che vedere con la scienza». Grandi scoperte, però, non sono più all'orizzonte: «Non.esistono, oggi, popolazioni del tutto sconosciute. In compenso, bisogna ancora studiare davvero a fondo quelle già note». Lo ha dimostrato lui stesso, tornando un'altra volta a parlare degli , indiani del Nord America con l'ultimo libro pubbll' cato in Italia da Einaudi: «La via delle maschere», un'originale e sostanziosa analisi delle maschere rituali, del loro uso e significato, un'altra dimostrazione di «lettura» strutturalista. Che dice degli altri metodi, dell'etnopstcoanaUsl?. Lévi-Strauss, non la condivide granché: «G/f ' elnopsicoanalisti pensano di fare cose che altri non fanno, e questa è una loro illusione. Tuttavia Rohelm , e DRVereux sono ottimi antropòloghi: non si può generalizzare». Ma adesso la folla bisbigliente dell'occasione reclama e ingota tutti 1 propri ospiti, «maitre à penser» In testa: e LéviStrauss va a ricevere 11 suo ennesimo premio. Claudc l/vi-Strauss to con uno scopo preciso: dimostrare che ogni mito e ogni usanza sono riconducibili ad altri, e che tutti Insieme — anche i più diversi all'apparenza — fanno capo ad alcune strutture di base fondamentalmente «umane» e costanti nel tempo e nello spazio (e l'ha spiegato In 'Razza e storia», «/{pensiero selvaggio», 'Totemismo oggi» e altri testi tutti Importanti). Ma resiste, oggi, questo sistema d'interpretazione che Lévi-Strauss accolse dalla linguistica di Jakobson e poi oppose fiera-, mente contro l'esistenzialismo di Sartre? La posizione teorica ..-di >. questo «maitre à penser» non' - sembra essersi modificata di molto In tanti anni: «/I mio metodo — risponde — è sempre lo stesso, anche se i problemi cui si applica sono sempre diversi. E sino a quando un altro non si rivelerà migliore (cosa che prima o poi deve certa¬ in Brasile: Mato Grosso e Foresta Amazzonica. Era arrivato laggiù nel 1934 dopo aver accettato una cattedra in sociologia all'Università di San Paolo. Ci restò fino alle soglie del 1940, e solo quindici anni dopo si decise a raccontare com'era andata, scrivendo 'Tristi tropici: «Specializzato» sul campo, da allora si è dedicato con buon profitto all'America del Sud e del Nord, e sono nati cosi «La vita familiare e sociale degli indiani Namblkwara», -Il crudo e il cotto; «Dal miele alle ceneri», 'L'origine delle buone maniere a tavola», •L'uomonudo». Dappertutto LéviStrauss ha portato 11 suo Interesse principale, cioè l'analisi delle parentele e del miti (questi ultimi «uno specchio ingranditore», come dice nell'ultimo libro pubblicato In Francia, «La potlére jalouse», la vasala gelosa). Dappertut- I libri piu venduti Pubbllchlamo la classifies del llbrl plu che quosta volta Frasslca —, si calcolavendutl elaborata dalla Demoskopea In no 1 punteggl dl tultl gll altrl In base al •scluslva per «Tuttollbrl» attraverso rile-, rapporto vendlte con II prlmo. vazlonl In eentoventl llbrerle Itallane (a II numero Indlce e dato nella qulnta corotailone <u un gruppo dl 250). La gra- lonnlna delta tabella. Le settlmane condualorla a stablllta con un meccanlsmo secutlve dl presenza nella sesta. La rlleproporzlonale. Assegnatl cento puntl al vazlone e stata condotta dal 23 al 29 libra plu venduto della eettlmana — en- gennalo. • NARRATIVA ITALIANA Autore Titolo Lire Editore P.ti Setl. Do Crescenzo 01 dlalogol 1 dlaloghl dl Beltavlsta 16.500 Mondadorl 46 13 Saivalaggio Ml dlmetto da padre 18.000 Mondadorl 37 2 Bonnl Comic! spaventatl guerrlerl 16.000 Feltrinelli 34 3 Calvlno II barone rampante 12.000 Garzanti .31 4 Sclascla La strega e II capltano 12.000 Bompiani 30 3 Rigoni stern L'anno della vlttoria 10.000 Elnaudi 28 4 Beiionci Rlnasdmento private 22.000 Mondadorl 17 12 Fassaii Una vita per I'altra 20.000 Longanesi 14 1 Eco II noma della rasa 8.000 Bompiani 12 209 NARRATIVA STRANIERA Kundera L'lnsostenlblle leggerezza dell'cssere 20.000 Adelphi 54 35 Foiiett Un letto dl leonl 22.000 Mondadori 30 12 Ende' Lo specchlo nollo specchlo 20.000 Longanesi 28 1 Forster Casa Howard 20.000 Mondadori 27 1 Leonard Casino 16.900 Sperling-K 10 2 Bach Un ponte sull'eternlta 20.000 Rizzoll 16 11 Roth La marcla dl Radetzky 13.500 Longanesi 15 1 Condon L'onore del Prlzzl 20.000 Longanesi 14 1 Kundera II valzer degll addll 10.000 Bompiani 14 9 8AQQI8TICA Buscaglia La coppla amorosa 16.000 Mondadori 54 3 Goldoni Colgo I'occaslone 15.000 Mondadori 26 17 Ottone II gloco del potentl 20.000 Longanesi 25 13 Blagl Senza dire arrivedercl 18.000 Mondadori 24 15 Scaltarl La sera andavamo In via Veneto 22.000 Mondadori 22 1 Marchl Car© Montanelll 15.000 Rizzoli 10 10 Abbagnano La aaggazza della vita 20.000 Rusconi 10 17 Stajano Mafia: atto d'accusa del gludlcl dl Palermo 20.000 Ed. Riunitl 14 2 Collange lo tua madre 12.000 Garzanti 10 14 VARIA Frasslca II libra dl Sam Gesualdl 15.000 Longanesi 100 6, Varl Oulda Mlchelln Italia 20.000 Michelin 31 6 Joliffe Mayle II mlgllore amlco oelluomo 12.000 Sperling-K 20 9 Hubbard Dlanetlcs 16.000 N.E.P. 15 1 Carnegie Come trattare gll altrl o farsell amlcl 16.000 Bompiani 7 1 PRIMA di Radlguet il •diavolo in corpo» era quello indocile e impertinente a cui si attribuiva, con rassegnata benevolenza e qualche sospiro di invidia, la colpo delle intemperanze giovanili. Ma da quando lo scrittore diciassettenne si è servito di questa Innocente espressione popolare per dare al suo primo, scabroso romanzo un titolo provocatoriamente assolutorio, il diavolo ha deposto gli ingannevoli addobbi della metafora e si è manifestato nella sua inquietante incombenza: di certo, ha fatto valere una paternità, peraltro largamente abusiva, sul disinvolto amoralismo del protagonista; forse, più subdolamente, si è assunto anche una sorta di tutela dell'opera che l'aveva incautamente evocato. . La disputa che oggi contrappone Marco Bellocchio e Leo Pescarolo, rispettivamente regista e produttore di una nuova trasposizione cinematografica del «Diavolo In corpo», non è che l'ultimo episodio di una incredibile vicenda, polemica e pubblicitaria, che attorno a quest'opera si è sviluppata ancor prima della sua pubblicazione e che orinai da più di sessantanni continua a garantirne il successo. Senea contorno di sabba e di miasmi sulfurei beninteso, ma con una tale insistenza, con così puntuali risorgenze ogni volta che la memoria dei lettori comincia ad apparire distratta o appannata, con cosi immutata efficacia nel variare del gusti e delle opinioni da non potersi interamente spiegare con le sole motivazioni contingenti. Tutto è cominciato con l'editore Bernard Orasset che proprio per Raymond Radiguet ha inventato nel 1923 quella strategia di lancio pubblicitario che in tempi più recenti avrebbe segnato il debutto di Francois Sagan e l'effimera fortuna di Minou Drouet. Gabriella Zianl